Le Trigöni e cosi pure i :Testanti'Äi;t^ non nuötan'6 enön guizzano al modo degli
altri Pesci, ma pmttosto fendono l'acqua col loro corpo spianato, come l ’Uçcello di rapina
scorre l ’aria colle ali aperte e ferme. Sono animali nottumi: durante il giomo vivono in
fondo al mare, strisciano sol molle fingo, e quasi vii s’immergono, o , s’appiattano fra
l ’erbe marine. La mancanza d’un’agilità proporzionata alia larghezza del loro corpo le
obbliga a ricorrere alle insidie per sorprendere gl’incauti Pesciolini, e soddisfare il primo
bisogno della natura. Feriscono con l ’aculeo i Pesci più grossi e gli allacciano con la
lor lunga coda. Tal’ è l’ingordigia e tale la facolti digestiva di cui godono, ehe ingojano
indistintamente i Mollùschi, benchè protetti dallélOro dure &nchîglie, è i Radia:!) difesi
da pungenti e rigid! acùlei. Solo nella notte abbandonanô i nascondigli, ed allora ciidono
a vicenda nelle insidie di più accorta e più spietata progenie. La lor carne è poco saporita
e poco compatta, quindi ottiene di rado l’onore d'essere recata sulle mense degli opu-
lenti; anzi alcune specie di Trygon sono sdegnate perfino dalla classe più bisogfroÿi.
f l colore oscuro ehe presentano ainbedue le faccie della nbstra nuova Trigonè.baste-
rebbe da se solo per distingùerla dalle altre specie. Se ne slontanà perù anche per Informe;
!giacchè la parte1 anteriore del suo capo présenta un seno, laddoYe nelle altre sporge
alPinfuori a gùisa di rostro, e la sua coda notabilmente gracile éccedé di ben-tre coite
la lunghezza del corpo; nel ehe somiglia a quelle dei Pesci del'généré Myliobuüs'. Nèl
mediterraneo YiYono solo due altre Trigoni, cioè il Brucco ■ (Ti-ygon Pastinacaj- e la
Pastmaca (Trygon AldrovandiJ, ambedue munite d’una semplice piegai sotto-caudale, ma
nel restante molto diverse dalla nostra. La prima è orbicolare vérdiastrared ha Mïostro
ortogono, l ’altra romboidale giallastra ha il rostro acuto, e sono bianche di sotto si l’üna
ehe l ’altra.
Il corpo ciel Pesce Prelato non giungeTmai ad avéré le dimension! enormi delle due
altre specie indigene or ora mentovate: rare volte il suo peso eccede quelle delle dodici
lihbre, ma puö arrivare fino a trenta. L’esemplare che abbiamo fatto eMgiare pesavä sol-
tanto due libbre. Misurato lino alTestremità delle pinne anali, lunghe un pollicé, il suo
corpo aveva mezzo piede di lunghezza, era largo otto pollici, ed erto poeo piu di uno.
La coda era lunga sedici pollici, coll’aculeo di quindici linee, inserito alia distanza di tre
pollici dall’ ano. '
II contomo del corpo di questo Pesce è quasi arcuato regolarmente in tutta la metà
anteriore, con un piccolo seno innanzi alia testa, e in fondo ad esso un piccolissimo ri-
salto ottuso. La metà posteriore del corpo ha il contorno formato da due ‘linee con-
vergenti quasi rette. Gli oechj sono grandetti: i denti ottusi e più grandi ehe nelle specie
congeneri. Le pinne ventrali sono di forma ovale côll’apicè quasi troncato. Tutta la
superficie dell’Animale è liscia: il centro del dorso è contrasegnato da un piccolo achleo
conico verticale : da questo punto procedendo verso la coda s’incontra una serie d aculei
più tenui impiantati obliquamente in numéro di dieci o dodici, gli.ultimi due o tre dei
quali sono collocati al di là dell’origine della, coda. Essa coda è quasi terete, un poco
spianata di sotto, piuttosto grossa; ma al di là dell’ inserziône dell’ aculeo diviene as-
solutamente terete e subulata coll’ apice filiforme. Il color generale è un violaceo intenso
tendente al livido nella parte inferiore.
L’esser profondamente scuro il ventre della nostra specie b una delle poche ecceziöm
della regola osservata quasi universalmente dalla natura,»la quale vuole ehe le parti inferior!
degli Animali, come quelle ehe meno sono esposte alia luce, assumano colori più chiari.