TRYGON BRUCCO
T R I G O N E B R U C C O
t r y go n viridi-brunnecij subtus alba; corpore rhomboideo-suborbicularîj antice rosir ato;
rostro brevissimOj obtuso; cauda disco subduplo longiore.
F j questa la Trigone ehe in tutte le età vien chiamata B r u c c o dai Pescatori romani.
Nell a vecchiezza la spa coda diviene scabrosa, come accade alia T r . Pastinaca.
Si fa distinguere costantemente da quest’ ultima pel colore bruno-verdastro di cui è
tinta superiormente, pel disco quasi orbicolare, pel rostro ottuso e per la coda lunga
poco men del doppio del disco.
Non abbiamo .potuto allegare citazioni d’autori, perche a parlar propriamente non
si trova in alcuna delle loro opéré indicazione précisa riferibile ad essa: pure non
saremo per asserire ehe nel Bloch, nel Risso e forse anche nel Blainville non ne
apparisca qualche traccia.
E noto ehe la tavola data dal Bloch sotto il nome di R a ja A q u ï lü j rappresenta
invece una Trigone cui è stata aggiunta arbitrariamente sulla coda una pinna dorsale.
Ciö fu osservato già dal Cuvier, e noi lo abbiamo ripetuto parlando della M y iio -
batis A q u ila . Se si attende perö al colore della figura è facile awedersi ch’ essa ras-
somiglia piuttosto alla T r . B r u c c o nostra, che alla T r . Pastinacaj specie la quale
nella stessa opera del Bloch è effigiata separatamente alla tavola 82.
Il Signor Risso nella Storia Naturale dell’Europa méridionale annovera due Tri-
goni del mare di Nizza, e le chiama T ry g o n vulgaris e T ry g o n A ldro van d i. Sotto il
secondo di questi nomi descriye per l’ appunto la T r . Pa s tin a ca con la coda scabrosa,
ossia nello stato di vecchiezza : ciö si rileya non tanto dal sinonimo dell’ Aldrovandi,
il quale potrebbe essere materia di controversia, quanto dai caratteri ehe
assegna l ’autore, e ehe non ammettono dubbio. Non puo darsi giudizio egualmente
certh della sua T r . v u l g a r i s perché sebbene dandole questo nome abbia voluto far
intendere ehe considerava il suo pesce corne identico con la Pastinaca loevis degli
antichi (ch’ è la R aja Pa s tin a ca di Linneo di coda ancor liscia, e la R a ja Pastinaca
dello stesso Signor Risso nell’ Ittiologia di Nizza), le parole che adopera per descrivere
e le forme e la tinta fanno sospettare fortemente ehe abbia avuto innanzi agli occhi
la T r . B r u c c o .
Quanto al Signor Blainville, allorchè nella Fauna Francese egli descriye la T r . P asti-
naca, e nota la strana diversità di tre esemplari veduti dal suo collaboratore Signor Prévost
nel Museo di Vienna rispetto alla lunghezza della coda, induce a credere che
di tali esemplari due spettassero alia T r . Pastinaca vera, il terzo alia T r . B r u c c o .
Per la brevità del rostro e per l ’intensità del colore questa specie sta di mezzo
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