4 TEMPIO DELLA FORTUNA
L’allea slalua m uliebre che nella lav. II è rilraU a, parim enli fu rinvenuta iicll’interno della cella,
e come quella virile esser doveva destinala a decorare una delle quattro iiicelue ivi rivacatc. Vestita
d’ una tunica talare il cui lem bo , che le scende fino ai piedi, era dorato , con la Ioga orlata d’ una
fascia dipinta di poj-pora rossa è m ancante della m aselicra non percliè rotta , m a perchè l'u dagli
antichi stessi tagliata ad angolo a fine di sostituire ai tratti d’una potenza caduta quelli d’una protettrice
della quale voleasi onorare il nascente favore. Ma la Fortuna non sorrise alia pompeiana adulazione,
ed il Vesuvio troncò co’ suoi fulmini il cortigianesco disegno. Lo stile di questa sla lu a , come pure
quello dell’altra v irile, da taluni altribuila a C icerone, è più verso la m aniera greca che verso la
l’om ana, e so non può dirsi un capo lavoro è da stimarsi però come bell’ opera d’ arto.
Due altre iscrizioni oltre quelle già menzionate furono in questo tempio rinvenute. Di (¡ucstc due
la prim a è scolpita sopra un plinto di m arm o bianco, alto un palmo e oncc quattro c mezzo, largo
un palmo e sette once c mezzo. Vi è nel mezzo di tale plinto un incastro rotondo che dovea far base
a qualche cosa di sacro uso, c la iscrizione della quale è parola è la seguente:
AGATIIEMERVS. VETTI
SVAVIS. CAESIAE. PRIME
POTIIVS. NVMITORI
ANTEROS. LACVTVLANT
MINIST. PRIM. FORTVN. AVG. IVSS
M. STAI. RVFI. CN. MELISSAEI. D. V. I. D
P. SILIO. L. VOLVSIO SATYR-N. COS
jig a temero d i V e z io , Soave d i Cesia jn-ima , Poto d i N um ito re, An te ro d i Lacu lu lu n o M in is tr i
p r im i d ella a u gusta Fortuna p e r comando d i M. S ta io R u fo , e Gnco Melisseo D u um v ir i o G iu d ic i,
essendo consoli P- S i l i o , c L . V'oiusto S a tu r n a le .) Erano i sacerdoti divisi in tre classi anHslitcs ,
saeerdotes, m in is tr i: di questi ultimi adunque si parla in questa iscrizione, c nella seg uen te, forse
percliè il culto di queslo tempietto era ai m inistri confidato e non già agli antistiti o ai sacerdoti. Un
allro plinto parim enli di bianco m arm o allo un palmo e once quattro largo palmi due meno mezz’oncia
contiene quesla seconda iscrizione :
TAVRO. STATILIO
Tl. PLATILIO. AELIAN. COS
L. STATIVS. FAVSTVS. PRO
SIGNO. QVOD. E. LEGE FORTVNAE
AUGUSTAE. MINISTORVM. (sic) POVERE
DEBEBAT. REFERENTE. Q. POMPEIO AMETIIYSIO
OVAESTORE. BASIS. DVAS. MARMORIAS (sic) DECREVERVNT
PRO SIGNO PONIRET (sic)
(E s s en d o consoli Ta u ro S ia lilio , Tito P la tilio E lia n o , Luc io S ta z io Fausto in vece d e lla s ta tu a ,
che secondo la legge dei M in is tr i d ella Fo rtu n a a u gusta doveva p o r r e , Quinto Pompeo Amelisio Questore
essendo r e la to r e , decretarono che due basi marmoree ponesse in vece d ella sla lu a . ) Se 1’ epigrafe
deli’ edicola del tempio non si fosse ritrovata potevano questo due iscrizioni esser bastanti a d ar nome
al m onum ento, ciò che pur troppo non avviene in molli altri edilìzi della nostra Pompei.
