averfa coeunt. Nelle noftre Cantaridi dunque il Mafchio ( T a v . i. F ig . 5. )
cuopre la femmina; ed in queft’atto holle io vedute durare fino ad una intiera
giornata. Egli è ben vero perb, che non attendono alia generazione in tutto
quello fpazio di tempo, in cui cosi accavallate li flanno; ma fi compiacciono
folamente, come credo, di quel si lungo contatto, ocon effo forfe difpon-
gonfi a
Quel placer, che ogni amator piu brama; ( Arioft. Orl. C. 1, St.51.)
od altro lieli l’ iftinto, che a cosl far le conduce. E non è men vago fpetta-
eolo intanto vedere i mafchi muover fovente le due gambe anteriori, e ftri~
gnere con un certo qualî abbracciamento le lor compagne, onde di ognuno d’
effi par che li poffa dire coll’accennato Poeta (C .y .S t . 2 7.), che
Sino agli occhi ben nuota nel golfo
Delle delizie, e delle cafe belle .
Quando poi vogliono paffare alia copula , difcendendo per la parte diretana
della femmina, lî avvicinano al felfo di quella, e v’ introducono lo ftrumento
della generazione, che fta collocato nelf eflremit'a del lor corpicello, difotto
al foro degli efcrementi,. Parmi, efsere quello ftrumento di una forma non
poco curiofa; onde lo rapprefento a V.S.Illuftrifs. difegnato prima (.T a v.2.
F ig u ra 4. al naturale, pofcia, perché meglitKpqlfano efprimerli certe minute
particolarità , ( T a v . 2. F ig . 1 . ) ingrandito, corne più ho faputo riconofcer-
lo, dal microfcopio.
X L E’ quello per tutto quail il fuo tratto cilindricamente ritondo, alquan-
to perb piegato e curvo ; e va a finire in una punta assai acuta ( a j , la
quale incomincia da un capo ( b ) fenlibilmente pih groffo di tutto il rima-
nente del membro medefimo. Sembra percib, ch’effb a niuna cofa raffomi-
gliar pib li poffa , che ad un collo con tefta e roftro di Occa , o di Gru .
E’ dotato di una foftanza nervea, ed il fuo color’ é nericcio. Attaccataallo
lleffo fta una certa come vefcichetta ( e d ) , di foftanza men rigida , e di
color molto chiaro , che noi diremmo incarnato , nella quale va a metter
capo, dov’ ella col collo dello ftrumento fteffo confina, un lungo Vafo ( f e )
la cui origine yeramente io non ho faputo fcoprire . Ho bensi in molti e
molti fempre olfervato , diramarli da quello un’ altro Vafo afsai più brieve
( g i ) tendente alia Vefcica medelima ; anzi in uno de’ ftrumenti fuddetti ,
che mi è riufcito di eftrarre più felicemente , ho veduto divider!! Io fteffo
Vafo minore in due altri rami più piccoli ( h i ) , all’occhionudo appenafen-
fibili, e con tutti e due fcaricarli effo nella detta Vefcica . L’ ufo di quefti
Vali, quando fapeffimo fcoprire il principro del fopraddetto pib lungo , por
trebbe con ficurezza, e facilita ftabilirli: Io perb, per dir quello che mi do
a credere, penfo, a nulfaltro fervire i medelimi , che alia fabbrica , ed al
conducimento del feme , che dee pofcia palfar per lo membro . Certamente
il Vafo maggior ( f g ) in alcuni liti ( k ) moftra certe dirb glandulette, dalle
quali fi preme un liquorealbuminofo; ficchè pare che in certa guifa effo
ferva all’officio di Préparante , come altresi i due minori a quello di Defe-
renti; e perb la materia feminale difpofta nel Vafo ( f g ) li porti per ( g i )
nell’accennata Vefcica, come in uno fcroto, dove o teliicoli , o fimili altri
ordigni contenganli per lo lavoro del feme lleffb ; indi ritornando forfe per
Çh ) vada a fcaricarli per ( g e ) nel principle» della Vefcica medelima, per. le
cui
cut vie pofcia paffi nello ftrumento , che a quella veggiamo attaccato . E
benchè la minutezza dell’Animale non permetta che dillintamente fifcorga-
no tutte quelle parti, che fervono ad una si bella meccanica , non farebbe
fuor di ragione perb il creder forfe, che i Vali ( h g ) corrifpondanocol Vafo
( g e ) mediante qualche altro infenlibile canaletto attaccatogli, ed affian-
co a lui camminante , nella fteffa maniera che negli ordigni della generazione
delle Chiocciole, offervati dalP ingegnofiflimo R e d i, (Offerv. inr. agli
Anim. viv. ne’ viv. ) lungheffo il loro Canale Ipermatico fe ne vede un’ altro
affai più fottile, che lo accompagna. Ovvero , quando più nuda, e più
femplice vogliamo fupporre la cofa, e non effere cosi facili a farla da viliona-
rj, pub egli forfe effere, che dal Vafo più lungo , per tante bocche, quante
fono quelle degli altri minori ( e h i ) , paffi la materia fpermatica nella Vefcica,
dove li lavori e perfezionij indi col mezzo de’meati di quella nel membro
fteffo tramandili.
