lungamente ivi fermo perderebbe lo fpirito piii vivace , e renduto languido
e debole, ov’ efse tardafsero foverchiamente ad ufcire, non potrebbe pib ir-
rorarle con tutta quell’aura, ch’ è necefsaria. Ha voluto dunque 1'aka provi-
denza dellaNatura, che quanto maggior numéro di uova doveva ufcire, tan-
to pib follecitamente cib ne feguifse; perché quefte cosl potefsero, nel palsar
per lo tronco accennato, ritrovare il feme recente, ed in confeguenza pib vt-
gorofo. . .
X III. Le uova delle noftre Cantaridi fono della grandezza, di cm le tiimoflra
la T a v . 1. Figuta 1. e la Figura 7. della T a v . 2.. le rapprefenta m-
grandite. Sono, com’ ella vede, di forma lunga, e ritondetta, copertediuna
lucida, e trafparente membrana; e contengono una materia fiuida, di colore
gialliccio, o fia rofso lavato, con cuiancora efternamente apparifcono. Sono
si fottili, e si morbide, che a prima giunta pajono anzi tanti Brtichetti,
ficchè folo il vederle immobili diverfamente fa credere. E benchè per lo pib
le uova, che prefto fchiudonfi, fogliano tutte avere un3 pellicella molto ar-
rendevole, nientedimeno non miè accaduto ancora di ofservarne altre mat che
l’abbian pib tenera, o pib delicata. Dirb folamente , che hanno in etbqualche
forta di lbmiglianza colie noftre quelle della Cantaride dell Afparago Ortenle,
la quale con ingegnofiflima induftria fatto un piccolo bucolino, ora nel gam-
bo, ora, cib ch’ è pib mirabile, in alcuna di quelle fottiliffime foglie, quivi
le depone, e le pianta in maniera, che yi fieno fitte per una delle loro eftre-
mità, rimanendone al di fuori, e fcoperto tutto il reliante. Non ho mai ve-
duto le noftre a deporle fulla fuperficie di fopra delle Foglie del Giglio, ma si
bene fempre fu queila di fotto; e cib perché ftienfi in tal guifa meglio difefe
dalle ingiurie delie pioggie, e da\V a ltre efterne violenze , con quel eomune
provedimento, che hanno tutti quanti gli Animali, come ben noth V. S. II-
luftrifs. nel dottiffimo ( T ratt. de lier. ord. nel carp. um. p. 4.6. ) fuo Trattato de’
Vermi, di nafconder’ , ed afficurare colla follecitudine pib g<lo(a i lor parti.
Efcono percib quefte uova dal ventre della madre tutte intrife di un certo li-
quore lubrico e glutinofo, il quale ferve non folamente a facilitare la loro ufci-
ta , ma a tenerle ancor attaccate allé foglie perché non cadano,- e fovente
anche ad unirle infieme , ove accada che la Cantaride tutte, fenza moverfi
punto di luogo, vadale deponendo. . _
XIV. ~Dopo lo fpazio di giorni quindici, e pib e meno perb, giufte-iJ mag-
giore, o minor caldo della ftagione, sbucano dalle fuddette uova iBruchetti;
o per dire cib, che pib vero efter mi fembra, diventano quefte uova medefi-
me tanti Bruchetti. Certamente, per quanto io mi fia ftudiato di efaminare,
non emmi riufcito mai di vedere alcuna corteccia, o fpoglia di uovo rimafta,
da cui paja che i fôpraddetti fienfene ufciti, come altrimenti pur’ e fi vede,
dopo fchiufe le uova di tante altre fatte d’ Infetti. Gli ftefti dunque, che com-
parivano prima corpicelli minuti, fermi, ed attaccati allé foglie, que medefimi
dico, niente alterati di forma , di colore , di fpoglia veggonfi muovere
lentamente, e roficchiare la buccia pib tenera, fulla quale fi pofano ; non po-
tendo ancora per la debolezza de’ lor ordigni penetrare tutta la foftanza delle
foglie ftefle , fino alia fuperficie oppoüa di fopra . Curiofa cofa è if vederli
ne’primi giorni, finattanto che fono ancora minuti, ove fpecialmentein qual-
qhe copia infieme uniti fe ne ritrovino, tutti caminare con egual ordine , ed
. a g«ia
guifa di un ben regolato drappello marciare a paftb lento e concbrde. Pofcia,'
quanto pib vafiho crefcendo , tanfo pib ancora fi fcoftano l’ uno dall’ altro ; e
perché hanno uopo di un nutrimento abbondante , fi dividono il campo , e
la preda . Sogliono per lo pib incominciare acibarfi dell’ eftremità delle foglie ,
e andarfele divorando a cammino retrogradb tutte interamente , fin dove alio
flelo fi attaccano. • ' > o U < ■ . .
