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Il peristilio, n.° 5 1 , clic succede ol lablino della casa, coperto era verso il lablino medesimo da
un letto poggiante su cimiuc colonne di ordine dorico ” le quali e dirim petto cd ai iianclii hanno
delle corrispondenti mezze colonne alle m ura aderenti. Da ipicslo tetto gocciolava nc’ sottoposti canali
l’acqua piovana p er tal modo poscia raccolta in una sottoposta cisterna, dalla quale atlingcasi, mercè
il pulealc segnalo sulla pianta col n.° 52. Entrando pel lablino sul lato destro avca quest’ orto un
passaggio scoverlo, n.° 54, rivestito di una pergola {X is tiis eum P e r g u la ) e col pavimento d’ opera
signiua sul quale poggiavano, come si veggono nella pianta segnali, i sostegni appunto della pergola
in tufo di Noccra intagliati. Quasi nel centro del giardino c un’ a r a , n.° 5 6 , innanzi ad un’ edicola,
n." 3 5 , che gentilmente decorata con due piccole colonne, che ne sostengono il lastigio, avea nella
base dipinta una pantera, la quale con ingordigia alza la bocca spalancata verso un tralcio di uva a
modo di festone circondante la base medesim a, ciò che dinota essere stala l’ edicola destinata di certo
al sacro cullo di Bacco. Scene di giardini con graticolali c fontane, c piante, ed uccelli c fiori, con
bella grazia dipinte decoravano le m ura di questo giardino nella parte scoperta, m ercè tali pitture
posta in arm onia col pergolato del n.° 34, m entre nella parte coperta del peristilio, sopra uno zoccolo
nero, parim enti dipinli stavano fiori c piante svariate, fra le quali uccelli d’ogni m aniera ora svolazzanti,
ora inseguendo in se tti, ora in guerra con rettili, c m aestrevolm ente operati. R ipartite in compartimenti
rossi e gialli le pareli al di sopra di questo zoccolo contcncano vari quadri pregevolissimi che ora
SODO nel Museo R eale, una figura d’ Isidc cioè, uscita assai malconcia alla luce de! giorno, una Fedra
clic svela ad Ippolito l’am or suo alla presenza della vecchia nutrice, cd in fine due scene comiche
riportale nella parte inferiore della nostra lav. Ili toccate negli originali dipinli con suprema m aestria.
Sul m uro che fiancheggia il X islo, 5 4 , sono dipinli edilìzi c campagne ove scorgesi sulla porla
di un sacello una donna con una face accesa in una m ano , cd innanzi al tem pietto varie m aniere di
frutta sopra un’ ara disposte. P iù indietro serpeggia un fiume sulle cui sponde un pescatore seduto
raccoglie il p esce, preso con l’am o, in uu cestino. In questo d ipinto, come spesso si osserva in allri
di cgual genere in Pom pei, gli oggetti non sono obbedienti a nessuna leggo di prospettiva lineare,
quantunque la prospettiva aerea, clic a seconda delle distanze cresce c diminuisce il vigore delle tinte,
è assai bene osservata.
