„ cosa prima di me.” Fin qui 1’egregio Nobili, disgraziatamente poi tol toe i nel più bello.
Ora, siccome delle cose che andiam ragionando, ne piace essere ogni volta possiamo in-
dagatori di fatto, riferiamo due proprie sperienze alle quali ci fu il Nobili di ricambiato
eccitamento. Facile ne fu il profittare della dottrina del ch. Barlocci professore di Fisica
sperimentale in questa Romans Università, perché ha cortesia pari alla sciénza che in
sommo grado possiede. In sua compagnia ci recammo al porto di Civitavecchia, ove in-
stituimrno esperienze soddisfacentissime. E pregato di ripeterle ed ampliarle tornb a mare
coi ch. professori Pietro Carpi, e Pietro Peretti, questi di Farraacia e preparatore di
esperimenti fisici, quegli di Mineralogia nella stessa Università.
Nella rada di Fiumicino che giace al sud-ovest di Roma sul Mediterraneo, il di 8.
Giugno 1835 si pescarono Torpedini, due delle quali lunghe quasi un palmo romano,
larghe oltre la mètà, furono poste al cimento. La temperatura loro segnava il 1 7 d e lT . di
Réaumur, e toccatele contemporaneamente sul dorso e sul ventre con ambe le ma ni, fu
sentita durar la scossa quanto il contatto, e rassembrare una rapida continuazione di pul-
sazioni non mol to dissimili da quelle che si hanno dalla Colonna voltaica. Tralto l’animale
fuor d’acqua, e toccato soltanto al di sotto con sola una mano, dette altresi la scossa,
e fu osservato che in tal frangente si agita si contoree incurva il dorso fa sguizza-
re la coda. L‘ Elettrometro condensatore non dette indizio apparente di elettricità : il
Galvanometro denoto una elettricità circolante nel momento della scossa: l’ago magnetico
declino circa quindici gradi al primo cimento, ma poi si ristrinse a dieci, e finalmente
a cinque gradi soltanto : l’acetato di piornbo lasciù aderente qualche parte della sua base
ad uno dei due fili di platino che si toccavano quasi colle punte dentro un tubo di ve-
tro : la stessa elettricità che svolgeasi dal pesce magnetizzo debolmente alcuni aghi di
acciaio dentro sottili eliche di rame. Quindi sottoposte all’esperienza due altre Torpedini
maggiori il doppio, se n’ ebbero assai più gagliarde scosse quantunque si toccasse il pesce
con una sola mano, postagli la palma di sotto al ventre in sollevandolo da.ll' acqua. Messa
poi l ’altra mano sul dorso, allora la scossa intormentiva ambedue le braccia estenden-
dosi fino a’ gomiti; e nel Galvanometro devio l’ago fino ai ventesimo grado. Non perù
àvemino noi baglior di scintilla più che il Beccaria col suo occhiale elettrico, e i Davy
l ’ottenessero. Ma dessa manifestavasi sul cadere di Marzo i 836 al Professor Linari delle
Scuole Pie col mezzo di un appàrecchio di cui stampo il Matteucci avergli communi-
cato la invenzione e col quale pochi giorni dopo osservo egli pure la scintilla in Cesena-
tico suil’ Adriatica riva. Se il Linari debba o no al Matteucci l ’apparecchio, o se ne do-
vesse almeno il perfezionamento a un modesto, tacito, e conosciutissimo sapiente, non è
questione da interessare direttamente il progresso della scienza. E perché appunto tra gli
scrittori viventi che dentro e fuor d’ltalia vennero in maggior nome sull’argomento della
Torpedine è plauditissimo il Matteucci, ci siam diretti a lui stesso per un sunto di sue
opinioni e scoperte; e qui riportiamo letteralmente la risposta che sollecita ne favori.
“ Le cose che mi chiedete sopra la Torpedine non possono essere che l ’estratto di
,, quelle più importanti che ho in varie epoche pubblicato sopra questo soggetto. Ve le
,, scrivo quali mi vengono alla mente in questo momento.
“ La scarica della Torpedine ha tutte le proprietà della scarica eleltrica ordinaria
,, ed ha caratteri comuni a quell i della corrente e a quelli della scarica della bottigüa
,, scintilla, azione chimica, magnetizzazione, riscaldamento etc.
