0 per dir meglio le cartilagini, palatine e postmandibolari, essendovi delle ossa delle ma-
scelle un vestigio soltanto. In molti di questi esseri s’ aprono esternamente presso gli oc-
chi due condotti ehe comunicano all’ interno colle fauci, e vengono denominati spiragli:
in niuno mancano le pinne pettorali e le ventrali, e queste ultune sono collocate sempre
dietro l’addome, Ticino ai lati dell’ ano.
All opposto di ciö che awiene negli altri Pesci, le uova dei Plagiostomi sono poco
numerose, e restano fecondate nel ventre della madré. A1 tempo propizio il maschio
s’accosta alia femmina, pone a contatto la faccia inferiore del proprio corpo con quella
del corpo di lei, la preme per un tempo più o men lungo, e non l ’abbandona se non
dopo dayer injettato nella cloaca lumore generatiyo. Per tenerla afferrata durante quests
specie d’accoppiamento fa uso di due corpi fusiformi, mobili, di cui sempre è mu-
nito, ehe sono inseriti accanto alia base delle pinne ventrali dai lati dell’ ano, e ehe
negl’ individui pronti alla generazione prendono un’ incremento straordinario. Gli ac-
coppiamenti si ripetono più volte all anno ; ma solo il caso puo ricondurre lo stesso
maschio presso la femmina alia quale s’ era unilo da prima ; perché gli amori di questi
esseri sono scompagnati da qualunque senso di preferenza o legame d’affetto.
_ Delle due sole famiglie Squalidae e Rajidae si compone l ’Ordine intiero. II corpo
dei Pesci compresi nella prima è sempre coperto di tubercoli minuti, ehe assumono tal-
voïta 1 apparenza di scaglie, è più o meno terete, e s’assottiglia agradi fino all’inserzione
della pinna caudale, che sempre è cospicua : le pettorali sono distinte dal capô e lon-
tane dalle ventrali: mai non manca la dorsale, anzi ve ne sono quasi sempre due:
1 anale manca talvolta : le aperture delle branchie in numéro di cinque, raramente
di sei o sette paja, sono collocate di qua e di là dalla base del capo : gli occhi pure
sono laterali: gli spiragli angusti o mancanti. Il corpo dei Rajidi raramente è tuherco-
loso, quasi sempre nudo, depresso, più o meno disciforme, orlato dalle pinne petto-
rali^ ehe sono larghissime, abbracciano il capo, e toccano le ventrali, assottigliato
tutt ad un tratto al di là dell inserzione delle ventrali in una coda distinta : le pinne
dorsali e la caudale o mancano o son picciolissime : T anale manca costantemente ; le
aperture delle branchie sempre in numéro di cinque paja sono collocate al di sotto
del capo; gli occhi al di sopra: gli spiragli sono sempre cospicui, per lo più ampj.
Negli Squalidi le femmine sono più grandi dei maschi. Le loro uova hanno una for-
ma di borsa schiacciata per lo più quadrilatera, con gli angoli terminati da filamenti
lunghissimi: la sostanza del loro inviluppo è cornea, trasparente, giallastra. In ogni
accoppiamento restano fecondate due tre o quattro soltanto delle uova più vicine al-
luscita, e queste si schiudono poi nel ventre della madré, la quale partorisce i pic-
cmi vivi : è men comune ch’ essa si sgravi delle uova fecondate ancora intatte, ed al-
lora le depone fra l ’erbe marine e fra i Zoofiti, cui restano attaccate mediante i lunghi
lor filamenti, per aprirsi poi a tempo debito col favore della stagione.
Gli esseri compresi in questa famiglia sono i più voraci e i più fieri di tutt’ i Pesci ;
anzi quelli di gran mole vengono riguardati con ragione come il terrore dei mari. Gli
adulti s accostano ai lidi ail’ epoca degli amori, o allorchè v i sono strascinati persegui-
tan o numerose torme d animali più deboli : fùori di questi casi preferiscono rima-
nersi nell’ alto pelago. I giovani si trattengorio più di frequente in prossimità della
terra. La came del maggior numéro è cibo duro e poco gradito.
