dei Pesci: Agassiz poi, il quale avendo preso a norma esclusiva gl’ integumenti della
pelle d’ altro non s’ intéressa riguardo aile divisioni primarie, non lo considéra un P la -
c o id o j come i S e la c e i e i C fc lo s tom ij ma insieme coi P le c tog n a th i coi Sjrngnathi e con
cinquanta generi ehe egli rifabricava di avanzi antidiluviani ne costituisce l’ordine dei
Ganoidi il quale, sia detto incidentalmente, non possiam credere naturale.
Poco ci duale di non aver esaminato abbastanza nè aver tutti osservati i lavori fatti
sopra codesto genere dai Signori Guldenstaedtj Palias3 L e p e ch in3 Rafinescjue3 L o v e tzk y
B r a n d t e R a tz ebu rg 3 perché la recentissima monografia pubblicata dall’ egregio Signor
Fitzinger in coinpagnia del Signor Heckel, la quale non prima d’ora ci giunse da Vienna
quando già i torebi premevano queste carte, ba riempiuto ogni nostro desiderio, e fu
bastante a scorgerci per una via ehe finora intricatissima non avrebbe potuto mostrarci
la intiera dottrina cbe li Storioni riguarda. Diffondendoci dunque dietro le di lui tracce
sui caratteri descrittivi di questo importantissimo genere, e dettagliandoli minutamente,
il tronco ci si présenta a forma piramidale di cinque facce, una delle quali costituisce
la parte inferiore, due laterali parallele, ed altre due concorrenti sul dorso : il profilo
di questo è curvilineo, e tutti gli spigoli formati dalle facce sono ricoperti di scudi
ossei, percio disposti in cinque serie. Piramidale puo dirsi pure la forma del capo con
quattro facce, una delle quali è la continuazione della parte inferiore del pesce, due
laterali cbe costituiscono le gote, e 1’ ultima superiore inclinata in avanti cbe forma
la fronte. La sommità del capo è guernita di piastre, cbe indicano le varie ossa del
cranio. Inferiormente più o meno vicino alla bocca e innanzi ad essa trovasi una car-
tilagine di durezza ossea, alia quale si attaccano quattro fili carnosi cbe diciamo cirri
o barbette. Molti pori destinati alia secrezione del muco si vedono in questa parte non
cbe nella superiore; la di cui disposizione variata nelle diverse specie potrebbe of-
frire un’ ottimo carattere per distinguerle. La bocca s apre trasversalmente di sotto
in una specie di awallamento ora dietro gli occbi, ed ora sotto di loro : essa è me-
diocremente grande, del tutto priva di denti, e sostenuta da un peduncolo cartilagineo
a tre articoli, onde rimane sciolta, ed acquista attitudine a protrarsi: il palatino sal-
dato ai mascellari costituisce la mascella superiore, e si trovano vestigia degl’ inter-
mascellari nella spessezza delle labra: la mascella inferiore trovasi costituita dai soli
mandibolari: le labra sono più o meno carnose. Gli occbi, spesso di grandezza disu-
guale, sono coliocati sui lati del capo. Le narici, vicine agli occbi, anch’esse laterali,
si aprono in doppio foro, il più profondo ed allungato de’ quali è quello prossimo all oc-
chio ; l’altro più elevato e più rotondo. L ’una e l’altra apertura branchiale sono larga-
mente fesse: l’ opercolo rotondato inerme, quantunque grandetto ed accresciuto da una
sostanza carnosa obe lo cinge intorno, non giunge a cbiuderle intieraraente. Dietro
le tempia, presso il margine superiore dell’ opercolo, e quasi ad ugual distanza tra gli
occhi e l’attaccatura di esso opercolo scorgesi un piccolo spiraglio ehe comunica con
le aperture branchiali, preso ben a torto da taluni per un foro uditorio. L’ano s’ apre
poco dopo le ventrali, e molto lontano dall’ anale. Due grandi scudi posti dietro l’opercolo
denotano la clavicola: gli scudi del dorso impiantati fortemente nella pelle sono
duri, striati, a due facce rotondate, acuminati nell’ incontro di esse, dentellati più p
meno sui margini, contigui, e perfino embricati nei giovani; piu grandi sono quelli
di mezzo, e decrescono quanto più si approssimano aile estremità ; la serie loro ha
principio dall’ intestatura del capo col tronco, e termina dove principia la pinna dorsale:
