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cavalcando il delfino si riportano tu tti al liquido elemento; c per questo lalo, come p er l’analogia degli
amori di quei differenti mitici personaggi, non potrà non riconoscersi uno stretto rapporto di lanli
diversi soggetti fra loro, nella m ente dell’antico artista che ivi cffigiolii.
ALk D E S T R A D E L L ’ A T R IO
Vi si ascende per mezzo di uno scalino di m arm o. Essendo lo zoccolo rozzo, ci-cdc Avellino che
in quel sito si collocasse un qualche ai-ncsc di legno per ten er\i le immagini de’inaggiori Ricscirebbc
as.sai lungo descrivere per minuto tutte le particolarità d edipinti di quesla bellissima ala; noi richiameremo
l'alleiizione sopra le cose pi-incipali, rim ettendoci pel rim anente alla m agistrale descrizione del Comm.
Aàcllino O ltre gli ornamenti architellonicì, come sono una imposta colle impagcs, cd i timp a n i
bellamente efilgiati " , non che una colonnella con eleganti rabeschi, vedi m arini m ostri o pesci, ed un
Amore con coi-ona elevala al disopra del capo. In un <]uadrello i-etlangolarc osscrvansi insieme riuniti
non pochi bacchici simboli, i cembali, un timpano con campanelli, un lirso, una maschera, ed un vaso
ricoperto da sacro panno; m entre un allro simile panno vedesi sospeso vicino (ta v . l n. 2 ) In altro
quadretto è un uomo coronato sedente, che tien colla sinistra un volume; e presso c al suolo un cilindrico
scrigno destinalo a conservare simiglianli rotoli, o papiri Questo poeta è in altitudine di parlare con
una figura con maschera rialzala su’capelli: questa ha clamide e calzari, cd il ricuivo bastone, che lo
fa riconoscere per un personaggio di qualche commedia, messo in rapporto con lo scrittore della medesima:
il quale, secondo la conghictlura di un dotto collega, esser potè lo stesso propriclario della casa Ove
però vogliamo por m ente che questa parte della casa era dcslinala a tenero in onore le immagini degli
antenati, può con maggiore probabilità congliiciturarsi che Marco Lucrezio, mercè quei dram matici
dipinli, ricordar volle una domestica gloria, accennando alle opere dcU'ingegno di qualcuno della sua
famiglia, di cui vedevasi in quel medesimo luogo collocato il ritrailo Sottili colonnette, sormontate
da Tritoni, veggonsi a’due lali dol quadretto ultimam ente descritto. F ra gli altri ornamenli in gran
parte perduti veggonsi ammali m arini di capricciose foggio (grifi) messi insieme a delfini: Amore che
sostiene sulle spalle una clava, simbolo della tragedia: c varii quadrelli di paese, frn’quali è in imo la
metà supcriore di una figura barbata, che legge in un volume Nel m uro di fronte, fra vari ornamenli,
è in un i|uadrcllo effigiato un loro m arino fra due delfini: cd in un disco un Amore con s itula. In altro
ijuadrcllo vedi un vaso, a cui si sovrappone una sacra cista ricoperta dall'istWmio panneggio ” , un lirso,
un cembalo con campanelli, ed un capro (vedi la lav. I n. ó). Queste bacchiche rappresentanze ben si
rannodano co’dram matici soggetti visibili in quesla parte della casa. Ed uno ne comparisce pure ivi presso;
offrendoci a sedere un coronalo poeta tenendo una barbata m aschera; c vicino è al suolo Io scrigno
destinato a contcnei'c i prodotti dei suo ingegno. Siede sullo stesso poggio una donna in mesto viso, e
cogli occhi chinali al suolo. In allo è una maschera silenica sospesa per ima tenia, simbolo di qualche
satirico dram m a A ltri dipinti da questo lalo sono un m arino loro fra due delfini: una Psiche con
ricurvo bastone e cesta: un aslucus: una piccola finestra: una mezza figura b arb ata: c finalmente un
altro poeta ncH'allo di tra r fuori dal cilindrico scrigno i volumi Finalm ente il terzo m uro ci offre il
dipinto di un Amore con lepre e giavellotto: cd una grande apertura mena al vicino triclinio.
A L A S IA T S T R A D E L L ’ A T R IO
Vedesi quesla rim petto all’altra innanzi descritta, alla quale pur si assomiglia per lo scalino rivestilo
i m arm o, e p er la mancanza di qualunque chiusura. Graziose ed eleganti oltrcinodo sono le di|iinturc
Su quKIi vasi ocaoesirl rIco|i(rll ila panni, ?nll sopra la pag. S noi. 97.
:• Vi si scorgo un doppio aoello eoo oalcoa cbslorlllcne, cono noa dello inodorila
vallgo: sugli icrtnce si legga II sig.Cèraud tarla limi pag. !M scgg.; ore parla
di quosla partlcolarlia osservala pure lo alirs piilure ercolanosi c pompeiano.
‘V Quesla i la oiiiniooe del e i. sig. Comm. Quaranla nulla lllusiraalone di queslo
dipinto da lui comunicala alla reale Accailamia Ercolauese. Anele Raoul-Uocbelio
penso clirM. Lucreaio tosse uno degli autori dello dlellone, ch'orano uno spi llatolo
ionio gradilo a'popoli osci, e grcco-romaiii, fra’quaii va anooviNia Pompcliyoum.
le Imaginr n quelle rllrorató In un sepolcro di
i/’ompeio pag. 300). Essendo lu masclicn Parliala non polrelibe al ceno oonvc
ad una donoa.Opliia acuto moine II cli.Pano Ha clic II poeta lenendo I col cari r ia bar
masebcra presenti le forme del prd.vgogo, c la iloima sla nello slesso aiiegglam
di Urdcs cbc pensa alla uccislooede'ngll : buticti. dtll’iit. 1017 p. 139. cf. Ardì.
