Ma in Roma antica un cosi lussurioso mangiare sembra che fosse introdotto dal bandi-
tore Gallonio diffamato da Orazio nella satira seconda del secondo libro.
. . . . Nec dum omnis abacta
Pauperies epulis regum . . . .
. . . . Haud ita pridem
Galloni praeconis erat Acipensere mensa
Infamis.
Come venisse a nausea ai tempi di Plinio nullo nunc in honore est quod quidem mi-
rorj cum sit rarus inventu ; e come poi risorgesse in tanta stima da meritare accompa-
gnamento di tibie quando portavasi sulla mensa da incoronati ministri, non puo spie-
garsi che con la storia arcana degli umani capricci. Merita perô di essere a questo luogo
ricordata la legge di Numa riferita da Cassio Emina, e riportata da Plinio, con la quale
vietayasi per la maggiore parsimonia de’ riti che pesci senza scaglie s’imbandissero
ne’ sacri pulvÿiari^ Numa constituitj ut pisces qui squamosi non essentj ni pollucerent;
parsimonia commentus etc. dal che Lice congetturare ch’ essendo stato tolto 1 'Acipenser
a cagione del suo gran prezzo dalle oblazioni a’ numi, i Romani religiosamente da prin-
cipio e poi di tanto in tanto se ne astenessero, ma che poi la gola yincesse la coscienza,
e rilassati yieppiù i costumi il yolessero per le cene con le sinfonie stesse, e quasi con lo
stesso rito de’ sacrifici.
Dis te minorem quod geris, imperas:
Hue omne principium, hue refer exitUm.
Di multa neglecti dedere
Hesperiae mala luctuosae.
A Roma chiamasi Storione 3 i cui piccoli si dicono Porcellette più assai stimati; e
i yeneti a seconda dell’ età lo dicono Sturione3 Spear do 3 Porcella3 Porcelletta. I Siciliani
i Napolitàni i Marchegiani e i Nizzardi storpiano ad arbitrio de’ loro dialetti il voca-
bolo toscano Storione3 il quale se yenga dallo Stoer de’ Tedeschi o dallo Irvpiov dei
Greci per lo muso rostriforme, sel yeggano gli etimologisti che finora parteggiano di-
yersamente. Cbe se a noi fosse lecito di porci in gara coi valenti in si fatte dottrine,
cercheremmo di rintracciare l ’etimologia del vocabolo latino Acipenser ora che lo ab-
biamo rivendicato alio Storione nostro. Acipenser3 altrimenti Acipensis degli antichi si
disse anche Aquipenser da’ più yecchi, come yien registrato da Festo; e noi yi rav-
yisiamo tutti gli elementi dell’ Aquipenser che giusta l ’arcaica ortografia, dalla quale,
lo Acifolium erba di acuta foglia si disse Aquifolium3 yerrebbe a signilicare acuto esplo-
ratore3 quale si è realmente lo Storione per lo rostro lungo ed acuto del muso, e per
le barbette altresi che gli seryono ad organo del lalto; ovvero esploratore delVacqua
quasi Aquipensor come aquilex ed aquimensor : a meno che non piacesse scorgervi
piuttosto 1’Aquae pensior3 che in comparatiyo dell’ antico pensus équivalente a pretiosusj
(leggiamo di fatti in Aulo Gellio nil quicquam esset carius pensiusque nobis quant nos-
metipsi) yerrebbe a cornporre un adiettiyo assai conveniente al più prezioso de’ pesci
che viveva nelle acque romane prima che Tiberio le popolasse di Scari. Gli Scari si
ritornarono allé acque native, perché a forza furono trascinati tra noi: ma 1’Acipenser
ci venne naturalmente; e perciô malgrado la smania di torcelo, che affatico la mag-
gior parte degli ittiologi, ci lusinghiamo di non lo perder più mai.
ACIPENSE R NACCARI I
STORIONE DEL NACCARI
STURiQ labio superius sinuateA incisura divisox cirris reclinatis oris margini appropin-
quantib.usi centris scutorum temporalium paulo magis quam parictalium a rostri bre-
viati apice remotis; scuta prior e dor sali ab Qcçipitali remoto.
D. 8/2£. P. 1/37. V. io/*4. A. io/ i 3. C. , 2^~
14/7°,
Adult. Rostro pyramidatOj latoA obtuso : cirris rostri apici quam ori propioribus ; scutis
dorsalibus a se inviceni subremotis.
Junior. Rostro triangülarij acuto-rotundato ; cirris ori quam rostri apici subpropioribus :
scutis dorsalibus subcontiguis,
acipenser huso, Naccari, Itt.Adi\p .z3. tp.gS. JVardo, Prodr.Adr, IchlKtp. 36. nec Linn.
acipenser HECKELH, Fitting, et Hechel. Mouogr, Acip. p, 3o3. tçb. xj.vi.fig. 4. tab. xxix. fi g. 11-1 a.
ATTILUS, Plin. Hilt. Mund.lib.il. cap.xv, Rondel.Pisc.Fl.ILp.i-j5.cum fig. Gesner.Aqaat.XV.p.iO^
attilus Piscis Eridano peculiar«, Bellon. A quai. lib. J. p. 102.excl.fig.
ATTiLus -verus ex Pado, Aldrov. Pitc, lib-v. cap..i. p. 563. çumfig. Jonst.Pise. I. lib.m.p. 99.tab. xxvni.figfi.
attilus Rondelelii, Will.IcUh. lib.h, cap. xxiiLp,a4 i.la5. P.-j.fig.i. ic.ex Rondel. #ay,Syn<Pisc.p.n3.sp.3.
ADANO, Belon, Nat. et Pouctc. Poiss. I . p. g3, evcl. fig. inp. 94.
3El nome del magnifico signor cavaliere Fortunate Luigi Naccari non b nuovo nei
fasti delle scienze naturali. Professore, Bihliotecario, Podesta insieme di Chioggia, ed ivi
Console per S. M. Siciliana, riunisce all’amore sviscerato per questi non lievi studi mol-
ta bonta di cuore, e cura ardentissima della publica salute, come principalmente addi-
mostrava nel repentino e feroce assalto, del Colera asiatico su quella industre popola-
zione. Abbiamo di lui a stampa, oltre una Flora yeneta, TAlgologia adriatica lavoro
singolare nel quale non sara si tosto per essere emulate, ed una Ittiologia adriatica,
che quando anche non fosse che una semplice enumerazione de’ pesci che vengono
al mercato della sua citta, principal foro piscario del golfo yeneto, niuno potra contra-
stargli il merito di aver fatto il primo passo in siffatta carriera. Da questo personaggio
rispettabilissimo solendo noi ricevere belli esemplari adriatici diligentemente accompa-
gnati di nomi volgari, ottenemrao pure un egregio Storione del Pq diverse dal qui so-
pra descritto. Egli fu il primo a registrarlo nei cataloghi della scienza sotto il nome di
Acipenser ffuso3 e noi per privilegiarne l ’autore lo denominammo gia son parecchi anni
Acipenser Naccariij communicandone in pari tempo per lettere sotto quella denomi-
nazione le peculiari notizie a molti naturalisti, fra quali al celeberrimo erpetologo signor
dottore Fitzinger di Vienna, cui, sapendo che molto occupavasi della Monografia degli
Storioni gia da noi debitamente encomiata, ne mandammo pure un disegno, ma di
giovine esemplare. Quel dotto scrittore pero, come apparisce dalla sua sinonimia, troppo