,, Questa scarica è indipendente dalla inlegrità del sistema circolatorio del Ta n i male,
„ da quella di lutte le parti del sistema muscolare membraniforme, osseo, che circonda-
„ no l’organo elettrico. Sussiste anche dopo aver maltrattato, tagliato in più sensi, spel-
,, lato l ’organo. . . È indipendente dalla integrità dell’organo cerebrale. Una sola parte
,, di quest’ organo è indispensabile. È il lobo che ho chiamato elettrico, e che Flourens
,, mi diceva doversi considerarè come un renflement de la moelle allongée. Pare che
,, Savi e Zantedeschi coufermino taie osservazione. Checchè ne sia del nome anatomi-
,, camente spettante a questa parte, sia quarto lobo cerebrale, sia midolla allungata, è
„ certo ehe da essa direttamente partono i tronchi nervosi che vanno nell’ organo elet-
,, trico ; ed è la sola ehe toccata dia la scarica ; siccome poi ha due metà, toccando
,, l ’una, la dritta, si scarica l’ organo a dritta, e la sinistra a sinistra.— Finchè c’ è que-
„ sta parte del cervello la scarica ci puo essere, anche tolte le altre parti, purchè venga
„ irritata. La scarica che dà la Torpedine ordinariamente irritandola sugli occhi o al-
„ trove, è quella che in Germania si direbbe per azione reflessa: cioè l ’ irritazione ester-
„ na pei nervi è trasmessa alla parte del cervello ehe ho detto e che si chiama lobo
„ elettrico: e infatti tagliando i nervi che vanno al lobo e che si distribuiscono alla parte
,, irritata, l’ irritazione non è più seguita dalla scarica. — Tutto ciö che attiva la re-
,, spirazione e la circolazione, produce maggior attività di scaricare nell’ animale vivo.
„ — L’ irritazione dei soli nervi che vanno nell’ organo, distaccati dal cervello, basta
„ a dar la scarica. ^Q u an d o ad animale molto indebolito si ferisce il lobo elettrico al-
„ lora si hanno ancora alcune scariche, che cessano d’essere costantemente dirette dalla
„ schiena alla pancia nell’ arco esterno. — Tutti i punti della schiena sono positivi, tutti
„ quelli della pancia sono negativi: decresce pero l’ intensità di questi stati. I maggior-
„ mente positivi sono quelli che sono sul dorso e che corrispondono ai punti dell’ or-
„ gano più vicini al cervello; cosi è dei punti negativi della pancia---Per ottenere
„ la scarica della Torpedine è sempre necessario di fare arco con due punti diversi del
„ suo corpo. — Quando la Torpedine si scarica, nei nervi che vanno dal lobo all’or-
gano non v’ è o non si pub scorgere coi nostri mezzi, traccia di corrente elettrica.
„ — La sostanza dell’ organo, coagulata col calore, cessa di dar la scarica. —? La cor-
„ rente elettrica agendo 0 sul lobo elettrico, o sui nervi suoi, è capace di far dare la
,, scarica solita, anche sopra una Torpedine indebolita affatto, e persino sopra l’ organo
„ separato dall’ animale. In questo caso la corrente elettrica agisce corne uno stimolo
„ sopra i nervi che vanno ai muscoli. In quest’ ultimo caso è la contrazione che si sve-
,, glia; agendo sulla Torpedine si ha la scarica. Non abbiamo alcun apparecchio fisico
,, ehe possa darci un’ analogia per intendere quello con cui la Torpedine agisce : nell’
„ organo della Torpedine non pub vedersi né una pila né una batteria, né una spirale,
„ o più, elettro-dinamica. — L’analisi della sostanza dell’ organo, mostra che ha questa
,, una qualche analogia con la composizione della materia cerebrale e nervosa.
,, Ecco le cose più importanti che ho trovato ne’ miei studi sulla Torpedine, e di cui
,, mi ricordo in questo momento. Ve le mando quali sono e quali mi è permesso di
,, scrivere oppresso corne sono in quest’ anno dal servizio delle due Cattedre di Fisica
,, e Chimica. ”
Questo scritto del Matteucci pub risguardarsi principalmente quäl sentenzioso com-
pendio di una sua lunga Memoria intitolata “ Essai sur les phénomènes électriques des
animaux ” , e di altre inserite poscia nella Bibliothèque Universelle, delle quali dando
rapporto l ’Istituto di Francia e votandone l’inserzione nelle Memorie dei Savants étrangers