conducono nello iiilcrno dì esse, l’uno dal portico n .” 8 , l’altro dalla strada Stabiana segnato in pianta col
n.” 42. Dalle Vilruviane dollrine chiaram ente si raccoglie, che fra le principali partì delle terme
noveravansi Io spogliatoio, a p o dyterium, il bagno freddo, fr iy id a r ium , c le stufe, liiconicum, c queste
ordinariamente erano duplici, da servir lo ime pc’ bagni degli uomini, e le allre per quelli delle donne,
poco distando fra loro i due bagni caldi, onde con uno stesso fornello am cndue riscaldare si potessero;
e che il pavimento di qucsle stufe era sospeso p er ricevere il calore dal gran fornello, liypocaiislum,
costruito di m attoni nel vuoto del pavim ento, animalo venendo dal fuoco di m aterie combustibili. Ed
insegna inoltre quel sommo arcliilclto che il centro di lali bagni da grande lasca era occupalo, la
quale riceveva l’acqua da diverse tubolature, ed in esso si disceiuleia p er mezzo di piccoli scalini;
avendo al dorso uno spazioso corridoio da comodamente contenere lutti coloro che trattenersi dovcan
onde aspettare che i prim i uscissero per accedere alla loro volla al bagno. Ed infatti appena varcati i
due indicali ingressi ti si presenta si dall'uno che dallaltro una specie di corridojo ii.° 50 c n .' 42:
queslo di ligura irregolare privo di volta, cd intorno intorno m unito di un conlimialo sedile per
riposo degli avventori, scorgendosi appena qualche svenuta dipintura fra le pochissime rim ase sulle
danneggiale c crollanti m ura; l’altro di figura rettangolare ricoperto di analoga volla, cd ora privo
affallo delle sue decorazioni.
Da questi due corridoi si passa in ampia stanza segnala col n." 52, capace a contenere comodamente
coloro d ie dovei’ano aspettare cbe i prim i entrali uscissero p er aver luogo nel bagno. E dessa nella
massima parto di grandiosa volla coperta, il suo pavim ento era lavoralo ad opera signina, e presso
le m ura si eleva un prolungalo sedile simile a quello del precedente corridoio, che pure si vede
ad opera signina lavorato. Mollo sono danneggiate le accurate decorazioni degli stucchi delle sue
m ura, esprimenti bizzarri ma graziosi rabeschi di architettonici aggiustam enti, una figurina di Apollinc
presso la sua cortina, due Am orini che guidano un delfino, c due figure virili stanti sopra piedistallo
e vedute di profilo. Ammirevoli e più conservati sono i diversi rosoni c cassettoni della volla coi
rilievi di alcune figurine di Baccanli c fanciulli danzanti, tramezzali da m ilitari trofei, da trirem i ”
c da Tritoni, e di alcuni Amorini, clic allo svolazzare delle loro clamidi si rendono così svelti e
leggiadri, che unitam ente agli altri stucchi rimangono tuttora a farci form are la vantaggiosa idea dello
armonioso complesso della intera ed elegante decorazione di questa im porlanic località. Sono iiilaiiLo
ossci'vabili sulle m ura di essa c dal manco lato diverse niccliicLte rettangolari, aperto sopra di un
cornicione quasi ad altezza di uomo collocale; le quali ci fan supporre, che questo compreso fosse
stato ad uso di spogliatoio accomodato, oltre a quello di far trattenere piacevolmente i bagnauli. Nel
lalo dritto dcll’alliguo compreso n." 51, la di cui bella volta tutta nuova iu Pompei, com partita e
colorata, come vedesi nella lav. Ili, e meglio parlicolarizzala nella tav. IV, è praticata uii’apcrlura
che dà ingresso nel centro del bagno, incontrandosi la g ran vasca circolare co’ corrispondenti scalini
p er discendervi, non mancandovi diversi lubi di piombo d ie le acque som m inistrar dovevano in
questo ampio recipiente, come dal lodato Viiruvio si trova menzionalo. Le fabbriche di questo ameno
locale sono sufficientemente conservale: gaia e ridente n’c la decorazione composta di bellissimi
affreschi m aeslrcvolmcnle dipinli sulla circolare sua parete; c sebbene disoUcrrati nella massima parte
guasti dal lem po c dalle umide soprastanti terre, come spesso avviene delle pompeiane pillurc, noi
siamo lieti di averli salvali dall’obblio in qucsle pagine, e nelle lav. VI c VII conservati alle arti a
dispetto degli ulteriori danni clic quanto prim a cagioncran su di essi i sali vulcanici c la irresistibile
voracità del lempo. Ed in vero ci ripuliamo aw cnlurosi di poter salvare nella tav. VII c la volta
dipinta di un ciicstro disseminalo di stelle come presentasi il brillante colorilo della im mensa volla del
nostro cielo nelle notti estive, cd il bel quadro csprim cnlc un giardinetto di fiori nel quale si eleva
un fogliame contesto di rose quasi ad arco piano, c sotto questo mirasi giacente fra due sveltissime
fontaninc zampillanti, fiancheggiate da due innamorali paoni, un Sileno poco mcn del vero, che assiso
come una figura di fiume poggia col sinistro braccio su di un o tre come abbiam del pari conservato
nella lav. VI altro simile giardinetto dipinlo di rincontro al prim o, c cli’è in tre comparlimcli diviso;
ivursi pireoli Irofei nllliurl e 1: uon iioUi« irlrcoil cbn csp
upsrioredi qucile p irsii, e cbe l’Idea rlsieellaiod i alai
na parte di queslo spCfllaloiP fosse propria ad una cor poi
lOoliiplidiDOnunicoll obi lui
la acqua nel solloposio bagno, A
origino II Slicnocon l’olrealludca all’Isola formaia d
0 gorOBlllloo di essa, cobo se noatcsse a dinotare la pe
alle irrmc od olle forni: ognun sa quanlo gli anllebl a
I nume, cho un simbolo si:
inocon otre sgorgamo
,10 dipinto del noslro bagno.
