Tuttochè nella figura della Raja oculata et aspera del Rondelet ripetuta servilmente
dagli altri autori posteriori, non sieno rappresentati affatto i maschili, noi non esitiamo
a riconoscere in essa il maschio della Baraccola chiodata dei nostri pescatori, e vivia-
mo nella persuasione che sotto il vocabolo aspera il Rondelet non intendesse già scabra
ma aeüleata. A nostro giudizio pertanto non vi sarebbe nécessita di ricorrere alia suppo-
sizione del Cuvier, il quale credeva potesse riferirsi la figura suddetta ad una varietà
delle Raja rubuSj nè ci conformiamo aU’opinione del Signor Blainville, ehe credette riconoscere
in essa il maschio adulto della Raja Miraletus. E verosimile ehe questi due
Zoologi non abbiano avuto mai per le mani la specie nostra. Altrettanto non puo dirsi
del critico dell’ Ittiologia Adriatica, il quale sicuramente ne ha avuto dinanzi un’ indivi-
duo maschio, e le poche parole ch’egli ne dice lo dimostrano abbastanza: non sappiamo
poi ehe cosa dire della Raja oculata delRisso, cui quest’ autore assegna il corpo scabro, e
sotto la quale trae nonostante tanto il sinonimo di sopra mentovato del Rondelet, quanto
la Raja Miraletus del Blainville spettante senz’alcun dubbio alla vera R. Miraletus di Lin-
neo. Se fosse possibile che l’Ittiologo di Nizza avesse fondato la sua Raja oculata sulla
sola citazione del Rondelet interpretando aspera per s ca b r a resterebbe chiarito ehe le
due specie da lui registrate valessero per una sola, e a questa potrebbe darsi senza scru-
polo il nome specifico d'oculata.
II corpo di questa Raja ha la circoscrizione del disco romboidea ehe tende piuttosto
all’ovale, coi lati anteriori oltre un terzo pm lunghi dei posteriori. Rostro mediocremente
prolungato, triangolare, piuttosto acuto, coperto sotto e sopra di piccole scabrosità, che
suUa faccia dorsale si stendono lungo i margini fin verso l ’angolo delle ali. Lungo i lati
del capo queste scabrosità assumono la forma e la validité di aculei adunchi disposli
in circa cinque sérié. Tre aculei sono collocati presso il margine anteriore degli occhi,
tre presso il posteriore, e alcuni (due nell’ individuo effigiato) lungo la linea media del
dorso. Dieci o dodici aculei colehi e quasi immedesimati nella cute, disposti in una
doppia fila scorgonsi nei maschi verso l ’angolo esteriore, nelle femmine presso l’angolo
posteriore deUe ali: del resto il fondo della cute è affatto liscio. La coda non differisce
da quella della precedente se non perché è proporzionalmente un poco più lunga:
essa è parimente depressa, ugualmente fornita delle tre pinne e di tre o cinque sérié di
aculei adunchi. Il lobo anteriore delle pinne ventrali è la metà più breve del posteriore,
il quale oltrepassa di poco la metà dei maschili, ehe sono enormi.
Il fondo di tutta la parte superiore di questa Raja è d’un bel cannellino carneo ehe
non volge al sordido, asperso di macchiette nerastre rotonde. Da ambedue i lati del dorso
alla base delle pinne pettorali si trova una gran macchia orbicolare oculiforme, il disco
della quale è d’un turchino rosseggiante cinto d’un anello atro, con un’aureola gialla-
stra intorno. La parte inferiore è biancastra, alquanto sordida verso i margini posteriori.
La lunghezza totale dell’ individuo. qui rappresentato era quindici pollici e mezzo:
la larghezza nove. I due lati anteriori del disco erano lunghi sei pollici e due linee, i
posteriori tre pollici e nove linee: le pinne ventrali tre pollici; dalla punta del rostro
al loro apice si contavano nove pollici. La lunghezza della coda era parimen ti di nove
pollici. La punta del rostro era distante dagli spiragli due pollici e mezzo, dagli occhi
due pollici: la distanza fra un’occhio e l ’altro era di cinque linee. Dalle narici alla punta
del rostro correva un pollice e mezzo, e da questa agli angoli della bocca due pollici,
La bocca era larga sedici linee. Sei pollici e mezzo correvano dalla punta del rostro al-
l’ano, e tre e mezzo da questo alTestremità dei maschili.