XV. La grandezza di quefti Bruchi ,' quando fieno affatro crefciuti , il che
per lo pib nello fpazio di quindici giorni (bole avvenire, fi è queila, che vie-
ne rapprefentata dalla Figura &. della Taiiola r. e la forma loro fi vede in-
grandita nelle Figure 6. e 7. della Tavola ftefta, e nella terza della féconda .
Hanno fei piedi, come nella detta Figura 7. e meglio nella A. apparifce, ar-
mati di un fottiliffimo uncino biforcato , con cui fi attaccano ; e fono di color
nero , come n’ è pure if piccolo loro capo , cogli omeri . Ottre a’ fei fo-
praddetti veggonfi nella parte di fotto di tutti i loro anelli,’ o fegmenti, nef
fito che a diritta linea co’ piedi medefimi corrifponde , due , le dirb (a ) ca-
runcule, per ciafcheduno, fatte a fembianza come di mammelle, e compofte
della ftefta foftanza de’ Bruchi. Anche quefte fervono loro a ufo di piedi ; coa
quefte fi muovono , con quefte parimente fi attaccano I fegmenti ora men-
tovati fono undici ; equefto è il folito lor numéro in tutti i Vermi, comedal
célébré { Diffère. Epifl.de Bomb.) Malpighi fu già olfervato. Al primo di quefti
fi congiugne il capo; all’ ultimo una certa pendice (a ) in cui quefti Bruchi1
finifeono . ( Tav- i . f ig.7. ) Ogni anello fembra fuddivifo -in due altri minor!,
col mezzo di altrettante infolcature, o canaletti (A), che circondaudo il dor-
fo dall’ un fianco all’ altro camminanoj e fotto ad effi, nella regione pib bafia:
{Ta v . 2. fig. 3.) de’ fianchi, fcorgonfi certe nere macchietre ( « ) , fituate ap-
punto nel mezzo de’ fuddetti anelli maggiori ; delle quali fui primo e fécond»
due ( b ) fe ne veggono, negli altri una fola per ciafcheduno . Oflervate que-
ftq attentamente coll’ ajuto del microfcopio., veggonfi eftere tanti piccoli bu-
colini quad ritondi, i quali ad altro, -come credo, non fervono, fe non ad introduce
l’ aria nelle Trachee , che loro corrifpondono internamente . Furono
vedute chlaramente quefte Trachee dal diligentiflimo Malpighi ne’ Bruchi
delle fue Farfalle : e le medefime , quanto è a tre, puofli credere che fi ritrovino
negli altri Bachi , anche minori , e per confeguenza in que’ pure delle
noftre Cantaridi, ne’ quali veggiamo ed efternamente i medefimi neri punti,
e internamente il movimento di coftrizione, e dilatazione in tutti quanti gli
anelli delBruco fteffo. Quefto movimento poi hollo io fempre oftervato nella
maggior parte de’ Bruchi ; come pur ne’ medefimi, ove l’occhio hapotutogiu-
gnere, mi è venuto fatto di vedere i fopramentovati neri puntini, per chiara
pruova, che abbian coftoro un grande bifogno di traere in sè l’ aria efterna ;
come altresi hanno copia tale di vafi, con cuiriceverla, che la molemaggio-
re delle. lor vifeere, toltone il folo Ventricolo, dai medefimi vien formata.
XVI. Ma per non dipartirfi dall’ efamina de’ noftri Bruchi , fono effi co-
perti di una pellicella lucida, e trafparente, per cui traluce 1’ interna loro fo-
ltanza, ch’ è tutta di colore roffo lavato , alquanto perb pib carico di quello
dell’ uova fuddette della Cantaride . Per lo lungo deMa fchiena , dal fecondo
fino all’ ultimo anello, {T a v . i . f ig .y . ) fivede una certa ftrifeia ( d e ) di colore
inclinante al nero, il quale a prima giunta pare che venga renduto fotto a
Tom. U . Ppp queila