PARALEPIS COREGONOIDES
ALTIVAGA DEL RISSO
p a r a l e p i s corpore extenso : maxilla breviore quam mandibula : pinna dorsali ventralibus
opposita : anali radiis viginti-duobus.
i.a D. io. 2.a D. 6. rud. P. i 3. F . 1/8. A . 3/20. C. 17.
c o r e g o n ü s m a il e n u l a , Risso, Ichth. N ie. p. 3a 8 . sp. l . nee A uct.
c o r e g o n ü s p a r a l e p is , Risso, M s. Cuv. Règn. A nim , a . p.9 9 0 .
paralepis COREGONOIDES, Riss.,H.N.III.p.fäz.sp.SjQ, Cuv.et iKaltPoiss.III. p.ZS"] .tab.61] .nee V I I .p .5io.
PARALEPIS SPHYBÆNOIDES, Cuv. e tValenc. Hist. Poiss. V I I . p. 5lO.
paralepis de la Mediterranée, Cuv. Règn. Anim. a. ed. I I . p. i 56.
JLt altro genere Paralepidino, quello da cui abbiam forse ingiustamente tratto il
nome della sottofamiglia, fu stabilito dal Cuvier sopra due specie scoperte nei mari di
Nizza dal Risso. II quale ad onta del volgo di quelle parti che le chiama Lussion aveale
poste fra i Salmonidi, una cioè nel genere Coregonüs, 1’altra nell’ Osmerus, perché pa-
reagli di vedere onninamente adiposa la seconda lor pinna dorsale, che tale sembra dif-
fatti per la sua grande tenuità e pochezza di raggi; ma non tardo ad accettare la giusta
sentenza del Cuvier, adottando il genere Paralepis già da lui presentito dapprima. Suoi
caratteri sono: Corpo allungato e compresso, riveslito di sottili scaglie poco aderenti
alla cute : muso piuttosto prolungato : denti tereti, acuti, ineguali, ed eziandio sul pa-
lato grandetti : ambedue le pinne dorsali assai retroposte: la caudale forcuta. L’anatomia
ci scuopre un lunghissimo stomaco nerastro ehe termina in punta oltre l’ano : il piloro
molto all’ innanzi, poco dietro al diaframma: vedesi anteriormente al suo ramo ascen-
dente un brevissimo cieco, la cui estremità iraperforata nascondesi tra i lobi dello scarso
fegato, il destro dei quali occulta la piccolissirna cistifella simulante un altro cieco: il
dutto coledoco imbocca sotto l ’unico vero cieco: l ’ intestino senza ravvolgimento alcuno
corre dritto fino all’ ano: non v ’ ha notatojo: la sostanza spermatica, volgarmente detta
latte, spicca candidissima in figura di sottile allungata lista sul negro fondo del periloneo.
Una sola delle due predette specie abbiam potuto rinvenire, quella cioè ehe porta la
prima pinna dorsale opposta alle ventrali, e corrisponde in cio alla P. coregonoides del
Risso ; onde noi cosi la chiamiamo senza dar peso al numero, se non variabile almeno
difficilissimo a definirsi, dei raggi anali: mentre l’altra ossia la sphyraenoides dovrebbe
aver la prima dorsale retroposta aile ventrali, corne abbiam veduto accadere nella Sudis,
della quale anzi inchiniamo a credere che possa essere il giovane. Che se taie non fosse,
dolentissimi di non possederla per effigiarla nella nostra tavola, dovremmo aminetterla
nel sistema caratterizzandola cosi:
p a r a l e p i s corpore subextenso : maxiUis aequalibus : pinna dorsali ventralibus poslpo-
sita: anali radiis iriginta. i.a D. 10. *.a'D. 3? rud. P. 9. F . 1/8. A. 3o. C. 18.
Desumiamo altresi dal Risso che questo pesce trattiensi tutto l ’anno sulle spiagge are*
nose della Liguria, e che somministra un cibo assai buono.
