4 7 o L e t t e r e I t a l i a n e
rito di aver difeppellito un teforo,, che per lunga ferie di anni fe n'è ftato ,
fi pub dir, fepolto e perduto; facendo nel tempo ftefso due digoiflimi facrifi-
ej l’uno alla follecira e nobile fua erudizione, l’altro alla memoria venerabile
di’quel grande Patrizio; ed accrefcendo infieme l’onore alla noftra Patria, cou
ditnoftrare, che inefsa non è gik fpento il vcro amore aile Lettere, ed albuon
eufto dei fapere, eche negli Itudj fiamo forfe più cauti, e più modelti , non
pib vili, o pib rozzi di qualche altra nazione. Ma bafti laver parlato, ben-
chè si poco, di V.E. e del fuo pregiatiflimo ftudip. Lafcerb il dirne pib ol-
tre a chi fappia cib fare pib degnamente di me ; ed io midarb l’onor di ta-
çere, e di fottofcrivermi.
Di Cafa, quefio dl aj.Giugno 1717.
<All' Illujlr. Sig.Marchefe Gio: Poleni
L o r e n z o P 4 T A R O L O .
P a d o v a .
QUanto alla Medaglia di Frontino , mi farebbe defiderabile il non aver
debito di accennare a V. S. Illuftriflima la raia opinions, non potendo
“ io certamente dir cofa degna di lei, e délia materia. Cib chè n han
detto lo Sponio ed il Gronovio $ credo fiefi egli quanto pub dirfi fopra di un
monumento aflai ftrano perché fenza efempli ; mentre i due allegati da jquefto
di Marcello e di PoftumioS, per qusinto dalla fua maniera d’ esprimerh ben li
comprende, non fon ficuri. Qui non veggo aver luogo, fe non qualche lan-
guida conghiettura, si per l’un a parte, corne per J’altra del Problema, il quai
1 fe la tefta fia del Proconfolo, oppurdiG loue;; con quefto vantaggio perô,
che corne a me ne pare, foftenere puofli quai pib' fi vuole, fenza tema di ef-
fer convinti. Egli fembra impoflibile, cbe fopra di una mopeta, la quai era
tütta del diritto de’ Principi folaraente, fia ftata coniata la tefta di un Mmi-
ftro, e fpecialmente che cib pofla eflerfi fatto fotto di un buon Imperadore,
quai fu Trajano, a cui onta non pub mai crederfi che fuddito ■ alcuno abbia
voluto riporre l’immagihe d’altrinél tuogoalfelo-fuo Principe dêftinato. Quan-
ti Governadori di Provincie y con qualunque iiomt fieiifi chiamati, faran mai
ftati accettiffimi aile Provincie medefime; quanti Imperadori fceilerati, e T i-
ranni faranno ftati mai odiati dalle ftefle? Non per tanto fra quante Medaglie
portano imprefll i nomi di Proconfoli, di Prefidi, di Préfet», di Arconti ,
di Afiarchi, e fimiglianti, non fi veggono le tefte mai di coftoro, maslbe-
ne quelle de’ Cefari. Nemmeno in una rifefita dal Vaillant, nell Opera delle
Medaglie Greçhe Imperatorie, fra quelle di Poppea féconda Moglie^di Nero-
ne, v’ ha la Tefta del Proconfolo, benehè vi fi legga Ttte Bafjüao Ephejio po-
flulante Voloferintt Proconfuli Julienfiuf» Anciranmum. In queftaMedaglia, che
fi parte molto dâllo ftile ordinario nella formalità dell’Epigrafe, parrebbe che
fi fofle potuta praticare qualche altra forta di diftinzione onorevole per lo Proconfolo,
di cui fommo , e diftinto pregio fi è 1’ Epigrafe ftefla ; e pur cosi
non fu fatto. Per 1’ altra parte fe-la tefta délia noftra Medaglia non è del
Proconfolo , di chi dunque farà ? DiGiove la fuppofe ilGallandio; e di Gip-
vc pure uni 'ûmile ne fuppofero in uni degli Antiochcnfi ‘fotto Silano lo Spa-
* tipmio
D I L Ô R E N Z O P A T A R O L O . 4 7 1
nemio nella dilfertazione VI. de Proliant. & */» Numitm. ed il Vaillant
riell’ Opéra fopra norainata in una de’ Patrenfi fotto Lucio Mindio Bolano ,
