Elevato il gruppo al grado di sottofamiglia, eleyiarao a quello di genere le due specie
indicate dal Cuvier, ehe siffatto onore vaticinava già loro, con tanto maggior piacere
in quanto ehe ora ne conosciamo due si dell’una come dell’ altra forma. Sérvendo alle
importanti modificazioni ravvisate in esse dal francese Zoologo, fe conservando per dritto
il nome Sternoplyx, tolto dalla simulata arricciatura dello sterno, a quel genere, cui è
tipo quel la sola specie dell’Hermann, Sternoplyx diaphana$ figurata meglio dal Cuvier;
lo caratterizziamo appunto dai tenuissimi denti a scardasso, dai soli cinque raggi bran-
chiostegi, dalla forma eccessivamente obliqua, dalla bocca affalto verticale, dalla pinna
anale prolungatissima. Chiamiamo poi Argyropelecus l’altro genere che ha denti gran-
detti, uncinati, uniseriali, nove raggi alia membrana branchiostega, il corpo orizzontale
foggiato quasi a scure, la bocca obliqua, la pinna anale poco prolungata. Del qua! genere
è tipo la specie mediterranea di cui trattiamo, dalla quale non si pub separare lo
Sternoplyx Olferst del Cuvier, circoscritto secondo lui alle parti più calde dell’ oceano
atlantico, quale è eertamente la specie dell* Hermann detta da esso Cuvier Sternoptyx
Hermanni. Nel ripristinare il genere A rgyropelecus del Cocco rendiamo giustizia alle
primitive sue cure, delle quali ben altro do yea ehe pentirsi in appresso, siccome fece
per eccesso di studio sui lihri, di modestia, e di docilità. Tanto egli è vero ehe meno si
erra nell’ osservare le opere della natura che quelle degli uamini, e ehe gli oc'chi pro-
prii sono i migliori argamenti dei natural is ti.
II nostro Sternoptigina del mediterraneo ha la forma di scure, .il cui manico perb,
ossia parte assottigliata, ne costituisca più della metà: la parte anteriore molto dilatata è
irregolarmente poligonare. Il profilo superiore dal muso alla nuca non è concavo he con-
vesso, ma semplicemente declive, quindi-va convesso fine alla prima dorsale, d’onde
scende bruscamente, e poi corre quasi retto fina alla caudale. Quello del ventre, formata
dal tagliente osso della pelvi, scende obliquamente fin sotto al perpendicolo dell’
occhio, quindi procédé orizzontale fin sollo la punta delle pettorali., ove sale quasi ver-
ticalmente per seguire lo stesso andamento del superiore. La maggiore altezza, ehe cade
sulla dorsale anteriore, cape due volte nella lunghezza, toltane la caudale. Il capo, tanto
lungo quanto alto, è la terza parte del pesce. In mezzo della fronte vedesi una earena
tagliente, che ha nelle due estremità una biforcazione. Gli occhi più assai rotondi ehe
ellittici, sporgenti alquanto, ed ocoupanti una terza parte della- lunghezza del capo, di-
staho un proprio diametro dalla punta del muso, e l ’un dall’ altro non sono divisi ehe
dalla poca ertezza della sottil earena. La bocca quasi verticale squarciasi fino al termine
dell’ opercolo. La mascella nella metà superiore consta deU’intermascellare, il quale
■ va rastremandosi grado grado verso la sinfisi, ove sorgono due apofisi ehe metton punta
nella biforcazione della earena predetta : il mascellare risulta di quattro pezzi. La man-
dibola eceede alcun pace la mascella in lunghezza, è concava verso la sua larga base, e
le ossa di cui si compone lasciano fra se uno spazio ell illico, moslrando nel punto della
sinfisi un piccolo tubercolo rivolto in basso. I sottilissimi denti sono uniseriaii acuti ed
incurvi: quei della mandibola più grandetti, special-men te i medii: quei della mascella
quasi eguali: la lingua, il vomere e il palato non offrono alcuna scabrosilà. Le duplici
aprossimate narici trovansi lateralmente alla biforcazione della earena: i fori posteriori
molto accostati all’ occhio sono più grandi ed ellittici. II margine posteriore del
preopercolo ascende obliquamente dall'innanzi all’ indietro, e l’angolo postico-inferlore
è armato di due aculei alquanto divergenti : 1’ opercolo e il sub op er colo sono oblunghi.
