SUDIS HYALINA.
qualche deferenza al Cuvier, noi stessi allorquando trattammo del Serranus hepatus in
uno dei primi articoli di questa Iconologia, collocammo pure in prossimità dei Percidi
gli ISphyraenidi sépara tine con tanto buon dritto: ed ora nella riforma generale del siste-
ma Ittiologico gli collochiamo fra gli Esocidi e gli Scombridi innanti precisamente i Tra-
chinidi a costituire la quadragesimaterza famiglia de’ Pesci, quindicesima dei Cycloidei.
Caratteri della famiglia sono i seguenti : Corpo allungato : il margine della mascella
superiore formato intieramente dagl’ intermascellari : denti soltanto nelle mascelle e su-
gli ossi palatini ; parecchi canini acutissimi : i pezzi opercolari integri : il baccino non
sospeso alle ossa della spalla : due pinne dorsali ben distanti una dall’ altra ; parecchi
raggi dorsali ed anali, ed uno solo alle ventrali, spinosi : piii intestini ciechi.
A soddisfare la squisita fame che del continuo li tormenta provvedono opportuna-
mente gli Sfirenidi con robusta ed acuta dentatura, con agilità ne’ravvolgimenti, con ce-
lerità di corso : dappresso alle quali notizie non è difficile il tesser loro opportune insi-
die. Si riuniscono in torme numerose perseguitando ciascuno la sua vittima tolta di mira
entro Ie schiere che pongono in fuga. Guai se a tanta voracità congiungessero mole e
forza proporzionata: chè come i Lucci (ai quali anche il volgo li riconosce affini chia-
mandoli Lucci di mare) spopolano le acque dolci, sariano essi il più potente flagello degli
abitatori delle acque salse. Buono è perö ehe miglior di quelli, perché sgombra di spine,
ci diano delicata carne a mangiare, non insalubre affatto, grata anche all’ occhio per la
sua bianchezza.
Li ripartiamo in due sottofamiglie, cioè nella nonagesimanona e nella centesima de’
Pesci ; e diciamo Sphyraenini quelli ehe hanno la pinna dorsale posteriore ben com-
plessa al pari dell’ anteriore, e di raggi ben manifesti : diciamo Paralepidini quelli ehe
l'hanno piccolissima, e per cosi dire adiposa. Il solo genere Sphyraena, ehe giudiziosa-
mente il Lacépède divise dai Lucci sulle tracce dell’ Artedi, appartiene alla prima. I ge-
neri Paralepis> Cuv. con denti tereti fornitone anco il palato, e Sudis, Rafinesque, con
denti piatti, sprovvedutone il palato, ehe è semplicemente seghettato, costituiscono la
seconda. Di quell’ unico Sphiraenino ehe vanta oggidi una dozzina di specie, tolte le
simulate o false, rappresentiamo quella unica europea, cui viene il nome di Sphyraena
spetj Lac. in un giovanissirao esemplare, ehe ben taie si mostra per la statura e pel manto
maculato; e cio facciamo al solo oggetto ehe possa paragonarsi co’ suoi configurai, ai
quali ci affrettiamo di passare, essendo essa già notissima a tutti.
Il genere Sudis non gode ehe della sola presente specie, ed è ben caratterizzato dalle
estesissime mascelle diversissimamente dentate, avendo la inferiore armata di denti tali
che quantunque pochi sono orribili a vedersi, piatti, uncinati, acutissimi; e la superiore
fornita di moltissimi, ma tanto esili e deboli ehe quasi invisibili giustificherebbero il Rafinesque
ehe disse il. pesce aver denti soltanlo nella mascella inferiore, se non se ne rin-
venissero ben quatlro sufficientemente grandi ed acuti nascosti dietro la sua estremità: il
palato n’ è privo affatto compensandosi con due carene di acuto taglio e largamenle seghettato,
ehe distanti tra loro e parallele ai inargini della mascella lo percorrono in tutta
la sua lunghezza. Nel resto non è dissimile dagli altri due generi ehe compongono la famiglia,
avendone il corpo allungato, sebben conico alquanto e quasi cilindrico ; il capo
grande con immané apertura di bocca, colla mascella inferiore più lunga, curva ioterna-
mente, angolata al di fuori presso l ’estremità, ove oltre i descritti siedono quattro piccoli
denti : la membrana'branchiale con sette raggi: la prima dorsale, spiccante circa il mezzo
tra le ventrali e 1’anale.
