da dodici raggi, il primo de* quali semplice, gli altri ramosi; cortissimo è il primo, il
più lungo è il secondo; e gli altri van gr’adatamente diminuendo in' altezza per modo
ehe l ’ultimo è appena la meta di questo: la di lei base uguaglia l’altezza di esso raggio.
Le pettorali si allontanano con la loro intestatura dall’ opercolo quasi per un sesto della
lunghezza del capo: la loro lunghezza è alcun poco maggiore dell’altezza del pesce. Le
ventrali si trovano intestate piu vicino all ano che all opercolo poco , prima che termi-
nino le pettorali: la loro lunghezza arriva a tre quarti delle medesime. L ’anale tragge
la sua origine precisamente sotto quella della seconda dorsale, e protrae il suo termine
alcun poco oltre quello della nominata pinna : dieciotto sono i raggi ehe la compon-
gono, gli anteriori de’quali corrispondono in altezza-a quelli similmente anterior! della
delta pinna dorsale: gli altri vanno gradataiiiente scemando d altezza. La caudale mi-
sura quasi un settimo della totale lunghezza: e hipartita.in due lobi dopo.i tre quinti
anteriori della sua propria. La fascia argentea dei lati più stretta è forse più splendida
ehe nelle altre specie; e questa è la sola differenza osservabile nei colori.
Lo scheletro ha quarantasei vertebre: e il cartoccetto della base della coda, abbrac-
ciato da sole tre vertebre di non dilatate apofisi, incomineïa dalla yigesimaquarta.
LATTERINQ DI LAGO
atherina longitudine corporis altitudinem sepluplo superante: capite acutiuscuhj corporis
altitudine valde longiori: oculo majori spatio anteoculari; pinnis dorsalibus remolis-
simiSj anlica preeposita supra ventralium retropositarum originem nascenti: verlebris
quadragintaquatuor. i .D . 7, vel 8. z .D .i/ 1 1 . P . i 5. V. i/5. A. 1/12. C. 17.
ISfiuno è che non creda similissimi a quelli del mare, d’onde alcuni rimontano le
correnti, i Latterini che pur sono nei laghi, quantunque i naturalisti fino ad ora non ve
li abbiano sospettati. E si vero che la gran simiglianza del marino e del lacustre Latte-
rino ha distolto fin ora gli Ittiologi, che forse li ebbero talvolta sott’ occhio, dall’ insti-
tuirne osservazioni parallele e particolari per rilevarne le differenze reali. Si trovarono
cosi d’ accordo col volgo, benemerita sempre benchè involontaria scoria delle indagini
de’ savj: imperocchè con una credenza quasi religiosa ti dice vivere in qualche lago
talun pesce marino, e ne fa meraviglioso argomento che que’ bacini corrispondano con
l ’ oceano sotterra, o che inabissati i crateri vulcanici seuoprissero le soltoposte acque
marine. Queste ed altre simili foie spacciano principalmente i semplici abitatori de’ colli
laziali, che tanto dal lago Albano cui dicono di Castel Gandolfo quanto da quello di
Nemi, traggona ed imbandiscono Latterini in nulla creduti diversi da quelli che nelle
spiagge d’ Anzio e di Astura vengono tra le reti dei pescatori.
Non perö tutti i laghi d’ Italia contengono questo Latterino, anzi noi non 1’ abbiamo
verificato che in alcuni vulcanici dello Stato Romano. Cosi ne van privi quelli di Perugia,
di Piè di Lugo, di Yico etc. etc. mentre invece ne abbondano quelli di Bolsena,
di Bracciano, e 1’Albano e Nemorense già detti. In quest’ultimo poi quantunque più an-
gusto crescono Latterini assai maggiori di mole, Pescansi con nasse e con reti nelle
buone stagioni solendo nell’ inverna difendersi dalla rigidezza del clima nei profondi
meati. Delicati al pari e forse anche più delle specie marine muojono appena usciti
dall’ acqua, e appena colti nella rete; nè v’ha pescatore che possa vantarsi di aver visto
un Latterino vivo.
Il grande slontanamento delle pinne dorsali basta a far riconoscere questa specie
a colpo d’ occhio tra le altre. I due profili del dorsa e del ventre leggermente ed ugual-
mente convessi si vanno assottigliando insensibilmente verso la coda, L’altezza del corpo
ehe supera di un terzo la larghezza vien corapresa quasi sette volte nella lunghezza.
La parte assottigliata del tronco è poco più di un sesto della lunghezza totale. Il capo
acuto, rotondato all’apice, misura men di un sesto della detta lunghezza. L’occhio è
piuttosto grande, superando il suo diametro un terzo della lunghezza del capo; uno
di questi diametri corre tra il margine posteriore e l’ estremità dell’ opercolo, tre soli