X II. Compiuta Popera tendente alia generazione , incomincia toftamente la
femmina a deporre le uova, delle quali fta pregna. Un’ affrettamento cosi fol-
lecito mi venne fatto di offervar bene fpeffo in quegP Infetti, che ne depon-
gono in molta copia, e fpeciàlmente nelleFarfalle} benchè paja, aver cibin-
tefo Jlrijtoiile (H ift. Anim. c. 19. /. 3 .) di tutti quanti gl’ Infetti ftefli, con
quelle parole, de’ medelimi favellando , B r e v i a coitu pariunt . Me ne rendo
di cib la ragione qualor confidero e la ftruttura, ed il fitodegli ftrumentifem-
minili ferventî alla generazione , fcopertï già, etantoefattamente defcritti dal
celebre Marcello Malpighi. ( Differ. Epift. de Bombyc. ) E febben quefti furo-
no dallo fteffo offervati nellaFarfalla del Verme da feta, io mi perfuadoperb,
che o fimili opnlnamente, o molto poco differenti lienquegli ancora delle no-
ltre Cantaridi, e di altri fomiglianti animali . Offerva egli dunque, come a
V. S. Illuftrifs. ben’ è noto, neiPutero della fuddetta Farfalla due forte di rami,
o condottii 1’ uno alquanto largo, ma brieve, per cui mezzo entra nelP
utero fteffo il feme vibrato dal mafchio; l’altro più lungo, per Io quale incerta
guifa vien ifgorgato il medefimo feme al ramo maggior dell’Ovaja. Percib
le uova, generate e crefciute già dentro allé interne cavità della fteffa, por-
tate dal moto perlftaltico di quejla al tronco o ramo fuddetto, di mano in ma-
no che per di là van pafsando, ricevono dal feme , che in certo modo le af-
petta, una certa afperfione, che le féconda; onde pofcia, mediante certo fu-
go, che fta raccolto in un certo fito particolare , e forfe ancor quello di una
come Vefcica, amendue corrifpondenti col detto ramo, fe n’efcono per Iofo-
rame dalla Natura a cib deftinato. Quindi offervb l’ Au tor fopraddetto, che
tagliato l’utero di una di quelle Farfalle, dopo efserfi congiunta effa col mafchio,
e levate dalle Tube le uova, che non erano ancor difcefe a quel primo
ramo dell’Ovaja, quelle impiccolirono , e fi feccarono , fenza mai ren-
dere alcuna prole; e per lo contrario un’ altro uovo, prefo nel tronco fteffo,
vicino alia bocca dell’ utero , confervoffi gonfietto , e diede fegno ficuro di
effer fecondo. Oradovendo una si lunga fchiera di uova pafsarfene ad uno ad uno
per lo ftretto ramo dell’ Ovaja, e quivi ricevere I’aura feminale, egli era di
molto uppo, chè quello pafsaggio toftamente feguifse dopo la vibrazionedel
feme mafchile nell’ utero. Il che quando altrimenti accadefse , correrebbero
le uova llefse tutto il pericolo di rimanerfi inféconds; poichèil feme troppo
lunga