La specie ehe ci conviene trattare pescasi, benchè raramente, e solo in principio di
primavera, lungo tutte le coste occidentali d’ Italia ove siano fondi argillosi, non ehe in
quelle della Sicilia, amando meglio nel resto dell’ anno di rimanersi nell’alto mare a
dar caccia aile torme di pesci più miti, onde cibasi disputandoli agli uccelli ittiofagi,
dei quali riman vittima ella stessa. E di carne molto inferiore alle Sphyraene, e alle Su-
die, siccome ben lo annunzia il tetro colore che le intonaca la cavità del ventre.
Il suo corpo cultriforme, posteriormente assottigliato, è talmente allungato che mi-
sura quattordici volte la sua altezza maggiore, che cade al terminar dell’opercolo ; e talmente
è compresso nei lati che la grossezza è appena un terzo di taie altezza. Il capo
ancor più compresso costituisce un quarto dell’ intiero pesce ; ha il profilo dolcemente
obliquo fino all’ apice della protratta mascella con un’ avvallamento nel mezzo: la man-
dibola più angusta e similmente acuta è alquanto ricurva e più sporgente: la bocca fen-
desi poco oltre la metà dello spazio che corre fra l’apice del muso e l’occhio : il mascel-
lare, dal quale non formasi alcuna parte dei margini della mascella che son costituiti
dagl’ intermascellari, come accade in tutti i pesci della famiglia, eurvasi alquanto in basso
posteriormente : sovra i margini predetti v ’ ha denti numerosi e fitti, ma cosi piccoli che
appena son visibili con la lente quai simulacro di leggerissima sega ; sulle ossa palatine
poi ve n’ha di ben manifesti, grandetti, aculeati, volti all’indentro : nella mandibola sono
pur denti anco più grandicelli, ugualmente tereti ed aculeati, verticali, radi, tra i quali
nascono altri più piccoli quasi ricolchi, che volgono le punte verso la gola: il vomere è
liscio; la lingua semplicemente aspra. L’occhio grande un quinto del capo occupa la
metà superiore del medesimo, dista per tre suoi diametri dalla punta del muso, ed appena
mezzo diametro dal suo compagno. Il primo sottorbitale scorre dall’ occhio fin
presso all’apice del muso seguendo col margine inferiore la curva del mascellare. I fori
anteriori delle narici apronsi rotondi e poco sporgenti presso il margine del sottorbitale
suddetto, e sul terzo posteriore di sua lunghezza ; i posteriori son quasi impercettibili e
vicinissimi agli occhi. Il preopercolo col suo largo lembo quasi membranaceo, integro,
obliquamente troncato, occulta l’interopercolo quasi tutto: ma l ’opercolo rotondato nel
margine posteriore, leggermente scavato suil’ alto, e il subopercolo, pressochè membrana-
cei ambedue, si appalesano bene, ed occupano circa un quinto del capo. Le membrane
branchiosteghe sostenute ciascuna da selte raggi e profondamente fesse, s’ incrociano alquanto
fra loro. La linea laterale segnata da scaglie più grandi, ben distinte e bene aderenti,
ove le altre sono caducissime, corre retta e parallela al rotondato dorso sul terzo
superiore del corpo. L’ano apresi dopo il terzo posteriore del pesce esclusa la caudale.
La prima pinna dorsale nasce dopo i due terzi, poco cioè innanzi l’ano, ha forma quasi
triangolare ; i suoi dieci raggi spinosi decrescoùo rapidamente. La seconda dorsale esilis-
sima e con semplici rudimenti di raggi appena visibili ergesi ail’ estremità del corpo. Le
pettorali nascenti dietro l’opercolo, piccole, puntute, forrnano appena l’undecima parte
del pesce. Le ventrali, anco più piccole di quelle per metà, nascono cosi retroposte
che sottostanno alla prima dorsale. L’anale esce al quinto posteriore dell’ intiero pesce
un buon tratto dietro la prima dorsale, e spinge i numerosi gradatamente decrescenti
suoi raggi fin’ oltre la seconda. La caudale forcuta fino alla metà è un dodicesimo del
pesce, ha i lobi ovato-oblunghi, che si divaricano meno dalla propria lunghezza.