tème artériel ; mais j ’avoue que c’est avec la plus
grande patience et après avoir éprouvé beaucoup de
difficultés que je suis parvenu à mon but.
Des Vaisseaux absorbans.
Un célèbre anatomiste italien, Masçagni, rapporte
, dans son Prodrome , que les dents et même
l’émail sont pourvus de vaisseaux absorbans. Je
n’ai jamais pu comprendre quels étaient les procédés
qu’il avait employés pour réussir à les découvrir,
et j ’avoue qu’avec ceux dont je me suis servi
j ’ai toujours échoué. Malgré cela je ne puis pas en
conclure qu’ils n’existent pas. Au reste il me suffit
de rapporter à ce sujet ce qu’il dit de ces vaisseaux
en parlant de l ’émail, aux pages 125 et 126 de l’un
de ses ouvrages, intitulé Prodromo délia grande
Anatomia, secunda opéra postuma di Paolo
Masçagni, F irenze, 1819.
« Per rispetto allô sviluppo, e composizione dello
« smalto dei denti non vi puô esser cosa più mani-
« festa e per cosi dire évidente quanto quella, che
« questo smalto sia tessuto e formato da un am-
« massamento di soli vasi assorbenti. Nei denti de’
« festi lo smalto ail’ estemo rimane involto da due
« membrane 5 una più esterna di tutte tessuta di
« vasi sanguini, e di vasi linfatici, che s’unisce per
« mezzo d’altri consimili vasi al periostio degli al-
« veoli, ed alla membrana delle gengive 5 al di
« sotto ed internamenta a questa ritrovasene una
« secunda d’assai più delicata, ed a loggia della
« prima tessuta di vasi.
« Sanguigni, e linfatici} che riman più dappresso
« alla prenotata sua superficie esteriore, ma non
" vi saddossa, nè vi s’unisce. Esaminata col mi J
« croscopio la superficie esteriore dell’ istesso smalto,
« che guarda là faccia interna della seconda deli-
« cata membrana, altro non appresenta che vasi
« assorbenti, i quali sorgono colle loro ammucchiate
« boccuccie rilevate sopra la superficie medesima, e
« riunisconsi insieme, e compogono alcune reti,
« dalle quali derivano certi ram i, çhe similente
f< riunisconsi, e formano certi tronchi più grossi,
« che intrecciandosi vanno a internasi nella sua
« interna sostanza. La superficie interna della cart
vità, che appressenta lo smalto corrisponde, e si
« volge a una specie di nucleo, il quai ne riempie
« il vuoto, e rimane aderente mediante una mem-
« brana tessuta di vasi sanguigni e linfatici, che
« facilimente separasi, restando vacua la cavità
« stessa, e lo smalto affatto isolato. La superficie di
« tal cavità mostra ancor essa quelle rilevate boc-
» cuccie dei vasi assorbenti insieme coi lorcanalini,
« che vanno a riunirsi, ed a formare una rete, dalla
« quale derivano alcuni rami, per la riunione dei
« quali si formano alcuni tronchi più grossi, che
« si perdono nella sostanza intima dello smalto,
« unendosi con quei tronchi maggiori procèdent!
« dalla superficie esteriore.