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i2 EDIFIZIO VOLGARMENTE DETTO PANTEON
corpo : colla mano desira è abbraccialo al collo dell’ ariete, e colla sinistra tiene la falda del suo
giallo mantello. L’ariete già uscito dall’onde cammina veloce colle zampe suirarcna, mentre due delfim
saltano presso la riva. .
La composizione di queslo dipinto è mollo semplice, e a tutta prima sembra non ollrir materia ad
osseiTazioiii. Perù non sarà inutile di sottoporla ad un esame dei particolari, per poter sempre più
conoscere Io spirilo pittorico dcH’cpoca alessandrina. Il soggetto c chiaro c non contiene nessuna difficoltà
mitologica. Frisso c solo, perdio è sollinleso clic sua sorella Elle sia caduta nell’acqua. Egli poi non è
seduto'sull’ ariete, come in tante altre composizioni, ma è piuttosto sospeso al suo corpo, nella posa
frcqucntis-sima delle Ncreidì sugl’ippocampi, a simiglianza delle quali raccoglie la falcia del suo mantello,
mostrando lulla la sua bella persona , c scoircndo sull’ onda con molla sveltezza , quasi mutando la
velocità con cui scivolano le navi sulla superficie deirOccaiio. Frisso poi sembra anche che raccolga il
suo m anto, come si raccolgono Io vele, essendo ormai arrivalo a! termine dol suo viaggio faticoso.
In conseguenza di ciò, il pittore di queslo quadro, tralasciando interamente il mito, cercò di fare una
composizione piutloslo di grazia c di mollezza. È questo un fatto che nei dipinli pompeiani vediamo
anche accommunato alle rap|iro5cnlazioni d’Europa trasportata dal loro sulle onde. La ([iiale non solamente
non è carallerizzala come una fanciulla paurosa , quale si vede p. cs. nei dipinli vasculari arcaici cd
in quasi lulli gli allri monumenti relativi, m a c figurala invece sicura di se c fidanlcsi del toro clic la
trasporla pel mare, cd al collo del quale ella aggrappandosi, si abbandona c scherza come una Ncrcide.
Segue a queslo quadro un gnqqu> ' di due figure volanti, molto analogo c corrispondente per situazione,
a quello descritto più avanti (n. 1954 de! catalogo dcH’IIelbig). Avvi cioè un giovane alalo, nudo, con
corona in capo c stivali ai piedi, il (¡uale fende l’aria, reggendo fra le mani uu corno d’ abbondanza.
Portata dalle sue ali , sta sopra di lui una donzella con corona in capo, e scettro in mano, la quale
nella desira elevala tiene una coppa.
Fra lo cornici lalcrali poi, clic cliiudono i quadri da queste lato, sono ancora meritevoli di menzione
un gi-uppo di due ligure femminili, che rappresentano probabilmcnlo due Muse, di cui una è chiaramente
caratterizzala come Talia. *
Essa è rappresentata sedente sopra una specie di sedia a spalliera, cd appoggiando i piedi sovra un
suppedaneo. Veste un chitone che, fermato alla spalla desira, le lascia libero il braccio, nella cui mano
tiene il pedum ed un ramo di lauro. Ila involto ne! m anto il braccio sinistro, la cui mano regge una
masclicra comica. Una specie di slcphanc le cinge la fronte , cd i capelli le discendono per le spalle.
Ritta al suo fianco destro le sta una donzella , vestita di un chitone , clic in parte le lascia scoperto
il sono. Appoggiando il gomito sinislro sulla spalliera della sed‘a di Talia, portasi al fianco la mano
sinistra, ed è in allo di contemplare la musa: ai piedi di quesla avvi uno scrigno.
