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I
ED IFIZIO
VOLGARMENTE DETTO PANTEON
Mcnli-c le nuove ricerche consacrnlc alle ruine cJi Pompei, hanno portato in questi ultimi anni dei felici
risultali intorno la nom enclatura della m aggior parte dei pubblici cdifizi che circondano il foro, pende
ancora fra i dotti una gran divergenza di p areri iiiloriio il nome di quello, clic situalo all’angolo nord,
vicii comunemente appellato il Panteon. F u scoperto negli anni 1821 -2 2 in imo stalo assai buono di
conserv.izione, c pareva che i m onum enti entro esisten ti, dovessero agevolare la cognizione de! luogo ;
m a per la mancanza totale d’iscrizioni, la novità della forma architettonica, la complessità dello parli,
c lo stalo d’incompiutezza in cui gli antichi stessi lo rim asero, non si fece altro che proporre una dopo
l’altra spiegazioni a rb itrarie, senza che alcuna sem brasse degna di venir scicnlificaracnte accettala.
Il rinvenim ento delle statue di Driiso c di Livia in abito sacerdotale in un compreso cbe racchiudeva
allre effigie della famiglia im periale, c forse anche quella stessa d’Augiislo, risvegliò la prim a idea d’uii
tempio d’A iiguslo'. T rassero invece all’opinione clic fosse un Dodecalcon o Panlcon lo tracce nel mezzo
(lelTarca di dodici piedestalli che si suppose sorreggessero i sim ulacri dei dodici dei maggiori*: qucsle
m edesim e tracce poi considerate da allri archeologi come basam enti d’altrettante colonne, furono
argomento a credere 1’ edilizio un tempio di Vesta , il cui cullo poteva essere iu rapporto con quello
d’Augusto*. Fuvvi pure chi lo disse un P ritaneo, chi un S crapeo, per qualche voluta somiglianza col
Icmpio di Pozzuoli, c chi una curia degli Augiistali *, ma non le sono che congetture. È m eraviglia intanto
che in questa diversità di pareri, nessuno abbia notato la grande rassomiglianza che, sia p er la situazione
e corrispondenza localo, sia per la forma architeU onica c lu distribuzione delle parli, presenta tale cdifizio
con l’altro all'angolo sud-est del l'oro innalzato dalla sacerdotessa Eiim acliia, cercando indi un argomento
per la retta denom inazione dol cosidetto Panteon.
Orientali inlle dnc sovra una linea in direzione col foro, tutte due decorati all’esterna facciata d’uria
specie di propileo, ed estesi airiiU crno sovra un largo spianalo rellangoiarc che dovca abbellirsi di nn
portico a m arm oree colonne, c con la disposizione della parte posiica molto som igliaiilo, questi due
edilizi olirono un aspetto arcliitcUoiiico elio m cuire li congiuugc inlimam cnto fra loro, li differenzia poi
da ogni allro di Pompei. Aggiungasi inoltre che non essendo essi peraiico ullimali; quando la città venne
sepolta, si è autorizzati a dar loro im caraKcre meno antico relativam ente ad altre costruzioni.!! risultalo
elio ricaverò da questo confronto servirà a darei un’idea più g iusta, so non più chiara dell’cdifizio
chiamato Panteon fino ad ora.
Anche l'edilizio dedicato da Eum achia portò lungam ente l’esclusivo titolo di Calcidico: n
I ncll’isci'izioiie
dedicatoria incastrala al doppio ingresso* i due ultimi righi
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coxconniAE
IeTaT i • SUA ■ PEQUXIA ' FECIT ' E.inEUQVE ' DEDICAVIT
ri danno a riconoscere un luogo consacralo a qucsle due personificazioni m orali. Un’osservazione però
è da farsi, cioè se la l'ormola deiUcavìl includa l’idea d’iin tempio nello stretto senso della parola, cioè di
un recinto sacro ad una divinità, i cui favori s’invocassero con voli c sacrifizi. Ciò non paro, c d à’m alcria
" I-Mip. Anlig. Ilul.. l'ars iv, |i. 50.
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