CENTROLOPHUS POMPILUS
CENTROLOFO POMPILO
c e n t b o l o p b v s stamneus, dorso obscuriore, quadrupla longior quant alm: pimis dorsali
ac anali ter et amplius humilioribus corpore.
D. 39. P. 22. a5. C. 22.
Linn. Syst. Nat. i.p .447. sp.a. brtnei. oysi.a. p.i 1^ .
(. I I I . p. 198. Schneid. BL Syst, p.a96. sp.5. Bonnat. in Tabl. Enc.Ichth.p.60. sp.S. tab.S^ßg.i5o.
Cuv. et Valenc. H ist.Poiss.lX. p.34a-
Raßn.Ind. I lk S ic . p.29. 5p.ai3. JSisso, icA«A. iVic. p.180. *p.5.
perca nigra, Gmel. Syst. Nat.I. p.»3a i. sp.55.
holocbntrum nigrum, Lacép. H ist.Poiss, IV. p.33o. et 367.
CENTROLOPHUS morio, Lacép. Hist. Poiss. IV . p- 441, 10,^ S ,a
Jenyns, Mon. Vert, p.570. sp-44-
_ nie.* Jnim Tl n?>a5 Td.i.ed //.p. ai6. Risso,Hist.N CENTROLOPHUS POMPILUS, Cut». tlegn.Anim.ll. p.020. ±U.A. eft.AJ-.p. - , ai.III.p.'55Q.sp.il{5.
Cut», ei Valenc. Hist. Poiss. IX . p.534.
CENTROLOPHUS NIGER, Lacép. loc. cit. Cloq. in Diet. Sc. N at. VII- p-38g.
CBSTtiOLOnius LipARis, JBjjo, ffi.I.iV.ii. ƒ / / P.537. JP.S46. C * P ..t r .I .H i,t P ° i" .IX .p X 45.
ACENTROLOPHUS MACULOSUS» Nardo, Prodr. Ichth. Adr. sp. 6a. ...............
" n. Aquat.
IV. p. 753. AldroV.Pisc.lib. ul.- ■
I a. art.a.p. 6. Z«ß.5. /Σ.5,
1. ^ . 6. • Syn.Pisc.p .iO i.jp-4-
icZ. Synon.p.og. sp.3,
cap. six- p.3a5. cunt fig. Rond. Jonst., H.Pisc. I . lib. i. lit. 1. cap.
Chairiet. Onom. p. ia 4- Willughby, le)kth. lib. iv. cap. iii.j» .a i5. sp. 1
CORYPHAEIVA cauda aequali; linea lalerali curva, Arted. Gen. Pist:.p.i6. sp.'.
PISCIS uni*color ptumbeus•obscurus, N ace■ ari, Ca rleggio lit. Adriat!. in Giorn
LAMPUGE, Daubent. Di ct.lchth. in En.c.Meth. Hist. Nat.HI. p.‘»24. '
rn. Prov. Venet. ZV. 35. p. 4 -
POMPILUSi, Rondel. Pist:. Mar. I. lib. viiii. cap. xiv. p.oSo. Ge sn.MERLE ou SERRAN de Provence, Dalram. Péch. II- S ect.lV.p.57. taÄ.6/. a.
CORYPHBNE POMPILE, Lacép. loc. eil. Bory S.Vinc. in Diet. Cl. H. Nat.IV- p.So1].
CENTROLOPHE nègre , Lacép. loc. citato. Bose, in N.Dict.Hisl.Nat.V. p.482. tab.B.fig.i.
CENTROLOPHB POMPILE, NEGRE e t LIPARIS, r alene. loco citato.
BLACH FISH, Barlas. Nat. Hist. Cornw.p.iqi. tab. *6.ßg.8. Yarr. Brit. F ish. I . p.i58. cumfg. pessima.
black ruffe, Penn. Brit. Zool. I I I . p.a6o. sp.4.
n u n per oh . Id. Ibid. ed. 1812.I I I . P» 35l.
