•12 CASA DETTA DI CASTORE E POLLUCE
gelosa Mcdca, soUo la custodia del vecchio Pedagogo clic appoggialo ad un bastone si compiace alla
vista di quei fanciulli, spensierati nella loro innocenza giocano gli astragali, senza por niente alla
m adre, la quale invasa da inum ana ferocia non si commovo a quella infantile innocenza, c con le
m ani sull’elsa sem bra in punto di accingersi a consumare ii misfatto. Mcdca più che risoluta 6 quasi
¡m pielrila nel suo ferale proponim ento; i pargoletti intcnii al ililclto del giuoco non riguardano nella
m adre a cui ben pensava ii pittore che un sorriso uno sguardo degl’innoceiili, avrebbe in un baleno
fatto m utare il feroce disegno, ed il vecchio Pedagogo neppure sogna quel fatale colpo che sta per
balenargli su gli occhi. Ben fu osservalo p ertanto, nel discoprirsi questo stupendo affresco, che quivi
il pittore a modo de’ tragici ( onde accrescere la compassione ) dipinse i due lìgliuolelli col pericolo
soprastante e p u r nullamcno nella gioia de’giuochi puerili, onde produrre quel contrasto di situazione
che è parte principale della tra ged ia, quivi col pennello stupendam ente tradotta. Erano nell’atrio
che descriviamo, n.° 4 4 , su i pilastri degli angoli, dipinli i tripodi bellissimi riprodotti da noi nella
tavola III, c figurali di oro nel pompeiano affresco. I solili Ire sostegni, clic ai tripodi danno il nom e,
quivi immaginati come pilastrini, le coppe o crateri di questi tripodi sostengono. L’uno ha le im magini
de’ selle giovani Niobidi, nell’altro le figure delle selle donzelle di Niohe sono ra ppresentale, e lutti
feriti, c lutti pel dolore delle ferite spasim anti, sono con simmetrica contrapposizione fra loro alleggiati,
da far chiaro com prendere essere stati così im maginati questi tripodi p er doversi insieme l’uno accanto
all’altro collocare, ed essere copia al certo di qualche egregio lavoro reso celebre c p er la m ateria
c p er l’artilizio, tanto grande è l’accorgimento con cui sono quivi queste quattordici figure ritratte,
ad esprim ere la terribile vendetta dell’onnipotenza di Apollo
Un gran triclinio, n.° 4 8 , all’atrio che abbiamo di sopra descritto, 4 4 , succede, il quale sontuoso
e ricco era per m arm i d’ogni m anie ra, affricani ed o rien tali, incrostali in antico sul pavim ento c
nelle pareti. Ma dai pompeiani ¡stessi, dopo i casi dell’ eruzione, di tali m arm i fu spoglialo il sontuoso
triclinio, c poco affricano svarialo p er macchie sanguigne, poco giallo c poco rosso antico, e minuti
frantum i di orientale alabastro sul pavimento c nelle m ura rim asti, ora ci attestano assai vagamcnlc
l’ antica ricchezza di queslo nobile luogo. Una gran porta schiusa verso il cortile cd altre quattro
m inori, davano comodo di comunicazione, dal nostro triclinio, con tu tte le altre località della casa
intorno ad esso disposte; m entre una spaziosa finestra che sporge sopra il xislo sotto la p erg ola , Io
rallegrava dell'aria c del profumo dei fiori. Due piccole stanze, 49 c 50, erano al triclinio contigue
con m olla semplicità m a non prive di grazia ad orna te, c delle quali la seconda esser doveva uu
cubicolo. Dal triclinio m ercé le due porte che stanno rim petto alla sua bocca verso l’atrio dischiusa,
comunicasi al corridoio, 5 1 , che alla piccola porla postica della c asa, 5 2 , m enava, sporgente nel
vicoletlo segnato co’ n .‘ 55, c m ercè la quale il dovizioso suo possessore fuggiva non visto la im portunità
de’ clienti.
Abbiamo accennato di .sopra, prim a d’ inoltrarci nella descrizione delle interne località di questo
edilizio, come nel suo principale prospetto presenti due ingressi che a due corpi distinti, m a fra loro
com unicanti, appartengono; de’ quali ii p rim o , più nobile c più ric co, al p ad ro n e, agli affari, al
conversare, esser doveva destinato ; più m odesto, più negletto l’ a llro, ai servi agli usi domestici
della famiglia sem bra che fosse stalo consacrato. Questi due corpi pertanto sono posti fra loro in
comunicazione mercè la porla segnata nella pianta col n.° 5 4 , la quale conginngeva cosi la parte
sontuosa della casa con quella ad uso degl’ inservienti d estinala, e che ora andrem o succintamente
descrivendo.
Penetrasi in essa, dal prospetto, p er l’andito, n.” 55, modesto c disadorno, clic ad un cortile, 50,
di maniera toscana introduce, privo di pitture nc’ m uri poggianti sopra un pavimento semplicissimo
di opera signina, e nel cui mezzo sta il compluvio, 57, operato dozzinalmente su tufo di Noccra.
