BELONE ACUS.
e distano dal margine posteriore dell’ opercolo un terzo meno ehe questo dall’ occhio:
la loro figura è semiova ta: i raggi loro sono dodici tutti molli; la lunghezza del primo
ch’ è il maggiore di tutti è minore d’ un settimo della distanza ehe passa fra l ’occhio e
il margine posteriore dell’ opercolo. Le pinne ventrali sono quattro volte e mezzo più
lontane dall’ origine delle pettorali ehe dall’ ano, più vicine un terzo alla coda ehe al
muso: scostansi poco fra loro, e sono a figura di cuneo rovescio troncato; hanno sei
raggi tutti ramosi, 1’ anteriore de quali ch’ è il maggiore è men lungo d’ un quinto del
raggio più esteso delle pettorali. L’anale ha origine a piccolissimo tratto dietro ali’ ano,
alquanto più innanzi della dorsale, e si estende anche più di questa facendosi ail’ in-
dietro: la compongono ventuno raggi, i primi molli ma semplici, gli altri ramosi: i due
o tre anteriori qualche poco più lunghi dei corrispondenti della pinna dorsale, gli altri
decrescenti a gradi fino al nono, gli ultimi poco dissimili dagli estremi della dorsale
in quanto ali’ altezza. La caudale occupa la décima parte circa della totale lunghezza
del pesce : è profondamente e quasi simmetricamente forcuta, essendo il lobo inferiore
appena più lungo del superiore : i di lei raggi sono in numéro di “diecinnove. Lo sche-
letro ha circa ottanta vertebre.
Tutto il pesce è argentino tendente al verdastro specialmente sulla schiena, che ha
una mistura di color d’ indaco: il vertice del capo ed il rostro hanno il colore del
dorso anche più intenso: la nuca è alquanto diafana. Dal capo alla coda il fil della
schiena è segnato d’ una linea tabacchina, o foscheggiante, angusta. Una leggera traccia
longitudinale del medesimo colore si ripete sui fianchi segnandovi la linea laterale
superiore dalla base delle pettorali fino al quarto e quinto raggio del lobo superiore
della caudale. Tutto il ventre è bianco argentino. La linea laterale inferiore tende un
poco al giallo ocraceo. La dorsale e la caudale hanno i raggi del colore del dorso, ma
più luridi. Le pettorali bianche turchinastre ; le ventrali e l’anale sono bianche.
11 nostro Belone acus comune ail’ Atlantico e al Mediterraneo giunge alla lunghezza
di due piedi, ed è abbondantissimo in tutte le coste d’ italia. Va in amore di Maggio e
si accosta d’ estate alle sponde in.turba. Dilettevolissima.è allora la sua pesca per mezzo
di un lungo spago, munito di molti ami equidistanti fra loro, e galleggianti a fior
d’ acqua mediante il sovero, dai quali si giunge appena in tempo a distaccare i pesci. La
carne loro è buonissima cotta arrosto, e prelibatissimi sono i gross1, se pur si superi la
ripugnanza, in taluni invincibile, del singolarissimo color verde ehe le sue spine pren-
dono con la cottura. Notabilissirae sono le ossa pel verde bellissimo ehe le colora, e ehe
secondo Linneo e taluni altri rifulgono notte tempo di una fosforescenza verdastra.
I Siciliani ed i Napoletani dicono questo pesce AgugliaJ J gu ja„ Auguglio, A Nizza
chiamasi Jgufo„ Aguglia ed anche Becassino de marJ nome, che per essere suggerito dal
suo becco conformato come quello della Beccaccia, gli danno i faceti di tutti i paesi nei
varj loro dialetti come accade anche da noi. Il suo nome legittimo pero presso i Pesci-
vendoli Romani è Acugella. I Toscani lo appellano anch’ essi Aguglia„ A c u g lia Ague-
chia: i Genovesi Agon: quei del Piceno Angosella, Pesce ago: nel Veneziano lo dicono
Anguisigolüj Anguisigola bona3 Anvisigola.
Non poche altre specie di questo genere, alcune delle quali non ancora descritte,
popolano i diversi mari : primeggia tra queste il Belone Crocodila di Lesueur, ehe giunge
a otto piedi di lunghezza, cui si attribuisce un morso velenoso.