Spaziosa è l’ apertura delle bwnchie ; le occulte membrane branchiosteghe si toccano
anteriormente per due terzi della loro lunghezza. II uudo corpo è armato da grandi
oblunghe sqtiame impiantate vertiçalmente sul profilo inferiore, otto delle quali sono
dietro la pettorale; e dopo breve interyallo seguono altre quattro minori; alle quali do-
po altro inlervallo fan seguito sei altre più piçcole e disuguali dietro la pinna anale; ve-
nendone per ultime altre quattro pressa la radiçe della caudale, La linea laterale procédé
quasi intieramente retta lungo il mezzo del tronço. L’ano è lineare, ed apresi inqanzi
la base delle ventrali fra la commissura di due sotlili membrane. La pinna dorsale anteriore
triangolare spicca in mezzo fra l’apiçe del muso e la base della caudale dietro una
cresta o, apofisi laminare composta di sette raggi spinosi, 1 ultimo de’ quali sajdato col
sesto è il più cospicuo tanto in altezza quanto in grossezza. La membranuzza ehe rap-
presen ta la dorsale posteriore è sottilissima, e di si scarsa elevazione che appena all’ oc-
chio apparisce, Le pettorali, oblunghe, lanceolate, prolungando raaggiormente i raggi
superiori, giungono distese alla origine dell’ anale, Le ventrali tre volte più piccole delle
pettorali, nascono orizzonlali nel basso del margine tagliente e verticale della earena
sternale. La caudale ha mollo divaricati i lobi, larghi, ottusi, e fiancheggiati alia base da
quattro o cinque raggi rudimentarii.
Il colore del pesce è quasi intieramente argentine dorato: il profilo superiore vedesi
largamente orlato. di castagno fosco: la ignuda parte assottigliata del tronco è traspa-
rente in gran parte; una fascia, nera è alla base della caudale. Lo sterno adornasi inferior
mente di una dozzina di punli amalisiini in çiasçun lato dirninuentisi grado grado
in grandezza : altri sei consimili punli alquanto, minori sono in çima aile squame mag-
giorij nè le altre squame minori ne vaqno prive del tulto. Turchipa è l ’iride; bruna
la pupilla. Le pinne sono languidamente cilestri,
L’ampia faringe è internamente nerastra» quai è il peritonea, che da un tenue strato
argentino è diviso dalle pareti dell’ addome. Lo stomaco paragonato nella forma dai
Cocco ad upa cornamusa, dirigesi in basso nella regione cardiaca, nella pilorica in alto.
Quattro sembra ehe sieno le appendici piloriche, dissimili per la mole e per la giaçitura.
Il tubo intestinale fa dopo la sua origine una voluta passando sotto lo stomaco, quindi
torna a scorrere lunghesso il sinistro lato,, e celle feminine pria di giungere ail’ ano passa
in mezzo alle ovaje çhe han la figura di una pera, e son collocate nel lato posteriore, del
tronco. H fegato di color carpicino ha forma di triangolo irregolare, e dividesi in due
lobi; il destro dei quali è maggiore e più ottuso. La milza è allungata e collocala nella
parte sinistra. 11 notatojo ehe si protrae fin dietro l’ano con due ligamenti esili e lunghi,
è di figura oblunga, e di color argentino tinlo di paonazzetto.
Abbonda nelle acque di Sicilia, donde spesso è geltato sulle spiaggie esposte a Ira-
montana, specialmente nei mesi freddi; raro è ehe giunga ad un pOllice e mezzo di
lunghezza, essendo ordinariameute assai minore. Malgrado la sua piccolezza è carnivoro
esclusivamente, cibasi di piccoli anirnalelli o di brani di grandi. Quei pochi fra i pesca-
tori che gli badarono lo diçono in dialetlo loro Pesce tarioluj b.ene appropriatogli forse
per la figura di un tagliente a manico breve.