Nel peristilio o r ora descritto, sono due porle, 57 c 58. Quella segnala col n.° 57 introduce in
un cubiculo spazioso ed ornalo, destinato di certo al riposo non dei servi m a dei padroni della casa,
perchè era veram ente con gentilezza dipinto. Ma quivi pure sparita oggi quasi ogni traccia degli antichi
dipinti, 0 per le intemperie o per essersi parte di tali pitture recale nel Musco Reale, a darne chiara
idea ci convicn ricorrere alla fonte della citala relazione del Bechi, il quale, come giù abbiam detto,
potette per felice avventura descrivere questa casa non appena tornò alla luce dissotterrala dalle ceneri
del vicino vulcano. « Nel cubilo, n." 57, egli dice, sopra uno zoccolo di rosso scuro riposano compartimenti
rossi, celesti e gialli, su quali fascia attorno attorno la stanza un fregio bianco; in mezzo a’ com partimenti
sono ora p u tti, quando m aschere, c talvolta quadri con istorie. F ra i putti sono rim archevoli uno
con un bicchiere, l’ altro sonante una cetra. Delle maschere due nc rim angono. Sopra terrazzi ricchi
di alberi c di v ed u te, vedi da una parte una m aschera m uliebre posata sopra uu p linto , al quale
vedonsi appoggialo un arco, ed una fa retra : un cervo sta c riguarda in questa m aschera: tutte cose
clic a noi sem brano riferirsi a Diana. Sullo stesso terrazzo in corrispondenza di quesla è dipinta una
altra m aschera Bacchica sopra un plinto come la precedente poggiata, vicino al quale una Lince tiene
fra le zampe un bicchiere che con ingordigia lambisce. Di due quadri, che rim angono, in u no , molto
danneggialo, si vede un pastore seduto con una vacca vicino ad esso, cd una figura giovanile, la cui
lesta cc la dim ostra p er una divinità. P are d’intravedere in questo subicLlo la favola di Io che abbiamo
altre volte ravvisata nelle antiche pitture pompeiane. L’ altro quadro più conservalo e più bello è
uno de’ più graziosi dipinli che si possono m ai im m aginare, e pare un riposo di Adone dopo le fatiche
della caccia, con certi am orini c ninfe clic gli m inistrano d’ intorno »
Dall’altra citala porta, 58, entravasi nella cucina, n.° 59, ove alla d ritta sta una scaletta che m enava
alle solfine, alla sinistra un acquaio, e dirim petto un focolaio sul quale rinvenuti furono i fram menti
di alcune pitture, fra cui al discoprirsi di questa località cliiaramenlc scorgevasi una dea F ortuna col
limone sul mondo poggialo, solito em blema di questa divinità, non che le code de’ serpenti, geni
come le mille volle riscontrasi no’ focolai delia dissepolta Pompei. Nella località contigua p o i,n .° 4 0,
. cui venitaoo. QucEll risposero clic Arionc era slato 1« Italia, doro avcia fallo II ■ Quesla farcia si raccontava In Lesbo c in Corinto o si aciducevano In prora duo
. plaeere e il diletto di tulle aueile oontrade ed arcva procacciato da pcrtullo > simulacri cbc si vedevano In Tciiaro rappresentanti un delllno elio porlara un
» s ra rie , onori c denari. Mentre dicevano <|ue5lc cose ecco comparire in m eno a . uomo seduto sopra di lui. s
n loro Arione tale ijualc ora ([uando oanlatido si geiiO In m aro. 1 marinari a aa Vedi li n.» 89 dollu lav. I.
» quella sorpresa non poterono nofarc il loro delilto c conrlnll nc pasaron la pena. nr «m ( ifuseo florOonieo relaz. oli. pag. n 0 seg.
d o , 4 1, è m ancante oggi dell'antica covertiira,
scorgesi in fondo un agiamcnlo il di cui fosso
la quale esser doveva certam ente quivi di legname operata.
Fiancheggia quesla località un cubicolo, 4 3 , preceduto da
igusla slanzolina, 4 2 , nella quale
Y t e im 7 ,7 c » b a n J i l o . 5 8 , cho M p oM R o “ '¡™' ! « » * " * • ‘1"“ ' ”
«n cubicolo eli co no , perocché ivi scorgesi eoo f.n eslr. nel bosso laglisl.c verso II g .e n i.o o , «1 eoo
fcriloi. nell'olio sol gi.rdioo medesimo parim enli sehioso. Ornalo con dorsiool, p illo re , sopra sloeeo
bianco cbe ne rienopce le p areli, .v e cd nccelli, c p olli, od nn cllarisl. orano rappcosenlali, iinoslo
cubicolo a qoalcbc servo dovea essere dcslinalo, non essendo lali ornamonli p er nulla n, corrispondonia
con le altre località più nobili di questa sontuosa dimora.