Il n.° 8 segnalo nella pianta della tav. ! è una località che mena nelle stanze 9 c i l , c nell’altra
11.” 10 sulla quale si ascende per la scaletta che la lianclieggia. Fu creduto da prima, nel cominciare
dello scavo, che queste varie stanze appartenere dovessero alla contigua casa d elta di Bacco, n .” 12,
m a il non essersi rinvenuta nessuna comunicazione fra tali stanze c la casa contigua dim ostrarono
prontam ente erronea tale .supposizione. Invece ci sem bra che ora sia da ritenersi per ferma cosa che
queste varie località al tempio invece fossero aggregale , per uso dei m inistri del tempio medesimo
e p er le loro sacre funzioni, perocché nulla accenna quivi che potessero essere destinate a domestica
abitazione. Notiamo da ultim o, in queslo breve cenno per esporre quanto è da osservarsi intorno a
queslo cdifizio, che quel m arciapiede il quale fiancheggia il tempio nella strada della fortuna, ii." ìó , e
sulla quale stanno pure gli edilizi compresi nel n.° 14, tale marciapiede venne dagli anliclii operato di
ghiaia pesta e ben levigala, esempio forse unico fin ora nella rediviva città, c clic all’aspcllo rassomiglia
a quelle odierne opere di asfalto cbe la civiltà m oderna in molte città oggi lia adoUalc nelle maggiori
vie delle popolose città.
TEMPIO DELLA FORTUNA >>
L e iserM oni che si rinvennero dipinto sopra i m uri della strada che fiancheggia il lem pio, e che
O g g i chiam asi p erciò, strada della Fo rtu n a , sono le seguenti.
Sulla cantonata verso la porla d’ ingrosso del foro
A VETTIUM. SACCAIU ROG.
Aulo V a io Edile i facchini pregano
M. SAMELLIVM
MILIVM. MAIVM. D. V. I. D
AVRELIVS. CIVEM. BONVM. FAC
PAQVVIVM. D. V. I. D. 0
3/«rco SameUìo.
Milio Maio Duumviro Giudice.
Pacitvio.
Duumviro Giudice buon Ciltadmo Aurelio p reg a , e fa questa iscrizione.
Su! secondo pilastro, (chiam iam o pilastro quello spazio di m uro cho separa una bottega dall’altra.)
L. POPIDIVM. AED
Lucio Popidio Edile.
Nel terzo pilastro
Sul nono pilastro
C. CVSPIVM. PANSAM. AED
OR
Prega Caio Caspio Pausa Edile.
Manca il nome di colui che prega.
Nel settimo pilastro
SABINVM. PANSAM. AED
SVLIODVS. ROG
Su/iodo prega Sabino Pansa Edile
CASELLIVM
AED
0 . m ’MISIYM
MAIVM. AED. OR
PRISCUM
Cascino E d ile — Prega Numisio Maio Edile prega Prisco.
Il nome di colui clic p reg a, m anca ancor qui. È opinione del Bechi che forse quello che si
raccom andava al patrocinio diC ascIlio , di Numisio M aio, e di P risco , vendeva nella bottega contigua
all’ iscrizione.
Nel decimo quinto pilastro
PANSAM. AED
Pansa Edile.
Vediamo i P ansa per la terza volta in questo picciolo trailo dì strada salutali. Ciò p rova, quanto
questa famiglia doveva esser considerevole in Pompei.
Nel quinto p ilastro, diriinpcUo il fianco verso Maestrale del Tempio.
C. LOLLIYM. FVSCVM
ET . POPIDIVM SECVNDVM
V. B. 0 . V. F
M. CERRINIVM. VAEIVM. R. D
AED. OR
Prega che lo /'ni'oriscniio Caio Lollio Fusco, e Popidio secondo uomini buoni.
Prega Marco Ccrrinio Veìo Edile degno della Repubblica.
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