di sopra della raetà delle pettorali volte all’indietro, ed una volta e mezzo più lon-
tano dalla radice della caudale che dall’apice del muso; è molto crassa specialmente
verso la hase, e tutt’i suoi raggi sono inclinati all’indietro: il suo margine anteriormente
si solleva a gradi seguendo una linea ehe conserva la direzione della parte anteriore
della carena dorsale; alquanto più indietro della metà del tronco s’inflette tutt’ad un
tratto, e déclina gradatamente fino al termine, che è distante dall’ origine della caudale
d’uno spazio uguale alla trigesima parte della lunghezza totale del pesce. I raggi spinosi,
difficili a scemersi, sembrano cinque soltanto, e quarantasei gli articolati, i più lunghi
dei quali sono l ’ottavo ed il nono. Nel punto in cui è più elevata questa pinna ha un’al-
tezza ehe non giunge al terzo dell'altezza maggiore del tronco: 1’ ultimo raggio è un
terzo minore dello spazio ehe corre fra la sua hase e l’ origine della caudale. La pinna
anale è crassa al pari della dorsale, ed ha essa pure tutt’ i raggi inclinati ail’ indietro: la
sua origine cade un brevissimo tratto più innanzi del punto di mezzo fra l ’apice del
muso e l ’origine della caudale, e ad una distanza dall’ano che corrisponde ad un quin-
dicesimo della lunghezza totale del Pesce : nel tratto anteriore il suo margine è rettili-
neo e diverge alquanto dalla direzione della parte contigua della carena del ventre: ad
un terzo dello spazio ehe corre fra la sua origine e quella della caudale s’inflette all’insù
formando un’angolo alquanto ottuso, e procedendo all’ indietro s’ awicina a gradi verso
la propria hase: il suo termine corrisponde al di sotto del termine della dorsale: ha tre
raggi semplici e trentatrè articolati, e la sua maggior altezza uguaglia tre quarti dell’ab
tezza maggiore della dorsale; l ’ultimo raggio è lungo un terzo meno dello spazio frap-
posto al termine della pinna e all’origine della caudale. Questo tratto sfornito di pinne
è un terzo men lungo ehe alto, e non ha vestigio alcuno di carena dai lati. La pinna
caudale è crassa, valida, forcuta per circa due terzi della sua lunghezza coi lobi acuti,
il superiore un quinto più lungo dell inferiore : internamente fra la base dell’uno e del-
1 altro lobo h aw i un’incisione bislunga. Oltre i dieciassette raggi completi ehe costitui-
scono questa pinna, se ne contano sette o otto per parte gradatamente più brevi procedendo
dall’ interno all’esterno. La linea laterale propriamente detta è cospicua, legger-
mente arcuata, e scorre due volte più lontana dalla caTena del dorso che dal solco se-
gnato in linea retta lungo la parte media de’ fianchi. La pelle è liscia e splendente. Le
scaglie sono picciole, tenui, poco lenacemente aderenti alla pelle, irregolarmente poligo-
no-rotondate, segnate da sottilissimi solchi concentrici: quelle della linea laterale sono un
poco maggiori delle altre, ed hanno superiormente un poro tuhuliforme longitudinale.
La schiena è d’una tinta d'acciajo volgente al turchino, ehe verso i fianchi si cangia
insensibilmente in un color plumbeo, e sulla pancia passa all’ argenteo. Il disopra del
capo è del colore della schiena; le guance e la coda sono argen tee. Lungo la hase della
dorsale sonovi due o tre sérié irregolari di picciole macchie dorate, e più sotto ve ne
sono altre maggiori ed ovali, il cui color d’oro sotto varie incidenze della luce si cangia
in tinta d’ardesia. Altre macchie segnate lungo i fianchi sono allungate e confluendo
in parte vengono quasi a costituire strisce longitudinali: queste pure sono dorate ed
hanno i margin! di colore d’ardesia. Le parti inferiori portano macchie dorate ancor più
vivaci, fra le quali quelle prossime ai fianchi sono allungate, le più vicine alla carena
del ventre ovali e rotonde. La pinna dorsale, l’anale e le pettorali sono cineree con qual-
che mistura di tinta ocracea. La caudale è d’un ocraceo pallido volgente al cinereo e
ail argenteo verso la punta, e circondata da un lemho nerastro. L’iride é dorata. La
lunghezza degK esemplari maggiori giunge appena a dodici pollici.
STROMATEUS MICROCHIRUS
LAMPUGA FASCIATA
seserinus coerüleo-argenteusjfasciis verticalibus phimbeo-nigricantibus.
D. 5o. P. 25. V. i/5. A. 35. C. 3o.
centrolopiius microchirus, Bonelli, inMem.Acad.Sc. Torin.
FIATOLA fasciata, Risso, Hist. Nat. I I I . p. 289. sp. 187.
SESERINUS RONDELET1I, Cuv. liegn. Anim.2. ed. 11. J>. 214.
SESERINUS microchirus, Cuv. et ValetlC. Hist.. Nat. Poiss. IX . p. 416.
seserinus? Rondelet, Pise. I. lib. -»in. cap. xx. p. 257. cum fig. Gesn. Aquat. IV . p. 867. cum fig.
SESERIN AUX PETITES VENTRALES, CuV. et ValetlC. loco citato.
FIATOLE FASCIEE, RissO, IOCO citato.
- P el Cuvier questo è il tipo o piuttosto 1’unico esempio del suo genere Seserinus.
Paragonando la figura del pesce presente con quella dello Stromateus fiatola sarà facile
il ravvisare la grande somiglianza ehe passa fra questi esseri, e 1’assoluta nécessité di
riunirli in un genere solo. Abbiamo detto nelP articolo precedente che a noi giova ri-
guardare il Seserinus come un semplice sottogenere subordinato a Stromateus, e distinto
dagli Stromatei più propriamente detti per quel solo carattere della presenza di due
picciole ventrali.
Lasciando da parte questa condizione ehe offre un’ eccellente segno differenziale, si
scosta dallo Stromateus fiatola per la pinna dorsale meno elevata al di sopra della parte
media del tronco, per l’anale più alta della dorsale, per 1’ano collocato in prossimité del-
l ’ origine della pinna anale, e per le fasce verticali di color oscuro ehe porta sul dorso.
II Cuvier non si mostra persuaso del tutto ehe appartenga alia specie presente la
Fiatola fasciata del Signor Risso: a noi perö sembra ehe bastino ad allontanare qualun-
que incertezza la menzione ehe fa questo autore delle pinne ventrali, e lo stesso nome
fasciata ch’ egli propone. Qualche dubbio potrebbe nutrirsi invece sull’ identité di
quest’ essere col Seserinus del Rondelet, che francamente ammise il Cuvier, e ehe gli
fece adottare quel nome Seserinus come generico ; perché sebbene il testo del Rondelet
possa fare supporre 1’esistenza delle pinne ventrali, la figura ch’egli dé non mostra ve>-
runa traccia di siffatti organi. Impossibile poi è il pronunziare se questo stesso pesce sia
il Seserinits d’Aristotile, perché in quel passo del filosofo Greco conservatosi dall’Ateneo
in cui se ne fa parola viene enunciata una sola particolarité poco concludente, cioè che
il Seserinus porta due sole strisce sul corpo, a differenza della Salpa ehe ne ha parec-
chie. Il nostro Bonelli ehe pel primo fra i sistematici diede conto di questa specie, giu-
dicando forse sopra esemplari alterati dal diseccamento, credette doverla inserire nel
genere Centrolophus.
II presente pesce non acquista mai la mole dello Stromateus fiatola. Abita lungo i