Se perô gli conviene assai bene per cagione dei pungoli il nome di Centrina tra’ Greci;
se quello di P o r c o presso i Komani, sia per lo tristo odore elle tramanda dall’ unta e
sudicia sua pelle, sia perché si place di raTVolgersi nel fàngo, sia perebè una eresta o
ciuffo ha sul capo, oui Aristotile secondo ehe si riferisce nei Deipnosofisti disse i.ofia,
corne distinguesi in greco quello del Porco, sia finalmente perché seco porti un color
lurido ed altre porcine forme sul grifo; pure non comprendiamo egualmente quai ca-
rattere gli procacciasse il nome di V o lp e (R en a rd ) presso i Francesi, se non fu la cieca
seryitù verso il loro Belon ch’ erroneamente gliel porse; ond’ é ehe noi gli conserviamo
a nome specifico dell’uso il volgare, ma pure antico e ragionevole dislintivo di P o r c o
che gli appartiene per eccellenza, sebbene applicato dal volgo anco ad altri pesci.
Scientificamente parlando peré gli diamo il nome generico di Cen tr in a sanzionatogli dal
Cuvier, e preferito, per le ragioni etimologiche già dette, a quello di O x jn o tu s del Ra-
finesque, U quale per dir vero fu ü primo a definite questo naturalissimo gruppo, ehe
alle spine, agli spiragli e alla mancanza di anale degli S p in a x aggiunge l ’aver situata la
seconda dorsale sopra le ventrali, e una conformazione triangolare di corpo meno al-
lungata degli altri Squalini.
I caratteri naturali del genere Centrina possono descriversi nel modo seguente. ^
Corpo corto, grosso, rigonfio nel mezzo ed attenuato nelle estremità, di forma pri-
smatica, col dorso fortemente carenato, e lo spazio sottile del tronco dietro alla seconda
dorsale brevissimo. Capo assai piccolo : muso corto ed ottuso: bocca piccolissima,apren-
tesi molto innanzi al di sotto del capo con taglio curvilineo, ed un solco prolungato
di qua e di là all'indietro; la sua forma è semicircolare ; le mascelle sono piccole. I
denti assai bene ordinati; gl’ inferiori taglienti e disposti in una sola fila; i superiori acuti
ed in più Serie. Lingua camosa, e libera al margine. Occhi grandi, bislunghi, maggiori in
lunghezza ehe in altezza, senza piega palpebrale. Narici collocate molto avanti, grandi
fuor di misura, con due appendicr inserite l’una sul margine anteriore, l’altra sul posteriore.
Spiragli grandi, di forma ovale rotondata, molto prossimi agli occhi. Cinque aperture
hranchiali assai piccole, e di lunghezza quasi uguale. Ano collocato molto più in-
dietro della metà del corpo. Due pinne dorsali grandi, assai crasse, alte più del pesce,
l ’anteriore inserita molto avanti, la posteriore sopra le ventrali: ambedue sbsfenute da
un grosso aculeo compreso nella stessa ertezza della pinna, e diretto all innanzi nell anteriore.
Pinne pettorali assai grandi auch’ esse, poste dietro le aperture branchiali molto
in basso: niuna pinna anale: pinna caudale triangolare, obliqua, perfettamente uniloba.
Linea laterale retta, appena sensihile. Cute erta e ruvida per essere vestita di grossi
tubercoli eguali, poliedri, acuti, trifidi.
Una sola specie di Centrina crediamo ch’ esista nel Mediterraneo. Niuno almeno
de’ mold esemplari ehe ci vennero fra le mani offriva differenze specifiche dagli altri ;
ne crediamo ehe ne differisca lo S q u a lu s squamosus di quegli autori ehe dèttero tal
nome ad una Centrina. 3e perô si dovesse prestar fede alle tavole del Belon, due specie
sarebbero abitatrici del nostro mare, l ’una col pungolo della dorsale anteriore ri-
volto all’ innanzi, l’altra col pungolo rivolto all’ indietro, diverse negl’ integumenti, e mo-
stranti pure altri caratteri differenziali ehe non crediamo esistere in natura, soltanto
prodotti dall’ inesattezza di coloro ehe le disegnarono. Ma dato pure che due siano le
specie, sempre la nostra sarehbe quella stessa figurata dal Salviani, e rappresentata
nella seconda figura di esso Belon, quando al contrario la prima del medesimo è più
simile a quella pubblicata dal Rondelet. Ottima dunque è la scelta fatta dal Risso del
nome distintivo di Centr ina Salviani.
