particolar nome specifico, ma che dietro il cenno da lui dato altri hanno denominato
Sc. albo-maculatum. Sospettiamo grandemente che il Pesce avuto in vista dal Zoologo
francese altro non sia che lo Sc. stellare osservato nel suo stato piu ovvio. Ma poiche
dalle macchie in fuori niun carattere di distinzione fu dato dall’ autore, e poich$ anche
lo Sc. canicula porta alle yolte poche macchiette chiare frammiste alle scure, bisogna
che ci contentiaino di lasciare la quistione indecisa.
SCILLIO BOCCANERA
pristiurus rufo-cinereus; maculis magnis obscurioribus oblongis: pinnis ventralibus oblique
truncatis: ore intus nigro-cceruleo.
galeus MELASTOMUS, Rafm. Car alt. p. i 5. gen. viii. sp. 02. Id. Ind. Itt. Sic. p. 46. sp. 3^6.
squalos cAtulus, Risso, Ichth. Nic. p. 5o. sp. 6 ( quoad foeminam)
scvllium artedi, Risso, in Journ.de Phys. X II. p. a42- Id. H ist Nat. I II . p. 117. sp. 4-
8QDALDS PR10NURUS, Otto.
squalos (scylliorhinus) delarochianus, Blainv. in Faun. Fr. Poiss. I. p. 74. sp. 10
squalus (scylliorhinus) melastomus, Blainv. in Faun. Fr. Poiss. I. p. 75. sp. 11
TRICORI 03 inferni Tulgo, Cupan. Panphit. Sic. I I I . tab. 3i.
galeo BOCCANERA) Rafm. loco citato.
SQUALE DE DELAROCHE, Blainv. loco citato.
squale uelastome, Blainv. loco citato.
BOUSSETTE D’ARTEDI) RisSO, lOCO dtatO.
I n altri tempi fu. trovato dal Cupani nei Mari della Sicilia, e fu poi riprodotto dal
Rafinesque, che lo chiamo Galeus melastomus. Ayeya suggerito l’appellazione specifica il
color nero di cui è tinto tutto l ’interno della bocca di questo Pesce, ed a noi è sembra-
to benfatto adottarla dopo ayerla sottoposta ad una leggera mutazione ortOgrafica. Quanto
al genere è inutile rammentare che il Rafinesque poneya sotto il Galeus tutti gli Squa-
lini muniti di spiragli, di due pinne dorsali e di pinna anale; e perciô doyette riguardare
anche questo come uno de’ suoi Galei. Degli autori che ne parlarono dopo di lui il Signor
Otto e il Signor Risso furono i soli colpiti dal carattere che présenta il margine
superiore della coda, arinato di tubercoli acuti grandetti riyolti all’ indietro, del quale si
yede un cenno poco apparente anche nello Squalus Mustelus di Linneo. L’ Otto collocô
la nostra Specie sotto lo Squalusj il Risso sotto lo Scyllium. Il Blainyille la inseri egli
pure nel genere Squalus j ma nella sezione Scylliorhinus che appunto equiyale alio Ac/Z-
lium del Cuvier. Forse non andrebbe gran fàtto lontano dal vero chi dicesse che questo
essere sta di mezzo fra i generi Scyllium e Mustelus : perché il suo muso è allungato e
tutto il capo ha il garbo di quello del Mustelus; se gli awicina anche per le narici for-
nite d’ una sola valvula esterna, e pel carattere già accennato del margine della caudale
seghettato superiorraente ; mentre tutte le altre principali condizioni di struttura
sono appunto le medesime che présenta lo Scyllium, segnatamente i denti, la posizio-
ne e la forma delle pinne, non che la figura dei tubercoli squamiformi che rivestono
tutto il corpo. Per queste considerazioni, tuttochè non ci sia sembrato necessario rimuo-
vere la specie dal genere Scyllium, ci è giovato fondare su della medesima un parti-
colare sottogenere, cui abbiamo imposto il nome Pristiurus, e del quale abbiamo già
avuto occasione di parlare trattando dello Scyllium canicula.