Corrisponde dall’ allro fianco della cornice architettonica u na figura femminile rappresentala in allo
di suonare la cetra , c lu lf assorta nell’ armonia che ricava dal suo slriimeiilo. Ella è vestila di un
bianco chitone , clic le lascia libera la spalla destra, c di un manto violaceo, che gettato sulla spalla
sinistra, viene ad involgerle i fianchi: ai piedi porta scarpe dì un color cliiaro. È situata sulla soglia di
un gradino, dove posa il piede sinisli-o, c tiene sul ginocchio innalzalo la cetra, di cui tocca la corda
colla sinistra, mculrc nella destra tiene il plctlro.
La porla, sul cui ingresso ella è figurata, viene inoltre sormontala da un carro tiralo da due cavalli,
i quali si slanciano rapidamente al corso , c le loro redini sono iMllciiutn con grande sforzo da una
Vittoria che sta ritta sul carro.
Questo fianco era decoralo di allri quadri c fregi arcliifetloiùci , i quali adesso sono interamente
perduti.
Dicasi altrettanto delle pai'eli cbe formavano l’ ingresso settentrionale dell’ cdifizio , decorale di vari¡
quadri cd ornali interessanti, dei quali adesso appena si discernono alcuni miseri avanzi. Siccome però
essi vennero disegnali appena scoperti , c quindi pubblicati, così possiamo olTrirnc ima sufficiente
descrizione.
Nel quadretto che trovasi collocato a sinistra *, abbiamo la celebrazione delle feste Yestalie , cioè
sacre a V esta, rappresentale per mezzo di Eroti e Psichi. Nel fondo avvi un mulino : da mezzo al
calillo esce un’asla quadrangolare, finiente in punta , che serviva a regolare il passaggio del grano —
Sul davanti sonvi varii gruppi d’A m orini— Due di essi sedono per terra intorno ad un disco rotondo,
ove sono due bicchieri, l’uno tenendo fra le mani una ghirlanda di fiori, e l’aliro innalzando la mano
destra c favellando col compagno. — Più in là sonovi allri due Amorini , uno dei (piali sdraialo cd
appoggialo sul gomito, portasi al capo la mano desira, l’aliro parimenli sdraialo, stendo la mano come
per additare un asino a lui vicino, c che porta intorno al collo una gbirlaiula. — Più in avarili, vereo
il lalo sinislro, poi sta un allro asino, che similmente viene adornato da nn croie di una ghirlanda di
Hori.— Intanto si avvicinano a contemplare quest’animale un Erole ed una Psiclic. Questa è vestila di
un lungo chitone senza maniche: ha il capo cinlo di una corona, e sembra in allo di parlare all’Erote suo
vicino. Esso è nudo, ad eccezione di una rossa clamide, affibiala alla spalla destra, e volge il capo favellando
colla sua compagna.
EDIFIZIO VOLCiDHENTE DETTO PANTEON
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7 aro r o ? . , r P , ■ ‘ ' ™ “ " '" * ‘* "«> >>“ “ • *"l«»- È in allo di
Z i t a T a t a IA' ” '»»«'Snaro nn masso di fiori por recarli allrovo. Vedi
Morilano di venir confrontali con C|uosl'ullimo dipinto duo altri pur pariotarii olio con osso oll'rono
inolte analogie rapprosentando.. d medesimo soggello con lievi modilic.sioni di molivi o conoctlo
I c Z ” ■“ '"'« “»m i pai «aso noslro, per le dediisioni da trarsi in
Il primo gii. conosciuto da gran lompn è uscito dagli scavi d 'E rcolano o Irovasi pubblicato nel
p r ~ o tomo to o io o6 della grand opera dogli Accademici Ercolanosi. La oomposisionc c limitala a pool«
figuro, cssondov, rappresentai, invece delle Psichi solamenic c he Ermi intenti al lavoro LI nel ¡nesso
sorge un ordegno composto di una tavola a ,u ,u ro piedi, sopra ciascun .angolo doli, quale sorgm una
Z , w I “ fm lra n o po, vemr fra loro oongimilc a i ,inauro capi per via dc'fesloni. Sembrano