quelli ehe rivestono gli spigoli laterali sono più spessi e più piccoli; hanno le
facce meno inclinate, più allungate, e l ’uncino più depresso; disposti alquanto obli-
quamente principiano dietro 1’ opercolo progredendo fino alla coda. Irregolari sono
quegli scudi cbe fiancheggiano il ventre e nella disposizione non differiscono gran
fatto da quelli dei lati; le due file da loro costituite si protraggono fino all’ anale, in-
contrandovisi ambedue senza soffrire altra interruzione fuori di quella ehe si produce
dalla interposizione delle ventrali. Non saprebbesi determinare con verità il numéro
degli scudi in ciascuna fila, variabile anche negl’ individui della stessa specie col
cangiar dell’ età, ma non andremo lungi dal vero dicendö essere incirca una dozzina
quelli del dorso, tre dozzine i laterali, una o poco più quelli di ciascuna delle due
serie ventrali. La pelle negl’ intervalli tra questi scudi è seminata di squame cornee
di grandezza varia tra loro e di piccoli scudetti isolati, variati aneb’ essi nella forma
e nella • grandezza ; nella parte pero assoltigliata del tronco, cbe insinuatasi nella caudale’
si prolunga all’insù, vedesi tutta rivestita da squame affatto diverse da quelle del
resto del corpo, ora quadrilatère, ora trapezoidali, unite una all’ altra a quadrelli come
le maglie di. una rete. Sette pinne si contano : una dorsale, due pettorali, due
ventrali, ed infine la caudale, tutte grosse e con raggi numerosi e fitti: variano tutte
nelle dimensioni e nella collocazione relatiya, non solo tra una specie e l ’ altra, ma
eziandio nei varj esemplari di una stessa specie a tenor dell’ età. Del resto la dorsale
è sempre assai retroposta, originata più, al di là delle ventrali, e dalla inetà in poi
corrisponde con l ’anale. Le pettorali di figura ovale, o tendenti piuttosto alia triango-
lare curvilinea, portano nei dinnanzi un grosso e duro^raggio, e parecchi molli ra-
mosi piantati all’ intorno di - una sostanza carnosa. Le ventrali sono situate , tra le pettorali
e la dorsale, ma più assai vicine a questa, originandosi quasi ai tre quinti dell’in-
tiera lunghezza del pesce; la loro base è due terzi di quella delle pettorali; la loro
forma è trapezoiclale, e constano di molti raggi ramosi. L’anale si trova centrale fra l’ano
-e la caudale, e poco differisce dalle ventrali. La caudale vien costituita da due lobi,
uno assai stretto^ superiore all’ estremità assoltigliata del tronco, l ’altro inferiore-più
alto-specialmente nella parte anteriore onde si présenta falcato a forma di mezza luna.
Le feminine sono più corpacciute dei maschi. I giovani si distinguono dai yecchi
per molti caratteri, ma principalmente per lo muso più affilato ed acuto, leggermente
ricurvo all’ insù; per gli scudi ossei del dorso più prossimi fra loro, muniti di uncino
più pronunziato; e pe’raggi semplici delle pinne più numerosi.
Sogliono abbandonare i fiumi neU’ iuverno riproducendosi di primavera ne’ letti
e nelle foci loro, non meno cbe nelle vicine sinuosità de’ mari. Giungono frattanto a
smisurate grandezze quanto più pascono nelle acque dolci de’fiumi o nelle putrescenti
de’ brevi gol fi marin i, vivendo vita vagabonda e poltrona, talchè si dice che il peso
di alcune specie monti perfino a tremila libre. Vero si è; ehe fuori dell’ A cip en se r stel-
latus e del ruthenuSj i quali rimangono piccoli, gli altri Storioni passano generalinente
i sei piedi di lunghezza, Y A c ip en s e r Guldenstaedti giunge a dodici, e Y A c ip en s e r Hu so3
gigante del genere, monta perfino a venticiiique. Mangioni e divoratori al più alto gra-
do spopolano i fiumi corne gli Squali il mare, e si cibano di molluschi, di verini, di
pesci, cbe adescano con le barbette, e di ucelli acquatici, cbe ingojano intieri; ma più
ehe ogni cibo appetiscôno le.uova di altri pesei, per le quali bisogna elle penetrino
col duro- ed acuto rostro non meno i fondi limacciosi cbe le folte piante palustri vi-
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