Zsilunp. di Gerhard I8»7pag. tu.,V oi non abbiamo mal duldiaio ulte proprio Mi
volle indicarsi ; Il cbc 6 pur rlftrmalo da'diplnll drll'.ila sinistra, slcuimc fur
clic fregiano le pareli: le quali sono altresì distinte in variale zone, non allrim enli clic in diverse parli
(li questa easa. Cornici, foglie, rabeschi, e capricciose arehilellure, bucranii, augelli con ali aperte, cd
un m arino toro, e pantere veggonsi variam ente abbellire intorno i m uri, ed accrescerne la vagliczza.
Sono notevoli in Ire lali alcune erm e con veste m uliebre ” , cbc costituiscono ima particolare decorazione:
nel lato sinistro se ne vcggiono due, una delle quali solleva il lembo della i-esle, cd ha nella manca
una p a lcra; l’altra ha in una mano un vaso, e nell’altra egualmente una palcra. Due se ne osservano
altresì nel destro Iato, somigliantissime a quelle, che sono loro a rim petto. Finalmente nei m uro di fronte
ve n’è una sola nella medesima alLiliidinc di sollevare alquanto il lembo della sua Umica: la qual
jiarlicolarilà fc credere al cav. Avellino, che si volle effigiare la dea S p e ra n za T raile due erm e del
lalo sinislro è un interessante quadretto, relativo, come sem bra, alla favola di Mcdca; sebbene in poco
lodevole stato di conservazione. Vedesi la tradita sposa di Giasone, c a lei d’ innanzi due de’ianciulliiii
suoi figli Anche nel muro di fronte apparisce traile archilcllurc una mezza figura coronata con simboli
incerti : il d ie rende impossibile di darne una qualuiKiuc siasi dichiarazione. Più in giù è un quadi-ctto
di due ligure: u na di esse è m uliebre, cd offriva nella tesla, ora perduta, lineam enti senili: ha i piè
calzali, e lunga veste stretta da una cintura. Vedesi a lei dirim petto una figura virile, col viso coverto
da barbala masclicra, la quale è in animalo gestire verso la donna, con cui è aggruppata, e tiene colla
sinislra il comico bastone ricurvo. Il Comm. Avellino pensò che nel quadretto di Mcdca, ed in questo
iillim amenle descritto, fossero generalm ente simboleggiale Melpomene c Talia; m a noi opiniamo piuttosto,
che volle accennarsi nell’una c nell’altra ala a particolari di-ammatichc produzioni di alcuni poeti della
famiglia; vedendosene probabilmente i ritratti nell’ala destra, della quale fu da noi pur dala innanzi
la descrizione.
P .U I T E IG N O B IL E D E L L A C A S A
C E S S O , C U C IN A
Nel m uro a destra dell’ala da noi p ur ora descritta è praticata uifapcrU ira, la quale dà l’ingresso
in uua rozza stanza, con pavimento di terra, e priva di qualsii'oglia decorazione. Una sola finestra
aperta nell’angolo verao il giardino, di cui ragioneremo fra poco, dà luce a questo rozzo compreso, che
può ben con l’Avcllino riputarsi un mero ricettacolo servile; ove non voglia credersi invece una cella
deputata al deposito di oggcUi o comcstibili, che non ci allentiamo di determ inare. La soglia di inaimi»,
e le tracce delle imposte verso l’ala, contrastano colla ignobile apparenza del sito ove conducono; cd è
chiaro clic quegli scelti fregi servirono al decoro dell’ala, al cui compiuto ornam enlo furono destinali.
Nel m uro di fronte dell'ala apresi una porla, la quale introduco in una rozza stanzetta, con pavimento
di terra. Da questa, mercè tre aperture, si passa a Ire altre stanze egualmente rozze c disadorne. La
prim a, cli’è a destra, ha pur pavimento di (erra, c nei sinislro m uro un finestrino, del quale Avellino
ebbe avvertito essere stata di legno la soglia La seconda, d i'è a sinistra, ed ove è ii cesso ” , ha
|iavimcnto più elevalo, e ricovcrlo di tcgoloni ®'. L’iillìina finalmente è la cucina ( c id in a j, in due lali
della quale è focoiajo costruito ad archi al di sollo, e senza fumajuoli. Vi è pure il forno, e sul focolajo
è aperta una finestra. Un poggiuolo di fabbrica nell’angolo tornai-a opportuno agli usi di questa parte
della casa. Notiamo di passaggio la vicinanza del cesso alla cucina ” , la quale è mollo ovvia in Pompei:
e ])uò dirsi im costume conservalo generalm ente altresì fra’modcrni abitatori della Campania.
T A R L I N O
Vedesi questo elegante comiircso nel fondo dell’atrio, non olFrcndo alcuna traccia di chiusura sulla
nobile soglia di bianco m arm o, che si offre all’entrata. Il [lavimenlo è A'agamcnle Invocalo a musaico,
e nei mezzo è fregiato di m arm i di varii colorì; come può rilevarsi dalla lig. 8 della nosira (av. IV,
».cil. |>.3t,lo or vag. SG7 0 scgg. 1>I-
iloscrlziono JI Avalli
alio II soggello 111 Me
Ito naoul-RoclicUo CMx ,
noi S0|ira •> Sullo rosse a u ra reggonsi ilue et
límenlo su »1 Fa oonfronlo a quesla [ortiiolarlto un Imiiorli
re si volle suppone la vicinansa ilei cosso alla cucina: iruo, quia
lioPompSi fandmì: I,. I,. lib. V, US.
l.anle luoge ili V arroac. c