X Centrolofi sono Coriphaenini di corpo men fusato e piu ovale delle Corypkaenae,
colla pinna dorsale spiccante molto piu indietro e quasi al suo terzo, col capo oblungo
e poco elevato, coll’ occhio medio, col palato privo di denti. Cotai nome Centrolophus
è figlio di un errore di Lacépède, il quale, visto un cadavere diseccato e mal concio
di questo pesce, in cui venian fuori dalla pelle rilievi spinosi, credetteli distintivi del
genere, e gliel compose del Greco. Ottimo d’altronde essendo questo genere, prescin-
dendo dal carattere mentito ed espresso dal nome, ehe con ribrezzo gli conserviamo,
deve aver luogo nel sistema, col corteggio altresi delle specie ehe gli appartengono, le
quali si trovano capricciosamente ripartite sotto varj generi, secondochè gli autori ehe
ne parlarono le videro in natura o nei libri, o perfette o guaste. Non appartenevano a
diverse specie i varj Centroloß da noi veduti, sia ehe fossero o grandissimi o piccolissimi,
plumbeo-argentei o quasi neri, unicolori ovver pezzati; e delle cinque annoverale nel
primo volume pubblicato dal Valenciennes dopo la morte del Cuvier stabilité o sopra
singoli individui, o cio ch’ è peggio sopra descrizioni imperfette altrui, noi crediamo ehe
la Morio e la Liparis, delle quali dubita fortemente egli stesso, non siano ehe questa
medesima specie, e perciö le abbiarn poste nella sua sinonimia, riportandoci per le al-
tre due, Ovalis e Crassus, dell’ autore suddetto, alle verificazioni ehe si faranno.
La specie di cui parliamo è il Pompilus di Rondelezio e de’ suoi seguaci, ma non
il Sacro Pompilo celebrato dagli anlichi, che forse puö riconoscersi nel Naucrales Du-
c<or, cui bene confacendosi quel nome dal Greco che significa pompa e corteggio, spet-
tano egualmente bene i versi di Ovidio
Tuque comes ratiurn, traotique per aequora sulci,
Qui semper spumas sequeris, Pompile, nitentes.
E fino ai nostri giorni tutti gli autori niente altro dissero del nostro pesce oltre ciö che
ne scrisse quel fondatore della Ittiologia. Troppo lungo ed altrettanto inutile sarebbe
l ’esporre l ’uso e l’abuso che i dotti ed il volgo fecero di questo nome di Pompilo e suoi
derivali, non meno che di quel di Lampugai applicandoli a diversissimi Scombridi: basti
il dire che lo stesso Linneo aggiunge alla sua Coryphaena Pompilus alcune osservazioni
che ben fanno credere aver egli avuto sott’ occhio un tutt’ altro Pesce.
. Ha il corpo oblungo, compresso, piuttosto pingue nella metà anteriore, alquanto attenuate
nella posteriore. I profili superiore ed inferiore tengono presso a poco lo stesso
andamento. La maggior altezza del pesce è compresa quattro volte appena nella totale
lunghezza, e la sua grossezza è quasi un terzo di detta altezza. La parte assottigliata
del tronco alta metà della propria lunghezza e dilatata alquanto verso la base della
càudale, occupa poco men di un sesto di tutto l ’animale. 11 capo di muso rotondato
inturgidisce nei lati, deprimesi alquanto nella fronte, la cresta del cranio scorrendo leg-
germente tagliente in linea retta fin quasi sul dorso; cape cinque volte nell’ intiero
pesce, è alto tre quarti della sua lunghezza. L’occhio alquanto superiore dista men dalla
punta del muso che dal margine posteriore dell’ opercolo, ha per diametro quasi un
quarto della lunghezza del capo, e vedesi munito di un semicircolo di pari ehe si es-
tendono al di sotto e al di dietro. Gli organi deH’ olfatto phi vicini al muso ehe all’ oc-
chio sono approssimati fra loro, e cousistono in un faro rotondo anteriormente, ed in
una piccola fessura verticale posteriormente. La bocca piuttosto bassa squarciasi fin sotto
il mezzo dell’ occhio: il mascellare stretto termina sotto il margine anteriore di quello,
e quando poggia sul mandibolare vien ricoperto in gran parte dal sottorbitale. il cui
marline leggermente convesso rastremasi in adclietro. Le mascelle sono provvedute di
una semplice Serie di denti isalati, corti e sottilissimi: la lingua larga, otlusa, con mar-
gini sottili e liberi, è inerme come il palato. II preopercolo rotondasi nel margine espan-
so, quasi membranaceo, e sottilmente merlato, come pur moslransi in parte il suboperco-
lo e l’ interopercolo inferiormente : l’opercolo più solidamente osseo termina in angolo
molto oltuso. Tutto il corpo rivestesi di piccolissime rotonde scaglie segnate di sette o
otto strie concentriche non visibili ad occhio nudo; quelle perd del capo sono cosi minime
che degradandosi ancora verso il muso si nascandono sotto la cute; e quelle ehe
invadono fino alla metà le pinne dispari sono più piccole ancora. La linea laterale ben
cospicua per una sérié di scaglie più spesse va leggermente curva fino alla metà del