torali li distinguono dai Triaenodontini, ehe sarebbero somiglianti per la sltuazione delle
dorsal!, ed anco un poco pei denti. Ambedue i caratteri suddetti non li confondono coa
gH Squalini : il secondo carattere, cioè la collocazione delle fessure branchiali, li allon-
tana dagli Alopiadini, i quali inoltre le han piccole, e i denti semplici. Finalmente la
grandezza della seconda pinna dorsale e dell’anale, e il prolungamento della caudale
non preceduta da incaro nè fornita lateralmente di catena li segregano dai Lamnini, ehe
han comuni l’ampiezza e la situazione delle fessure branchiali, la piccolezza degli spi-
ragli, e la privazione di membrana nittitanle.
Discendendo al genere TriglochisJ o meglio Odontaspis, possiamo aggiungere per ca-
ratteri suoi proprii la prima dorsale collocata innanzi le ventrali, la seconda fra le ven-
trali e l’anale; le narici con una valvola triangolare esterna; la bocca senza piega laterale
che apparentemente la prolunghi; la gola trasversalmente pieghettata; i lubercoli
squamiformi con tre carene uscenti in punte ; e la notabile dentatura sulla quale c in-
tratteniamo alquanto. Imperocchè tutti i denti, e principalmente gli anteriori sono molto
esili, più ancora nella mandibola ehe nella mascella, e muniti di piccole punterelle la-
terali ugualmente acute e taglienti: i due medii cosi di sopra come di sotto son più pic-
coli di quei che succedono, e ehe sono i più grandi di tutti: notisi poî ehe que1 della
mandibola diminuiscono insensibilmente, mentre que della mascella dai quarto al set-
timo eccedono appena dai primo, e que ehe seguono il settimo ingrandiscono, per ini-
piccolir quindi nuovamente come i mandibolari.
L’ Odontaspis F e ro x è fusiforme-sottile con la coda protratta all’ insù. La maggiore
altezza, ehe incontrasi all’origine della prima dorsale, cape otto voile e mezzo nell’mliera
lunghezza. Il capo è amigdaliforme, lievemente gibboso nella regione orbitale, col
muso corto, ottuso, schiacciato, cribrato da pori, e forma poco più della nona parte di
tutto l ’animale. Le narici distano dai muso quasi il doppio che dall’ occhio. I piccolis-
simi spiragli sono arrotondati. Retto è lo squarcio della bocca e non molto protratto ol-
tre l’occhio: le mascelle sono arcuate, armate di cinque ordini di denti lunghî, acuti,
pressochè subulati, leggermente reclinati, e muniti lateralmente alla base di due den-
telli per parte, l’esterno dei quali è il più breve ; il palato è ricoperto di tubercoli. Le
cinque aperture branchiali son quasi parallele e poco disuguali tra loro. La linea laterale,
molto conspicua e quasi formante un solco. L’ano apresi dietro la metà del corpo;
La prima pinna dorsale trapezoide è lunga quanto il capo, ergesi alla metà del tronco:
la seconda poco dissimile ha più incavato il margine terminale, ed è quasi due volte
più prossima alla coda. Le pettorali, mediocri e piuttosto rotondate, spiccano sotto 1 ultima
fessura branchiale, le ventrali trapezoidi fra le due dorsali, 1 anale dietro la seconda
cui somiglia perfettamente. La caudale poco men di un terzo di tutto il pesce ha
la forma di una pialla rovesciata, con la prima orecchia maggiore assai della seconda,
ehe incurvasi verso la punta terminata a foggia di alabarda.
Il dorso dà in rossastro lurido tempestato di grandi macchie nere, ehe stendonsi pure
sui fianchi: gli occhi piccoli, negri, vivaci, hanno la pupilla verde : le parti inferior!
sono di un grigio vinoso al par delle carni ingrate al palato.
Di questo Squalo veramente Jeroce, assai raro, e solito a flagellare le acque più alte,
vedemmo con molto piacere un magnifico esemplare nell I. R. museo fisico di Firenze,
lungo più di sei di quelle braccia florentine, i cui denti, rappresentati al vero nella ta-
vola nostra, eran lunghi tre quarti di pollice.