II punto della maggiore altezza di questo pesce cade dietro il terzo anteriore, ed
è uguale alia settima parte della lunghezza, poco minore essendone la larghezza raisu-
rata sotto la pancia, poichè i tre lati del prisma costituenti la forma del pesce si egua-
•gliano fra di loro, e sono rilevati da una grossa piega cutanea alla foggia di un cor-
done: lo spazio assottigliato del tronco dietro la dorsale è doppio appena in lunghezza
ehe in altezza, la quale altezza è doppia della sua larghezza. II capo, largo alia base la
metà della sua lunghezza, è quasi il sesto della lunghezza del pesce, ed è superiormente
spianato, e scanalato lungo il mezzo. II muso attenuantesi egualmente cosi nel di sotto
come nel di sopra mostrasi ottuso a chi superiormente lo guarda. L orbita e bislunga,
e il suo diametro trasversale, ehe supera d’ oltre il doppio 1 altezza, eguaglia quasi la
distanza ehe passa tra il suo angolo anteriore, e la estremita del muso: tra un occhio
e l’altro corre poco più di questo diametro, nome pure d un sol quarto più ne dista la
prima apertura branchiale. Gli spiragli lontani fra loro quasi altrettanto ehe dalla inser-
zione di ciascuno di essi alla terza apertnra branchiale, son posti immediatamente dietro
gli occhi, dai quali non li sépara che la quarts parte al più del diametro dell occhio:
lo squarcio della loro apertura triangolare-rotondato vince di metà il diametro
dell’orbita. Le enormi narici poste sotto il muso distano egualmente dalla estremità
di esso, dall'occhio, e dalla bocca, ed occupano pin- della metà dello spazio fra loro
racchiuso, lasciando visibilissime le pettinazioni della membrana olfattoria ehe ta-
gliano perpendicolarmente il suo asse : una valvula grande, di forma quadrata diversa-
mente ripiegata, tutta vestita di tubercoli simili a quelli della pelle parte dal lembo
anteriore delle narici, e dirigesi verso il posteriore, il quale rimanda verso il medesimo
un’ appendice più piccola. Lo squarcio della bocca non oltrepassa il diametro dell orbita,
ed è uguale all"intervallo ehe mostrasi fra il suo angolo, e la rispettiva narice.
II punto anteriore di essa bocca cade sotto l ’ angolo anteriore dell’occhio; ed osservasi
nella medesima una lieve protrattilità. I denti sono fittissimi; quelli della mascella super
io r disposti in più file, triangolari, lesiniformi, con le punte alquanto ricurve; quelli
della inferiore ordinati in una fila sola, contigui, piatti, conformati a foggia di triangolo
acutissimo, leggermente inclinati verso la bocca. Le aperture branchiali brevi da non
uguagliare la quarta parte di uh orbita, sono eguali e fra loro equidistant; : corre fra
la prima e l’occhio un diametro ed un terzo dell’ orbita, e non più d un diametro fra la
prima e 1’ultima. L’ ano scostasi una volta e mezza più dal muso che dall’ apice della
coda. La pinna dorsale anteriore, o per dir meglio la sua spina (giacchè per essere
delta pinna immedesimata col corpo, non se ne puô distinguere l’ origine) è inserita
sul terzo anteriore del pesce ad egual distanza dall’ apice del muso e dal termine della
seconda dorsale: la sua altezza eguaglia la distanza ehe passa fra l’estremo del musO
e la inserzione delle pettorali: la forma è quella di un trapezio col lato della basé
e l’anteriore lunghissimi: il lato posteriore è molto breve; il superiore quasi verticale,
lungo tre volte quanto 1’ultimo detto, forma coll’ anteriore un’angolo assai prolungato
ed acuto, alquanto ricurvo ail’ indietro. La spina inserita a una distanza dal termine
della pinna eguale al piccolo lato posteriore è lunga quanto l ’altezza del corpo, due
terzi meno della pinna, dalla quale non leroerge se non di una décima parte della
propria lunghezza minore della larghezza che ha nella robustissima base: la dire