Una diversità grandissima di forme esteriori sépara al certo gli Squalidi più normali
dai più normali fra i Rajidi. Ma come v i sono fra i secondi alcuni generi ehe par-
tecipano qualche poco della struttura dei primi, cosi evvi fra gli Squalidi un genere
ehe s’accosta in più rispetti alla conformazione dei Rajidi. Puo riguardarsi pertanto corne
divisa in due sottofamiglie l ’intiera massa degli Squalidi. La maggiore da denomi-
narsi Squalini^ e destinata a comprendere tutti gli Squalidi normali, resta caratteriz-
.zata dall avéré le aperture branchiali onninamente laterali ; gli occhi essi pur laterali ;
il corpo terete o compresso-terete ; il capo declive poco distinto dal tronco ; la bocca
fessa nel di sotto del capo; le pinne pettorali mediocri. L’altra sottofamiglia da dirsi
Squatininij e costituita dal solo genere anomalo Squatincij, ha per carattere le aperture
branchiali non laterali precisamente, ma piuttosto collocate fra i lati e il disotto del
capo; gli occhi situati nel disopra più propriamente ehe ai lati; il corpo depresso, al-
largato ; il capo piatto, assai distinto dal tronco; la bocca terminale; le pinne pettorali
assai grandi.
Dodici generi meritano d’ esser compresi nella sottofamiglia degli Squalini, e sono
.Scylliurtij MusteluSj, Galeus> SqualuSj Lamna> Notidanusj, Selachej Cestracionj Spinax>
Çentrincij Scymnus e Sphyrna.
Nello Scyllium* Cuv. il capo è mediocremente allungato al dinanzi dell’ apertura
della bocca. I denti sono piccioli, quasi uguali, tricuspidi, col lobo intermedio più alto
dei laterali, non inclinati da lato. Gli occhi oblunghi. Le narici grandi, collocate innanzi
alla bocca, fornite d’ una o due valvule membranacee al loro orifizio, e d’ un’ appendice
rivolta verso 1 interno del tuba nasale. Gli spiragli esistono in tutte le specie. L’ano è
più lontano dall’ estremità posteriore che dall’ anteriore. Due pinne dorsali troncate
prive di spine ; l’anteriore collocata più indietro delle ventrali. Nelle femmine le basi
delle ventrali posteriormente restano separate, nei maschi si congiungono. L’anale esiste
sempre. La caudale è formata di due lobi opposti, poco espansi in altezza, l ’inferiore dei
quali non giunge ail’ estremità attenuata del corpo, il superiore la oltrepassa, la cinge di
sopra e-di sotto, ed è troncato nell’ apice. I tubercoli ehe rivestono il corpo, le pinne
e la parte posteriore del capo hanno la forma di scaglie laminari tricuspidi rivolte
al! indietro.
Delle condizioni proprie a ciascuno dei rimanenti generi di Squalini nateremo ora
quelle ehe servono a stabilir chiaramente la lor distinzione dallo Scyllium. Nel Muste-
luSj Cuv. i denti sono brevissimi ottusi, colla base ellittica, disposti in ordine quincun-
ciale, contigui. Nel Galeus^ Cuv. i denti sono grandetti, piatti, taglienti, inclinati verso
il prossimo angolo della bocca, tricuspidi col lobo interno assai più lungo degli altri due:
le narici portano all’ esterno una valvula brevissima appena cospicua: il lobo inferiore
della pinna caudale è forcuto. Nello Squalus> Cuv. i denti sono grandi, piatti trian-
golari, taglienti, quasi sempre seghettati nel contorno, talvolta inclinati verso l ’angolo
della bocca : mancano gli spiragli, le narici sono prive di valvule : la pinna caudale è
falciforme coi lobi assai disuguali. Nella L am n a Cuv. i denti sono grandi, piatti, asti-
formi, seghettati nel contorno: mancano gli spiragli: le narici sono prive di valvule: il
tronco è fusiforme, assai turgido nel mezzo, carenato dai lati verso la coda: le pinne pettorali
sono situate dietro all’ultima delle aperture branchiali: la pinna caudale è semi-
lunare coi lobi quasi uguali. Ne lNotidanus* Cuv. i denti della mascella di sotto sono
piatti larghissimi pettiniformi, quelli della superiore falciformi, con tutte le punte incli-
nate verso l’angolo della bocca: le narici portano una picciolissima valvula esteriore : le
39*