Dipinta in rozzo modo di color nero con svariali paesctti, si apre su questo cortile una specie di esed ra,
n.” 58, il di cui p avim ento, come quello del cortile m edesim o, pure è di opera signina con pochi
m eandri di mosaico bianco in essa incastrali. Sul lato destro dell’andito 55, or ora accennalo, eravi
una cucina, 59, che rispondca nei cortile di m aniera toscana, c nella quale chiaro apparisce ancora
il focolare. I consueti serpenti tutelari del luogo nc adornavano le m ura, simili a quelli già menzionati
s poesia e le an i del disegno fecero spci
. Omero, EselDo, Sofocle Ovidio claoli
> 0 come anche cc lo ooofermano, coi
> m edlue della galleria di F lrcn» . E si
0 tianoo scolpilo di guesu csiaslrofe, ha
di Niolic: pare!poro foce no sommlnlsira 0
iclil cd alirellanic
Moìm Borbonico
CASA DETTA DI CASTORE E POLLUCE 13
nell’au ra cucina di questa casa, sotto il n.” 59 segnala, prendendo luce quesla seconda cucina
da una finestra verso la strada sporgente, c sul focolare tagliala. Parim enti dalla strada prendca luce
la limitrofe stanza, n,” 6 0, la quale veniva atlpavcrsala da un canale, n ." 6 1 , che portava le acque
esuberanti ni bisogno de! cucinare in una contigua cloaca. Quivi sono ancora visibili . vestigi di un
agiam cnlo, 6 2, operalo a! disotto di una scala, 6 3 , che ascendeva alle solfiltc. ! buchi de’ Tayi che
osscrvansi nelle m ura di quesla stanza ed in quelle adiacenti, non clic i segni, ancora visibili, del
palco che sosteneva ¡1 piano supcriore, rivelano cliiaramenlc che quesla parte della casa era di due piani
composta, prendendo lume, le soffitte, da varie feritoie tagliate nell’ esterno m uro dell’cdifizio ■».
Modestissime, ma pure con nitidezza adorne, sono le stanze 64, 65, 66, 07 e 68, le quali con
pitture semplici e dozzinali, su fondi ora gialli ed ora ro ssi, a vario uso di abitazione di servi sem brano
essere state destinale. Come tu tte queste varie stanze risponde pure suU’alrio di m aniera toscana il
corridoio n.” 09, clic per la porta 70 m ena in un cubicolo 71. Tale cubicolo prcndea luce dall’altro
corridoio 7 2, sporgente sopra un compluvio o piccolo cortile scoperto 7 3, cd avea nelle sue m ura,
su fondi rossi e gialli, un quadro di Marte e Venere, che tornò alla luce assai danneggiato, c due piccoli
paeselli rappresentanti cdifizi di svarialo genere. Un altro piccolo cubicolo, che bastava appena a contenere
il letto di colui ch’ ivi cercava riposo, è sotto il n." 74 indicalo, c dipinto con assai m iglior grazia
delle altre stanze fin ora descritte m ercè semplici ma eleganti m ean dri, e con m inute riquadrature,
e fasce a v ari colori diligentemente lineate era decorato.
Il piccolo cortile 75 non solo a dar luce al corridoio 72 era d estinato , ma a rischiarare bensì
1’ altro clic sotto il n.° 78 è segnato : e su quell’ altro corridoio, rischiaralo co sì, sporgcano le
stanze 75, 76 e 77 ristrette e povere dim ore p er gli schiavi della casa inservienti 2«.
Un vasto lo cale, 7 9 , succede al corridoio or m enzionalo, c q uiv i, nel m ezzo, s’ innalza un
pilastro , n .” 8 0 , che p er sorreggere il te tto , parve al B echi, essere stato costruito. Varie feritoie
atte a dare aria c luce a questo locale, erano p ur quivi tag liate, c trovandosi nell’ angolo estremo
a destra della casa situalo tuie locale, così form a la cantonata di due vicoli che radono il fianco dritto
c la parte postica della casa stessa. Non vi è dubbio che il vano sporgente appunto sul lato postico
!S . SiCMme 1 peristili, gli a iri, ilrlclin l, cd i tahllnl corno pili larghe c N." 35. Edicola.
. spsiiosc Iiarll delle caso pompelauo, dovcano pop ragione di slmclrla essere più 36. Ara.
. alce dello alleo slonte più piccole destinale o v y l allei usi di ahilaalonc, cosi 37. Camera di leUO, CuWeulum.
I abhklle della casa, come gli aglamcull o le cuciile. a fimi Stono Borbonioo. 60. Aglamenlo.
ne della sua relaUone,
18. Trlollnlo.
19 c M . Sianzc couligue al Triclinio.
51. Corridoio, postico dello Coso.
5S. l’orln posiica della medesima.
>3. Vicolelio che rado la pone postica de
Ila medesima.
, 0 corridoio di eomunicaslone fra 11 TJtillno, e II pc
12. Corridoio d’avanli alla camera.
II. Altra camera (GnOicnlnin)
[3. Corridoio.
80. Pilastro soslencnioll letto dello s