La più nobile parte di questa casa, come c da argomentarsi per le stupende sue decorazioni,
esser doveva l’atrio o cortile, n.“4 4 ,in cui entrasi p er quella specie di vcslibulo già da noi contrassegnalo
col n." 16, e clic aprcsi nell’altro atrio corintio parim enti di sopra già descritto da noi. Queslo secondo
cortile corintio era sostenuto mercè sedici colonne di capriccioso ordine, e chiuso da m uri nelle otto
colonne che sono a’ suoi quattro angoli 2». _ _
Il capitello dell’o rd ine, lavoralo dì stucco, nella sagoma sua generale'accenna al corintio ma
privo de’ caulicoli, e la colonna striata , anche di stucco rivestita, nella parte inferiore è d ipinta di
rosso, c posa sul pavimento di mosaico bianco operalo, con fasce cd ornam enti neri. Un giardino era
racchiuso nella parlo scoverta di questo a trio, il compluvio cioè, segnalo in pianta co’ n.' 45, nel cui
centro sta una vasca, n.” 46, c che fosse stalo un giardino non è da porsi in dubbio, perocché quivi fu
rinvenuta smossa la terra con visibili vesligia di piantagioni, m entre una g ran peschiera, n.’ 47, adornava
tale giardino nel cui mezzo una colonna racchiudeva lo zampillo che da questa pollava, mercè un condotto
di piombo pur quivi, quasi iiiUiUo, rinvenuto. Pregevolissime erano le pitture in quest'atrio disposte. Lo
zoccolo adorno di vasi dipinti svariali p er m ateria c p er form a, talora di o ro , ora di argento, e talvolta
di vetro. E parimenti dipinli erano nelle p areli, come se vi fossero attaccati, taluni piccioli armadi con
gli sportelli ap e rti, cd in quattro p arti divisi, contenenti c cacciagione, c fru lli, e varie specie di
animali or vivi or m orti, svariatam ente disposti. Erano in queste pareti, su fondi gialli, due belle
composizioni da noi riprodotte nella lav. IX delle quali una ci m ostra Perseo che libera A ndrom eda,
l’altra Medea la quale cogitabonda, ad uccidere i figli si accinge
La prim a assai meno dell’altra pregevole pel magistero col quale è operala, dall’altra è pur vinta,
c di mollo, p er la importanza dell’ argom ento. In questa seconda composizione i casti figliolclli della
da dfsll tingali
he ahtuilaaain
ilion lieteIm poruinu
iqucsiocorlilefurono le insigni Invenzioni dell
1(1 oggetto di sostenere due ardii elie sopra di essi ri|ieisavaTio essi lo facevano forse co
peno sono ninna colonna intermedia. brevemente cerne Anilroi
In qnesil du
lo die l'archiieiio vi
ira questi pilastri Ite più leggiadra delle naindl vaghissime ninfe del mare. Della
luna adirato mando un mostro a devastare quelle sponde, i
la di eosónzion^ ni che procurare riempi di fabbrica gli'angoli rabbiosa voracità non trovando Cefco nessuno umano pro.vcdlmei
fu sforzato dalla ragiono di stato disoi
aniiclii. Forse questo eroe tanto famlgeraio venne dagli egiziani nella religione dei
greci, e quindi da questi gluaso One al roiiiaiil non meno famoso o venerato,
come I raececil deiUllogroa, le iaiilasio del poeti, e le tante dipinliirc, che le sue
gesta cd 1 suoi amori con la bella Andromeda ricordano, ampiamente eomprevaiio.
E ad accredilaro queste Istorie favolose si aggiunsero i prestigi de' miracoli clic di
lui rammentavano le prodezze. Imperocché cl ricordo Pousania che nelle vicinanze
di loppea scorreva una fontana dello col acque, iicrcliè apparivano i
no qui in
durala dell’uccisione de
co dopo In
libralo sulle all di Uercurlo epW allo spcllacoio inusitato, vide, c s ’invaghi della
bella Infoliee, cd offerlosi al'padro ( ohe sulla spiaggia con vani lamenti si
tribolava) tlbcralore c marito della fanciulla , con terribile sferzo di sovrumano
coraggio alfronte, ed uccise, Il mostro marino, c corse a dlsclogliere daUo scoglio,
la bello cagione, o premio della ben durala fatica. E questo 0 II punto di cui
l'antico dipintore fece suhiclio alla sua luvcozionc. In queslo dipinto vedi uno
guizzare e dibattersi della «era. Apparisce in lontananza il oieslro sgozzato, cbc
.10 scoglio SL >n cbc un picciolo
la spada falcala, (ebedi
In dono da Vulcano ) e la icsla falalc della
ul sguardi. Alza l'ero e il braccio
In Ercolano In un piccolo quadretto dipinto la Menllca raccoglie co
pompel Iiocbimesi addietro sea
la belIKslma Andromeda a
mano un lembo del luuieo
Ilo, di color giallo, duo ve
Irò suoni 0 con una fibula gemmala nc'dueorll eoDglum
a, si vede ancora impresso collo sluporcdell'Inzspeiiala
so pcpleolo. «eal .Vom iorOonico Voi. Y. Tbo. XV.VfJ
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