•fra quelle di Claudio Imperatore . Ma perché di Giove nella noftra Medaglia
non abbia a crederfi, fembra non lieve ragione il non effere la tefta ftef-
fa cinta di laurea, edilnon apparirvi altro carattere diftintiyo di quellaDei-
tà, corne dallo Spotîio ben fu notato'. Credo di pôter aggiûngere un mio
riflelfo, edè, che per quanto liçmBij venuto fatto di ofservarefinora, il nome
del Proconfolo, e delle altréDignità dette di fopra, fuol leggerfi nelro-
vefcio delle Medaglie, le quali portano nel diritto l’immagine degl’ Impera-
tori: ma M a noftra nel luogo délia tefta impériale vi fla quella contenzio-
fa con d’ intorno l’ Epigrafe di Proconfolo, e nel rovefcio poi leggefi il hpme
del Prefide fotto cui fu bâttuta, appunto corne nelle Imperiali foleapraticarfi :
Sicchè la tefta effigiata nel diritto pare elle di altroSoggetto non voglia fup-
porfi, se non di quegti^éhe dall’epigrafe vien nonlinato » In quefto dubbio
di cofe potra efsere cotpa non molto grave l’attenerfi all’opiniofle pib favo-
revole, e pib onorifica al rioftro Autore, quando anche fia la meno proba-
bile. Baftérà ad una intiera giuftificazione in quefto cafo 1’ autorit'a venera-
bile di due eccellentt Antiquarj , quali fûno to Sponio , ed il Gronovio ,
fenza pafsar pib avant! nell’efame, o délia ingenuità, o per ufare il volgar
noftro vocabolo, délia identità délia Medaglia médefima. Imperocchè ( per
niehte dire fopra- la ingenuità : eppure qiiahte Medaglie hanno impôfto anche
a pib d’ un valente uomo?- ) àltrimenti che ci alficura che il Frontino
Proconfolo de’Smirnefi fia lo ftefso, che lo Serittore da noi fuppofto? Quefto
veramente fu Confolo; ma non fu poi necefsario ch’ egli se n’andafse^ in
Provincia in qualitk di Proconfolo. Egli è -eerto che i Proconfoli foleaneffere
gli ftati Confoli l’anno avanti ; molti perb furon Proconfoli fenza prima
efsere ftati Confoli, corne lo ftefso Gronovio afsérifce. Pib oltrè fi sa, che
Giufio Frontino fit Confolo, che'fu Pretore fotto il Confolato di Tito e di
Domiziano , Jche comandb r.ella Brettagna, ove debellb gloriofamente i Silu-
r i, che da Nerva fu eletto fopraintendente aU’Acque, che fu Augure, con
tanti altri particolari prefso del Voflio, del Catanéo, de! Pighïo, e non fi
trova feritto ch’ egli fia ftato Proconfolo de’Smirnefî? Si leggon di lui tante
Cariche, e non fi vede parola prefso agli Scrittori di una si rimarcabile, e
pib cofpicua? Eliano ftefso, che non folàmente lo nomina Confolo, ma lo
novera fra i Confolari pib illuftrif non dice ch’egli fia poi ftato anche Proconfolo?
Sembra poi’ anzi , che vi ripugni in qualche modo l’ efserfi impiegato
nella BretragnaV ëi°ê a dire, inPaefi cotantô difparati, dove certamente né in
età molto giovane, né in poco tempo averà fatto le prodezze che ci raccon-
tano; ed inoltre it luo compiacerfi del ritiramento alla quiete di Terracina.
Tutto cib fia detto perb in confidenza tra V. S. Illuftriflima e me, ed anzi
per efprimere qualche obietto il quai mi va fovvenendo, che per andarnecer-
cando; mentre da lei ben conofciuto per molto pacifico, non fono perpromo-
. ver mai liti o per fufeitare difeordie. Iddio mi tolga quefto penfiero, e mi liber!
dal dente fanatico de’ Critici, fpecialmente Antiquarj i Accordiattio pure
tutti gli onori pcjflibili al noftro Frontino per lo pafsato, giacchè per lo pre-
fente ancora gli tocca per buona forte quefto di vedere illuftrate le fue bell
Opsre dall’erudizione | e dal fapere di V. S. Illuftriflima. Cosi confolandomi