delle ventrali sono d’un bianco sudicio uniforme. L ’ interno della bocca e delle aperture
branchiali è bianco latteo. La pupilla è nereggiante, 1’ iride cinereo-verdastra.
Gli esemplari mediocremente grandi di questo Scillio hanno la lunghezza dun pie-
de : i maggiori oltrepassano di poco un piede e mezzo.
È comune nel Mediterraneo e lungo Ie sponde Europee dell’ Atlantico. Vive nel
fango é fralle alghe, vicino ai lidi, quindi resta preso di frequente dalle reti de’pescatori.
Si ciba di Pesci piccioli, di Crostacei, e di Molluschi, massimamente di Seppie. Produce
da dieci a quindici figli per portata. La sua carne ha un fastidioso odore di mu-
schio, è dura e di sapore cattivo : pure in grazia del tenue prezzo a cui si vende vien
mangiata dalla gente povera, che affine di renderla più sopportabile ha 1’usO di farla
macerare per qualche tempo nell’ acqua. La sua pelle è aspra e tanto resistente, che
s’ impiega per pulimentare il legno e 1’avorio, e per foderare astucci, guaine di coltelli
o di spade, e cose simili.
In Toscana, e lungo i lidi Romani e Napoletani questo Pesce chiamasi GattucciOj in
Sicilia Gattucciuj a Venezia Gatta nostrana_, CagnettOj nelle Marche CagnolOj Gattinaj
nel Genovesato GaUusso^ a Nizza Pintou roussou.
S C I L L I O G A T T O-P A R D O
scyllium cinereum; maculis magnis rariusculis nigro-violaceis subrotundis3 saepe centra
pallidis : pinnis ventralibus recta truncatis : valvula narium postica latissima.
squalus stellaris, Linn. Syst.N at. I . p. 399. sp. 9. foera. Gmel. Sysl. Nat. I . p. 1491. sp. 9. foem. 1 Lacep.
Hist. Nat. Poiss.l. p. 253. lab. 9. fig. 2. Schneid. Bloch. Syst. /5.127. sp. 5. Bonn at.inTall.E nc’.
Ichth. pi -j.'sp. 3. tab. 6. fig. 17. nec 18. Risso, Ichth. Nie-fpi 3i. sp. 7.
GALEUS stellaris, Rafin. Ind. Itt. Sic. p. 46. sp. 343.
scvLLiuM catulus, Cuv. R'egn. Anim . I I . p. 124. Id. 2. cd. I I . p. 386. Cloquet in Diet. Sc. Nat.
X L V I . p. 35i.
squalus CANICULA, Nardo, Osserv. Itt. Adr. in Giorn. Brugnat. Id. Prodr. Adr. Ichth. sp, i 5.
squalus (scylliobhinus) stellaris, Blainv. in Faun. F r . Poiss. I.p. 71. tab. lq .fig .z .
scyllium stellaris, Bisso, Hist. Nat. I I I .p . 116. sp. 2.
CANICULA SAXATILIS, Rondel. Pise. I . lib. xiii. cap. -via. p. 383. Gesn. Aquat. IV . p. 169.
CATULUS MAJOR, Salvian. Hist. Aquat. p. i 3 8. fig. 45. Aldrov. P ise. lib. iii. cap. xxxiv. p. 5gi.fig. inpag.bga.
[icon, e Sale.) Jonst. Hist. Pise. I I . lib.i. tit. i .cap. iii.arl. n.punct. ii.p. 14. tab. 8 .fig. 1. Willughb.
Ichthyogr. tab. B. 4 .fig. 1. [icon, tantum e Salv.)
GALEUS stellaris minor, Bellon. Aquat. lib. i. p. cum fig.
catulus maximus, Willughb. Ichth. lib. iii. cap. xvi. p. 63. Ray, Synops. Pisc.p. 22. sp. 14.
squalus cinereus, pinnis venlralibus discretis, Arted. Gen. Pise. p. 69. sp. 12. Id. Synon. p. 97. sp. 12. foem.
GAleus cinereus, maculis nigris rarioribus sed majoribus, quam in praecedente, Klein. Hist. Pise. Miss. iii. p. 10.
gen. ii. sp. 5. V
GALEO stellato, Rafin. loco citato.
roussette commune, Belon, Nat. el Pourir. Poiss. p. 65. cunt fig.
CHAT-ROCHIER, Broussonet, in Act. Paris, 1780. p. 651. sp. 3. Daubent. in Enc. Meth. Hist. Nat.
I I I .p . 88.
SQUALE ROCHIER, Lacep. loco citato.
PETITE roussette ou chat-rochier, Duham. Hist. Pech. I I . sect. ix. p. 304. tab. 22. [fig. mala) Cuv.
loeo citato.
equals chat-rochier, Blainv. loco citato.
GREATER SPOTTED dogfish, Penn. Brit. Zool. I I I . p. 99. tab. XY.
P e r quanto altri voglia dir questo Pesce simile al precedente, è innegabile la di-
versità che dériva dalTessere il color del suo fondo meno rossastro, le macchie più
rade, men numerose e più grandi, il tronco men allungato, le pinne ventrali e l’anale
troncate meno obliquamente, la caudale più alta, le due valvule superiori delle narici
più distanti fra loro, e fornite d’uno spigolo, le due inferiori quadrilatère, assai più lar-
ghe che lunghe. A tali segni ben riconosce il volgo dei pescatori una specie dall’ altra, e
in ogni paese in cui promiscuamente si pescano o si espongono in vendita ha per esse
due separati nomi. Parecchie delle diversité accennate colpirono quai più quai meno
gl’ Itdologi antichi; mold di loro perô attesero più che non bisognava alia grandezza
relativa degli esemplari da loro osservati, e a certi leggeri accidenti di coloramento ; a