SAYRIS CAMPE RI
S A I R I D E D E L C A M P E R I
SAYRiS fusco-coeruleaA subtus et ad latera argentea: rostro teretiusculoA recurvo: mandibula
duodecimo longiore: pinnulis spuriis dorsalibus et analibus quinque: caudalis lobis subae-
quulibus, D. io —v. P. i%. F , 5. A . i 3—v. C. 16.
SCQMRESOX cam Peru, Lae. H. Poiss.,V.p. 253. tab. 6.Jig,5. Jchth.Nic. p.554- sp.i. Id.H.N. I l l - p.444'sP- 356.
esox saurus, Schneid. Bl. Syst. p. 394. sp. 9. tab. 78 Jig. 2.
sayris hians , Rafin. Caratt. p. 61. gen. 45. sp. 161 tab. 9-Jig-i- Id. Ind. ItU S ic■ p. 34' SP- 24A ex aulopsia.
sAYRis DiMACULATUS, Rafin. Caratt.p. 6a. sp. 162. spec, cum mandihula rupta,
SAYRis macdlata, Rafin. Ind. l i t Sic. pi 34- sp. a/j8.
SAYRis serrata, Rafin. Caratt. p, 6i.sp. i 5g. Id. Ind- Itt. Sic.p, 34. sp. 247. eI Bondelet.
sAYRis recob viROSTRA, Rafin, Caratt. p. 62. sp. i 63. Id. Ind. Itt. Sic. p. 35. sp. 245. es Lacep.
&BLENIS , RAPHis el belone GraecorumBellon.Aquat. lib. i. p. 162. cum fig.
SAOROs, Rondel. Pise. Mar. I. lib. viii. cap. v. p. 262, cum fig.
Acos altera minor Bellonii, Willughb. Ichlyogr. lib. iv. cap. p,a3a. tab. P.fig. 2. Ray, Syn.Pisc. p. 1,65. sp. 17.
AGOiLLE ou OBPHiE, Belon, Nat. el Pourtr.Poiss. lib. i. p. i^i.fig. in p. 162.
SC0MBRE30CE CAMPEREN, CuV. Regtl. Anim. 2. ed. I I . p. 285.
shipper or saury , Penn. Brit. Zool. II I . p. 3a5- sp. i 55. tab. 64. Id. Itin. Scot. 2. ed. p. 298. tab. 17' fig- 2‘
P o i c h è il singolar carattere delle pinnule spurie in cui si decompongono poste-
riormente le pinne dorsale ed anale, onde questo genere si fa riconoscere, è proprio
degli Scombridij percio gli venne imposto il mal formato nome di ScombresoXj cam-
biato poi con mol ta ragione dal Rafinesque in Sajrris, Noi pero non possiamo per-
suaderci ehe quattro siano veramente, siccome il Rafinesque stabiliva, le specie medi-
terranee di questo genere; e se aggiungere le si vuole alcun altra, forza è ricorrere
a quella rinvenuta morta dal Förster sulle coste délia nuova Zelanda, e a quelle descritte
dall’ ottimo Lesueur nel giornale dell’ Accademia delle Scienze di Filadelfia corne
proprie dell’America.
Nel leggere qualsiasi autore çonvien sempre distinguere le osservazioni dalle mdu-
zioni; e questo criterio rendesi affatto indispensabile nel leggere il Rafinesque, poichè
oltre all’aver egli descritti, e nuovamente denominati molti pesci ehe o non trovava affatto
q mal significati negli autori, ha voluto ehe il suo catalogo d Ittiologia Siciliana
contenesse tutte le specie degli altri, quantunque non riscontrate da lui: moite delle
quali si riferivano appunto a pesci da lui creduti nuovi, siccome ad evidenza lo mo-
strano i suoi scritti soverchiamente disprezzati. Ciö che infatti ha descrilto per propria
conoscenza lascia poco a desiderare : suo fallo è l’aver ciecamente riprodotto gli errori
altrui, Cosi troviamo ehe la di lui Sairide macchiata vien probabilmente stabilita con
esemplare di questa sua Sairide rostraperta, in cui era rotta la mascella inferiore, e per-
ciö appariva più corta dell’ altra: ma la sua Sairide rostrocurva altro non è ehe una