n o .cd un be lc oorronio iioam
in quello di mezzo scorgesi sotto di simile fogliame un quadro compagno del già descritto, c che
qui presenta una verzura abbellita ancli’cssa di due piccoli fonti lianclicggiati da paoni, c fra questi
vaghissima Ninfa quasi al vero arlistam cnle posta di schiena da form are il più gradevole contrapposto
al vecchio Sileno Gli altri due comparlim cnli offrono il dipinlo di due grandi nicchie, che oltre alle
diverse piaiiLe ed a due grandi vasi racchiudono alcuni uccelli svolazzanti, cd un vivajo di guizzanti
pesci. Ed è notevole che lal decorazione non si limitava a’ descritti affreschi, ma proseguiva dall’un
lato e dall’altro con arcate di fogliami, scorgendosi pure alla drilla del riguardante graziosa figura
m uliebre stante, vestita di prolissa tunica c di peplo; le quali cose luLle non poco contribuir dovevano
presso quella gente voluttuosa a m anlencrc la ricreante perm anenza di un sito dedicalo a bagnarsi
e a sollevare le rilasciale m embra. Sulle m ura dal lato sinistro di questo compreso sono incavate
cinque nicchie rettangolari, passando p er la estrem ilà inferiore di esse, presso cbe ad altezza di
uomo, un cornicione alquanto sporgente sul davanti. Queste nicchie acccnnan forse che i bagnanti
quivi deponevano le ultime vesti cbc ricuoprivano le loro persone prim a di tuffarsi nel bagno.
11 Calidario concameralu sudatio ha da un lalo i! Laconico col La b ro c di rimpcUo il Tepidario,
come appunto ci vicn da Viiruvio ricordalo, che il Laconico non mai disgiunto si truova dalla stula c
dal Tepidario " , dappoiché essendo lali m em bri delle T crm c situati sull’ Ipocausto ricevevano ad un
tempo (pie’ gradi di calore che all’ uopo occorrciano. Ed il lodato A’ilruvio pur ram aicnla clic il
Laconico è una grande nicchia semicircolare presso della quale ordinariam ente trovasi il L aùro, ossia
bacino, 0 vasca rolonda di m arm o, dal mezzo della quale pollava l’ acqua calda p er le lavande di
coloro che prendevano la stufa; cd a m oderare il grado di calore di quesla stanza pendeva dalla
volla uno scudo di bronzo raccomandalo a delle caten e, il quale aprendosi c cliiudcndosi a guisa
di vahula la tem peratura a talento de’ bagnanti ne regolava ». Il noslro Laconico corrisponde a
m eraviglia alla descrizione del sommo ArchilclLo,ha la sua nicchia col L a b ro ,c dirimpcUo il T q n d a r io ;
ma disgrazialam enlc la volla è rovinala, le m ura son malconce, spiantato il pavim ento, c tracce non
rimangono di c a te n e , nò di scudo. La conformazione dell’ Ipocausto a pavimento sospeso , l’ artifizio
delle stufe p er mezzo delle eoiicamerazioni abilm ente eseguile c tuttavia in parte esistenti, osservar
si possono nella Tavola VI. in cui le sezioni dell’ Ipocausto c delle stufe sono fcdolinentc ritraile.
Meritano intanto di esser considerate le località notale in pianta a’ num eri 45 c 4 3, in cui trovasi
iiilalla la principal ramificazione de’ condotti di piombo con le loro chiavi a ro b in c l, untale iu pianta
a color verde, p er mezzo delle quali davasi quella quantità di acqua là dove il bisogno il richiedeva;
c nell’ altra segnata al num ero 45. ove quc’ condotti prolungandosi in due serie, anche a color
verde indicali nella pianta, la diramazione delle acque in lullo l'cdifizio provvidamente compievano:
come del pari è imporlanlissiiiio il rim arcare 1’ attiguo compreso rettangolare annesso al descritto
ipocausto, e segnalo in pianta co’ numeri 4 0 , ove sou costruite tre vasche circolari di fabbrica a
m attoni, le quali contener dovevano quello tre caldaie di bronzo ricordale dal lodalo Viiruvio
achena, c a lid a r ìxm , tep id a rium, fr ig id a r iiim , il clic vien confermalo da’ diversi fram menti di rame
delle caldaie che in esse erano adattale; c dal confronto de’ disegni delle antiche termo riportate dal
Marcliesc Marini. Partono da qucsle caldaie diversi tubi, come, è espresso a color verde nella pianta,
che conduccvaiio le acque caldissime del Calidario, le tiepidi del tepidario, c le fredde del frigidario
nelle diverse località iuservienli prineipalmenlc all’ altra parte de’b agn i, vogliam d ire a quelli delle
donno; c souo notabili, attigue a questo luogo, due scalette, che da un lato menano a’ compresi
ove sono i condotti della diramazione delie acque, c dall’ altro, conducono al centrai compreso n .“ 43.,
ove di Iato scorgesi allra scaletta clic guidava a letti c ad altri siti superiori p er comodo delle term e;
insomma località tutte agli iiilcrni ulizi dc’hagiii dcslinule, vuoi di porlimii e custodi, vuoi di fornaciari
e di serv i, e di ipuinli altri individui a Term e così ampie necessari, c pronti ad accorrere ove il
bisogno l'rc([uenlementc il richiedeva.
1
li: