SPHYRNA ZYGÆNA.
della sua struttura lo assegna alia sottofamiglia degli Squalini, tra i quali potriasi dire
una figura anomala, e meglio un mostro. Osservata non meno dai naturalisti che dal
volgo suggeri quella testa i diversi nomi registrati nella sinonimia eccitanti la idea di
un capo a martello, la cui irnpugnatura consista nel tronco dell’ animale. Esso tutta-
via non fu considerato qual genere da verun altro pria di Rafinesque, il quale iinpose-
gli 1’elegante nome di Sphyrna, preferito da noi a quello di Zygaena attribuitogli dal
Cuvier, cui non essendo noto il lavoro di quell’ Ittiologo piacque cosi appellarlo, neppur
badando ehe un genere di Lepidotteri già lo aveva ottenuto. Della ragione poi ehe non
ci consiglià ad inalzare al grado di sottofamiglia lo Sphyrna, grado perö che ad esso
competerebbe più che ai Galeis abbiam discorso abbastanza nell articolo precedente sopra
lo Squalus Glaucus.
Descriviamo i caratteri del genere. Capo grosso, trasversalmente allargato, superiormente
piattOjCOgli occhi situati all’estremità dei margini lalerali, e Ie narici nel margine
anteriore; le valvole delle quali constano di un lobuletto triangolare spiccante dal lor
margine interno. Niuno spiraglio. Cartilagini labiali tenui. Denti uniformi cosi della
mandibola come della mascella, e di ugual numero dispari, essendone uno medio tanto
in quella ebe in questa; piramidali, ma piatti e inclinati verso gli angoli rispettivi della
bocca; e o siano lisci oppur seghettati, mostranti sempre dalla faccia esterna una ben
pronunciata intacca sopra la base mammellonare. La prima pinna dorsale próssirna piu
alle pettorali ehe alle ventrali ; la seconda, minore della prima, corrispondente all anale.
La caudale preceduta immediatamente da ben profonda fossetta, tagliata obliqua-
mente in due lobi disuguali, il superior de’ quali è intaccato. II funicolo embrionale ve-
stito di barbette, invece di esser liscio o semplicemente peloso come nei generi più simili
allo Squalus: Ie cisti delle uova staccate dalle pareti uterine, non già aderenti ad
esse per mezzo di una specie di placenta, come accade in quelli.
Siccome la generica mostruosa configurazione del capo si modifica in cinque diverse
manière, cosi di questo genere Sphyrna si enumerano di presente altrettante specie ehe
da Linneo si raccbiusero in due, in Zygaena cioè ed in Tiburo, frammischiate quindi e
confuse tra loro prima ehe il Valenciennes ne dichiarasse quattro in quella sua dotta
Memoria da opportune figure accompagnata negli Atti del Museo Parigino di Storia Naturale
per l’anno 1822 ; sulle cui tracce dal Rüppel fu caratterizzata la quinta. E sono :
I . Lo Sphyrna, materia di quest’ articolo, ehe il Valenciennes chiama Zygaena Malleus.
— 2. Il suo Tudes cbe ba il .capo men dilatalo, più curvo anteriormente, e senza
intaccature verso le narici, non estraneo corne dicesi al Mediterraneo, quantunque noi
crediamo cbe i supposti Tudes di questo mare non sieno ehe la medesima nostra specie
in diversa età. — 3. Il Tiburo, L. col capo rotondato in figura presso a poco di cuore, col
margine anteriore privo d’ intaccature, abitatore del mare Brasiliano. — 4- If Blochii,
cosi delto dal Cuvier p e r la figura ch*egli credette datane accidentalmente dal Bloch,
col capo larghissimo, ma coi due lati inclinati verso il corpo, e le narici collocate nel
mezzo rispeltivo di essi: ignoto di patria allo stesso Valenciennes ed a noi. — 5. Il Mo-
karran di Rüppel col capo quasi rettilineo nel margine superiore, senza rilievi innanzi
gli occhi, nè traccia veruna di solco neppure nel prolungamento delle narici, siccome
vedesi nella opera di esso Rüppel sopra i Pesci del Mar Rosso (tab. xvii. fig. 3.)
Il nostro Sphyrna Zygaena ha il capo men depresso nel mezzo cbe nelle branche
assai schiacciate, configurato propriamente a martello, le cui estremità laterali quasi pa.
SPHYRNA ZYGÆNA.
rallele distano tra loro tre o quattro volte piu della propria altezza riapprossimandosi
in ragione dell eta; il margine anteriore appena undulato è piuttosto retto, incavato
sopra le narici, e sporgente un poco nel mezzo ; il posteriore non è dissimile nel pro-
filo, ma più sottile assai, non avendo altra grossezza ehe la cute: i suoi occhi roton-
detti collocati aile estremità superiori occupano quasi un terzo de’ rispettivi lati: le narici
apronsi sopra il margine esterno del lato anteriore più vicine aile estremità cbe al
centro, e si prolungano in un solco obliquo tendente verso il cenlro stesso: la bocca
squarciasi in figura di mezza luna, i cui angoli distano dall’attaccatura del capo per uno
spazio eguale al maggior diametro dell’ occhio, ed ammeltono tra loro un intervalle
uguale a quello cbe passa tra il punto piu culminante di essa bocca al più sporgente del
capo: i denti si dispongono in varie fila; volgono molto obliquamente verso gli angoli
della bocca la punta elevata sopra una base assai più larga, cbe le serve quasi di barba-
cane; quelli della mandibola son più sottili, e i suoi mediani più retti. Le cinque aperture
bran chiai i sono equidistanti ira loro; la prima è lontana dall’ ultima quanto lo è
dal capo; la quarta e la quinta son fiancheggiate dalle pinne pettorali. Il tronco è fusiforme
assottigliato molto all’ indietro, ove non giunge alla terza parte della maggior
grossezza cbe vedesi al paro della prima apertura branchiale, cui supera di tre volte la
crociata del capo; e la maggiore altezza de! pesce, che incontrasi sotto la prima pinna
dorsale, è compresa nove volte nella intiera lunghezza. Tutta la pelle è seminata di
minutissimi fitti tuhercoletti ehe sembra la sparganô di arena; e lungo i lati anteriore
e posteriore del capo veggonsi fila irregolari di piccolissimi pari, abbondanti assai più
nella inferior superficie universal men te foracchiata da essi, cbe con qualche parzial
simmetria contarnano gli occhi, le narici, e la bocca. La prima pinna dorsale spicca al
quarto anteriore di tutto l ’animale, è più alta cbe lunga, ed il suo lato posteriore forma
un seno tra l ’angolo superiore rotondato, e l ’inferiore acuto: la seconda dorsale qüat-
tro volte minore dell’ altra nasce molto vicino alla coda, distando dalla prima più cbe
quella dal muso; ha forma quadrilatera coll’angolo anteriore rotondato, col posteriore
prolungatissimo ed acuto, ammettendo un seno poco sensibile tra questo e quello.
Le pettorali cbe terminano al paro della origine della prima dorsale, sono grandi quasi
quanto essa, ed hanno forma di triangolo alquanto smarginato posterior mente. Le ventrali
situate nel mezzo si delle due dorsali, corne delle pettorali e della caudale, son
poco più grandi della seconda dorsale, poco più lunghe cbe larghe, e di forma trapézoïdale.
L’anale è sottoposta alla seconda dorsale, la rassomiglia in forma ed in grandezza,
non essendo ehe un poebino più lunga, ed alquanto più incavata. La caudale
quantunque lunga più di un quarto del pesoe è tuttavia più breve della larghezza del
capo: la sua forma è di una falce coll’ estremo margine inferiore curvato a guisa di sci-
mitarra al di là della intacca: il suo inferior lobo, lungo poco più di un quarto del superiore,
gli forma base, e spicea in foggia di cuneo semirotondato con 1’intermedio di
un angolo retto ehe lo divide dal lobo maggiore.
11 colore è lavagnino al disopra, più carico assai nel terzo anteriore, bianco latte al
di solto, d’onde monta ad orlargli elegantemente il profilo del capo da tutti i lati. Le
pinne dorsali, specialmente la secçnda e la caudale sono con pari eleganza contornate
di nero nel margine superiore; e tanto esse cbe le altre pinne tengono quella stessa alternativa
di colore ehe è sopra e sotlo del pesce; ma osservabile nella caudale si è il
margine inferiore cinto e merlato di lavagnino.