SUDIS HYALINA.
Passiamo a descrivere minutamente ]a specie. Cilindrica quasi dal termine del capo
alia pinna dorsale, si atténua neî resto in forma di fuso. La maggiore altezza ehe cade
sopra le pettorali è çompresa undici volte nella totale lunghezza, nella quale il capo,
quasi conico allungato è poco acuto in punta, entra appena tre volte e mezzo. L’occhio
pressochè rotondo situato in prossimità del profilo superiore del capo, in modo che lo spa-
zio che 1 un dall altro divide è la sola meta di un diametro, è molto retroposto distando
tre diametri e mezzo dalla punta del muso, ed uno e mezzo soltanto dal margine dell’
opercolo. Questo è intierament|-membranaceo col margine superiormente rotondato e
leggermente crenato, posteriormente troncato, inferiormente quasi retto. Le narici ovato-
oblunghe apronsi in Iinea del margine superiore dell’ oechio a una distanza eguale tra
di essa e la punta del muso. La curva mascella ha tutto l’assottigliato suo margine rai-
nutissimamente dentate a foggia di una finissima sega : le ossa palatine assai sporgenti
hanno gli acuti margini largamnnte seghettati ad intervalli perö gradatamente minori
sul dinnanzx, e verso la estremità loro ehe coincide quasi con quella della mascella si
divaricano per formate una protuberanza, sulla quale sorgono tre o quattro denti per
ciascun lato acutissimi e sottili, piegati all’indentro. La mandibola obliquamente troncala
e ricurva in punta, ove siedono quattro dentini, i due anteriori esilissimi appena visibili,
i posteriori grandetti e robusti, ha dopo largo intervallo i concavi suoi margini armati
di doppia Serie di compressissimi acutissimi ricurvi denti co’margini taglienti, diafani,
xninutamente seghettati; i quali disposti in doppia serie, cinque o sei per ciascuna, de-
crescono a gradi in altezza dal primo all’ ultimo, in modo che questo è due terzi più
breve di quello, la cui lunghezza è poco men di tre quarti del diametro dell’ occhio. I
denti della serie esterna s’ impiantano verticalmente ed hanno l’acutissima punta rivolta
all’innanzi; quei dell’ interna ehe nascono negl’ intervalli degli esteriori si colcano Pun
sull’altro rivolgendo le punte verso le fauci ; ed a questi si addossano internamente altri
molli denti evidentemente sussidiarii, per indurirsi quindi e sostituirsi ai vecchi ehe ca-
dessero, siccome veggiam negli Squalidi. La Iinea laterale sopra il terzo superiore dell’
altezza del corpo scorre sempre retta e parallels al profilo del dorso : le squame che la
segnano sono irregolarmente ovate e strettamente aderenti, ben diverse anche in ciô dalle
al tre ehe sono caducissime. La pinna dorsale anteriore sorge circa il terzo posteriore del
pesce, ed ha forma di trapezio col secondo raggio quadruplo dell’ ultimo. La posteriore
poco più alta del penultimo raggio della precedente nasce ad una distanza della mede-
sima tripla della di lei estenzione, ed è breve, e curva all’ indietro con la punta ottusa,
anteriormente crenata per effetto de’ raggi più o meno rudimentär«. Le pettorali, lunghe
quanto la metà del capo col margine posteriore rotondato, spiccano sotto il mezzo del
pesce alquanto dietro l ’opercolo. Le ventrali strette alla base e lunghe la metà di quelle
nascono ben oltre la metà del pesce, ed un buon tratto innanzi alla prima dorsale. L ’anale
è retroposta alla medesima per quanta è la di lei lunghezza, ed estendesi il doppio
di essa fino a giuogere di sotto alla seconda dorsale; la sua forma nella metà anteriore
è precisamente quella della prima dorsale, quindi i suoi raggi abbreviati conservano tutti
la stessa altezza. La caudale che misura appena l’ottava parte del corpo è forcuta fino
alla metà, divaricando i rotondati suoi lobi per quanto è la loro lunghezza.
Il colore è un carnicino argenteo molto trasparente specialmente nell’ addome, ove
lascia travedere le viscere : le pinne sono carnicino-Iuride.
Il più grande dei nostri esemplari misurava un piede e poche linee.
i 5a°