dipterygia dello Schneider, quella dell’ Atlantico, questa del Pacifico, sono le sole sue
specie. — 4* Temera3 Gray, Disco subrotondo, curyo anteriormente, niente protratto,
privo di carena: coda assai breve e senza pinna dorsale: bocca angusta, protrattile:
denti smussati, appena eccedenti il margine della mascella: valvola labiale ipterna in
ambedue le mandibole: occbi vicinissimi alii spiragli. Suo tipo ed unica specie' è la Tentera
hardwickiij Gray, del Mare Indico, figurata nella Zoologia Indiana. Noterem poi
di avere osservato in van Musei, e ultimamente in quello di Lione cosi bene ordinato
dal celebre Prof. Jourdan, un Torpedinino ivi chiamato Syrraxis indica, ma senza sa*
pere da chi e perché, il quale ci parve non differente dalla Narcine indica di Henle
per la specie, né dalle altre pel genere.
Appartengono al genere Torpedo propriamente detto tre specie italiane, una delle
quali nuovissima effigiata isolatamente sotto nome di Torpedo nobiliana, fa già sei anni,
con separato articolo che queslo appunto doveva conseguitare. Al qual nostro lavoro da
si lungo tempo pubblicato crediam quivi opportuno aggiungere non esser poi tanto rara
nel Mediterraneo, vivere pur nell’ Oceano e fin sulle coste delle Isole Britannicbe : la
ravvisiamo infatti nella Raja hebetans della Sinopsis dei Pesci dell’ Isola di Madeira stam-
pato dal Lowe nelle Transazioni della Società Zoologica diLondra il 1839. tom. II. p. ig 5.
ed è più certamente ancora la creduta scoperta del Britanno signor Federico M’ Coy,
il quale trovatala sulle coste d’ lrlanda chiamolla coll’espressivo nome di Torpedo emar-
ginata. E forse a dolere un nome cotanto significativo abbia a sommergersi nel pelago
delle sinonimie, perché la singolar forma del disco intaccato di qua e di là dal capo, or-
mai verificato in parecchi esemplari, è tra i migliori caratteri di questa nostra nobiliana;
onde noi che primamente lo descrivemmo e figurammo accuratamente, senza includerlo
nella frase specifica per solo timoré potesse essere accidentale, proponiamo ora quella
nostra frase, modellata sulle altre due, si modifichi come segue.
torpedo atro-rubens, unicolor : capite a pinnis pectoralibus crenula distincto : spiracu-
lis reniformibus, integerrimis.
La Torpedine nera cui gli antichi e soprattutto Scribonio Largo decantano dotata di
più efficaci virtù, è probabilmente questa nobiliana. Prende accrescimento assai maggiore
delle altre due specie, quattro o cinque piedi cioè di lungbezza e peso di oltre libbre
cento; e abbiarn visto alcune feminine portar più di sessanta sviluppatissimi feti nel
ventre, maggiori delle piccole Torpedini già nate delle altre specie. Crediamo le Torpe-
dini gigantesche discorse da taluni autori, nell’ Oceano particolarmente, doversi riferire
a questa nuova specie esclu&ivamente. Come dubitare infatti non appartengano ad essa
quelle Torpedini “ di colore scuro con riflessi porporini punto screziate” della cui pesca-
gione sulle coste d’ Inghilterra si compiaceva Walsh in una lettera inserita nelle Transazioni
Filosofiche pel 1774 ( lxiv. P . ii. art.xLvi. p. 464*) e di cui Le Roy scriveva al Ro-
zier (Osserv. Fisicbe iv. p.2o5.). È da notare la più grossa appunto di queste Torpedini
fosse anatomizzata dall Hunter, quantunque le figure che accoinpagnano i suoi lavori
rappresentino la T. galvani. Oltre le tre europee non conoscesi altra vera Torpedine,
seppur non debbasi ammettere come quarta specie la Torpedo panthera di Ehrenberg,
di Olfers, e di Ruppel (Atl. Chondrost.p. 8. tab. 19.fig. 1. ) affinissima alla T. galvaniij ma
probabilmente diversa pel numéro e collocazione dei denti : giacchè la R. torpedo del
Mitchill (New York Trans. I. p.476.) non si sa neppure se sia del genere Torpedo o Nar-
cine, sul che invochiamo l'attenzione degli American! : e gli altri sei o sette Torpedinini
conosciuti appartengono ai.generi affini, de?quali abbiarn bastevolmente parlato in questa
Opera destinata ad illustrare le specie italiane.