piendero da oss, vara oggctt,, qnal, da, dotti Ercolanosi furono iulorpolrali por slami m a cho induhilamonlo
a. debbono r,sp ,rd .,rc come trecce di fiori. Sulla lavola stessa poi sino gettali allei fiori olle duo
Amonm sono miont, a r.ooogliom por form ar dolio gl,filando. In loro vioinausa sla per torca una
fTo ?; Y , "> >"««“ * “ ' ¡nf«««iamon,o dei 1011. Un terzo poi sta dritto presso la macclima non so se in atto di sorvegliare oppure di eomandare,
quantunque (¡uest ultimo concetto par mollo più probabile perchè l’ artista come simbolo di autorità
ha collocato nella sua simslra un asta. Gli accademici Ercolancsi forse a cagione della poca conlcvmazione
ae dipinto non nc inlerpetrarono giustamente I’ azione rappresentata, perche alcuni di essi (par/. 190
nota 6) credettero Irova.-v. de, tessitori oppure filatori di lana che attortigliassero poi con laminetlc
d oro, a cagiono de, viv, colon delle ghirlande. E merito de! eh. Helbig l’aver restituito alla sua vera
m tcrpctm ionc questo m onumento basato specialmente sulla somiglianza che presentava quello dipinto
presso Im m esso del Pantheon (efr Helbig Wandgemàldo der sUidte der Campanicn) n. 799
Il secondo dipinto clic offre maggiori punti di confronto per la maggior copia dei peraonaggi, è
uscito da P om p e, dove s. rinvenne ultimamente in una casa privala contigua al tempio d. Venere, e
■187Ì p deli’ Inslitulo, anno
Ivi abbiamo una Psiche c sette Eroti, occupali in varie faccende di fiorai. « Attorno ad una lavola
« sparsa d. fior, veggonsi tre dei piccoli lavoratori in atto di legare frondi c fiori a’nastri che sono sospesi
« ad un telaio sporgenle sopra una tavola. A sinistra se ne pongono altri tre. di cui il primo apporla
" una cesta ripiena Ui lion, da recar nuova materia ai legatori, mentre la Psiclic sta consegnando delle
« ghirlande _d. già composte ad un Amore. UaU’allra parte avvi un genietto che in una specie di bacino
« acconcia 1 serti freschi che un allro compagno gli porge.
11 luogo^ (lei nnyenimento di quest’ultimo dipinto c la sua unione con allri che rappresentavano pur
Croù c Isicbi quali sono il caricamento delle anfore c dei dogli, una corsa di biche sul mare fatta
da Am onm tirata da dclfim, la ripetizione della conosciuta scena del premcge delle uve <Antichità
d Eixo/aim tomo primo lav. 3u; /ahii AbhamUunge der sachs. Geselhchaft der Wissensch. tomo quinto
V. , ) c del convivio, dimostrano come anche l’ultimo dipinto dcbbasi considerare come una piltura
di poco genere ide.ahzzata solamente per via dell’intcm n to dcll'Erote e di Psiclic in luogo delle persone
rcah. E che senza avere nessuna relazione al culto della divinità dcbbansi considerare come soggetto
di decorazione.
Eppcrcii, i iu c succitati dipinti sono pop se stessi di som m a importansa ai caso noslro in qnantoclió
aggimigono ancora un altra aigomonto a quelli gii, p,„dolii i„ p.incipio di q uest'anicoio coniro la
(C mizionc di un (empio di Vesta aìl’cdifizio che stiamo descrivendo, definizione che .appoggiava anche
il suo londamcnto sopra 1' esistenza sia del dipinto relativo alle vestiture sia sopra questi dei fiorai
collocali sopra le nspellivc pareli di un suo ingresso. La ripetizione dello stesso componimento sopra
le pareli di una casa privala ci autorizza adesso più che mai a considerare il dipinto del noslro edilizio
come un monumento di pura decorazione.
Ber rallorzar meglio questa tesi non sono di poco giovamento .anche le composizioni sottoposte a
quei dipinli sull’ ingresso dcH’cdifizio, c che formano quasi lo zoccolo di decorazioni di quelle pareti.
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