Venendo dunque aile due prima di noi conosciute rappresentate sotto vario manto nella
tavola che andiamo illustrando, le veggiamo offrire tante e si grandi anatoraiche par-
ticolarità ehe a ciù solo attendendo si sa rebbe indotti a crederle due generi ; onde non
pqco è da maravigliare sieno state confuse in una specie sola da quelli che scrupolosa-
mente osservando, bene a ragione distrussero le nominali specie che superficial! osser-
vatori fondarono sulla varietà molta dei loro colori. Quantunque il Belon, né gli si
taccia questo merito, le avesse bene illustrate per due, chiamandole Torpedo semplicemente
e Torpedo oculaiaj tuttavia il Rondelet innoltrossi a fame quattro specie lascian-
dosi guidare dalle sole macchie, sulla cui forma accidentale ne stabil! tre, la quarta sulla
totale mancanza. L’Artedi e il Linneo riguardarono come semplici varietà le quattro specie
Rondeleziane, e vennero seguiti dal Bloch, dal Lacépède, e da altri. II Rafinesque fu
il primo tra sistematici che ripartisse in specie la Raja torpedo,, L. e ne conto tre, ocel-
lata, inimaculataj e punctata seguendo il Rondelezio, ma riunendo con buona ragione la
seconda di questo alla prima, perché le diversifica appena la sola mancanza del chiaro
cerchio alle macchie oculiformi. II Risso conteinporaneamente al Rafinesque ammet-
tevane quattro specie, narce, unimacülataj marmorata e galvanii j aggiungendo al fallace
criterio degli altri quello anche più biasimevole di apprezzare il numero delle macchie.
Il Professore de Blainville riconobbe le pretese specie del naturalista Nizzardo, e
le dichiaro varietà di una sola, ma in si poco chiaro e deciso modo ne trattö da sparge-
re scarsa luce sulla materia. Videro questi autori il bei carattere delli spiragli sfrangiati
in alcune, quasi integri in altre, ma non seppero vantaggiarne la scienza. Riconosciute
da noi le due indubitabili specie bene appunto caratterizzate dalli spiragli, dalla lar-
ghezza del disco, dalla lunghezza della coda, dalla forma della pinna caudale, e sopra-
tutto dai caratteri anatom ici, avevamo ragionatamente destinato loro, prima si pubbli-
cassero i dotti lavori dell’ Henle, due denominazioni del Risso, T. narce e T. galvaniij
tolte alla confusione di quell’ autore. Infatti la narke e la unimacülata di lui ci danno
la Torpedo narce del Cuvier e nostra, e le sue marmorata e galvanii costituiscono la
odierna Torpedo galvanii ; in modo che le due specie di quest Opera corrispondono
alle Torpedo ocellata e marmorata., Henle. Spontanea ci viene la débita Iode all’ Ittio-
logo veneto Dottor Nardo che distrigatosi dalla confusione dei libri, presa unicamente
per guida la natura, distinse le due specie in Raja narce e R. torpedo. Ci giova altresi
le nostre due specie sieno anche distinte coi nomi di Occhiatella e di Tremola dai pe-
scatori romani, e con simiglievoli appellazioni in altre parti d’ Italia.
Le macchie oculiformi turchine più o men fosche, spessissimo circoscritte da un cerchio
giallognolo sfumante in cinereo, veggonsi sempre nella Torpedo narce^ non mai nella
galvaniij la quale sovente mostrasi invece screziata di nero o castagnino cupo, il che
non è nella prima; le sole macchiuzze bianche rotondette essendo communi ad ambedue
le specie in alcuni individui. Ciononostante troppo valore non si deve dare ad esse
macchie oculiformi perché soggette ad obliterarsi or una or più,e percio tanto a cambia-
re il numero, ehe par normale di cinque e variabile da 1 8 7 , quanto la collocazione
loro pentagona, ehe mutasi in tante figure quanti sono i casi delle obliterazioni rispetti-
ve. Puo dunque talvolta awenire sieno quattro le macchie, mancando quella di mezzo,
più spesso tre, mancando le superiori, le inferiori o le laterali,ora sien due,ora una sola,
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