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Fin dal principio di questo articolo annunziam mo che innollrandosi la civiltà e migliorandosi i
costumi le tcrm c furono in due parli divise, l’una cioè p er gli uomini c l’ altra p er le donne
ricordandolo non solamente il lodato Viiruvio, m a ritrovandosene il confronlo nell’allrc Tcrm c della
stessa Pompei scavate nel 4823. O r le attuali Tcrm c Slabianc vengono a conferm ar sem pre più tali
fa lli, c li presentano in un m igliore stalo di conservazione i bagni delle donne, perchè all' occasione
del Laconico aggiuntovi da’ menzionali m agistrali, lor danno la fisonomia di un più recente e meno
danneggialo lavoro a dispetto della m em oranda e rovinosa catastrofe del 79. dell’era nostra. Qui i
bagni sono presso a poco simili a quelli degli uomini che o r ora abbiamo lasciali; cd anche m
questi, due principali ingressi si Iruovan p ra tic a ti, l’ uno dalla strada S tabiana, c elio conduce alla
Sala di Irattcnim cnlo segnala n." 5 9 , con un altro subordinalo per l’andito n." /il clic conduce allo
spogliatoio cd al bagno freddo n .“40 delia pianta: cd il secondo ingresso dalla strada dcli’Alibondanza
al 11.“ 49, che per l'andito n .“ 48 m unito iniorno di sedili mena allo stesso bagno freddo n.” -40,
conformato da magnifica vasca re ttangolare, nella quale si scendeva per mezzo d’ agiati e comodi
scalini di m arm o, come vedonsi nella nostra pianta indicati: qui il pavimento è di m osaico, m giro
vi ha un sedile per comodo delle bagnanti. Il Calidario cd il Laconico segnati in pianta co’ ii.“ 58
e 57 sono come quelli Icslè descritti ne’bagni degli uom ini; se non che il Laconico ha il suo Labro,
le m ura concamerate p er le stufe ed è m ancante della nicchia.
Questo esteso ed utilissimo stabilimento di ogni genere di bagni c di esercitazioni ginnastiche
venne con grande accorgimento jirovAcduto dallo accorto Architetto dì quanto potesse occori-crc non
solo alle iiilcriie officine di esso, ma eziandio a tulio ciò che potesse abbisognare parlicolarm enle nella
parte ristorativa di ciascun b agnante; c si avvisò opportuiiamenlc di destinare la parte esterna che
m ena sulle principali strade ad una serie di botteghe segnate in pianta dalla strada dell’ Abbondanza
co’ replicati ii.' 3 , da quella della di Olconio co’ n.' 4 a dritta dell’ ingresso principale, e co’ n.' fi
a sinistra, nelle quali istallar si potessero i venditori di calde bevande così comuni in Fompci, come
in lalunc di esse si veggono ancora esistenti i panconi c fornelli; in lalunc altre venditori di
commcslibili e di (pialsivoglia m erce, che al comodo ed alle bisogne di tante diverse persone uscenti
dalle Term e fossero opportunam ente apparecchiale ; come appuntino dalle tracce c dagli axanzi
di utensili in esse rinvenute inconlrastabilraenle vien confermato : potendo pure lalunc di (picstc
botteghe esser addette alla vendila di oli profumati c di svariale odorose essenze lanlo iisitalc dagli
an tich i, perocché c abbastanza nolo quanlo prodighi furono essi nello adoprare queste m aterie
bagnandosi. E qui riesce in acconcio T osservare che la località di qucsle Term e scelta nella parte
forse più popolosa della vetusta Città posla fra 1‘A nfiteatro, la porla Stabiana, il Foro, il Calcidico,
la Basilica, i Teatri e tanti c tanti altri pubblici edifizi, il sito più suntuoso ad un tempo c più ricco
esser dovex'a della nostra Pompei.
Dalle cose sinora discorse raccogliamo che la nostra Pompei di due pubbliche Tcrm c era fonila,
le prime nel 4823 d iso llcrratc, le seconde di recente scoperte , che reputiam o mollo più im portanti
delle allre, ove si ponga m ente che edificate queste daprinia in modo più ristretto allorquando era
ancora in voga T osco dialetto, come lo appalesa l’ orologio solare m unilo di osca ep igrafe, vi si
aggiunse in seguilo la palestra co’ suoi portici poco dopo di Augusto, lorcliè in Italia fu introdotto
l’uso della paleslra e d e’ diversi giuochi ginnastici, in tanta celebrità saliti nella Grecia, e che slabilili
gli Alessandrini in Pompei " mollo vagheggiavano ed in essa promuovevano. Raccogliamo di più
che ad una novella ampliazionc die luogo lo spaventevole Irem uolo de! 65 im perando Nerone, cd in
occasione della restaurazione d e’ m olliplici cdifizi crollanti o rovinati, venne costruito un Laconico od
un D estrictario, avvalendosi que’ supremi Magistrali C. Vulio c P. A ninio » del pubblico danaro per
decreto de’ D ecurioni, e che per legge doveva spendersi a’ giuochi ed alla edificazione di [lubblici
m onum cnli. Ed in fatti 1’ ottimo stato in che si è trovato il nuovo compreso del Laconico co’ suoi
accessori, essendone pure ben conservato le rivestiture di m arm o ed i pavimenti in musaico, chiarisce
quanto dalla m entovata iscrizione trovasi annuncialo, ed inclullahilm entc il conferma. Se dunque i
portici c la palestra si restauravano nel 79 dell’ età n ostra, se tali restaurazioni furono dcllalc dai
guasti rovinosi del trcm uoto del 6 5 , rite ner possiamo che fra le antiche città Italiano 4>ompci fu
una delle prim e ad unire alle Term e la greca Palestra co’ suoi giuochi. Ed è perciò che
;he gli AlosamlMnlorasMro s ta n a inPorapcl Icmoslrs a bbastana II tamplo
IO « s a creilo, Il suo culto provalo da nolilpllol monumonil oil Isoriilonl
le. Vedine l i pnbbllMZiODcglb cominciala dalla Reale Accademia Ercolincso
10 fascicolo In follo massimo di prosieguo alla grande Opera di Ercolano.
cbc non IraMoiliamo di avvenire ebe non pochi dipinli di soggello egizio
>10 medesimo Terme sono stali dlsco|iertl, ed In seguilo maleandall por la
i ginnastici giiu
polcnilasima Innuena do sali volcanici;la memoria de-quall Irovasi glh consegnata
nel bullelllno Arcbeologicodel lodalo Mincrvini.
“ QucsII due Uagislrall,osserviamo col noslro collega Mincrvini,apparlennero
al 70 dell’era volgare, 0 furono spclialorl della rovina dalla loro |>alrla, nella quale
rovina probabilmenic rimasero avvolil. Vedi quello clic ac n i dello al foglio
preziose queste escavazioni sono agli studi arelieologici strappando dal profondo oblio di diciotto secoli
lauti ammassali teso ri, offrendoli alle lucubrazioiii de’ d o lli, agli studi severi dell’ arcliiletlo, alle
geniali immaginazioni de’ culloin di tutte le arti sorelle, cd all’ ammirazione dell’ universale.
O G G E T T I D IV E R S I
RINVENUTI NELLE TERME PRESSO LA PORTA STABIANA
l’aio di pendoni) n toggi.-i di spiccino di aglio con piccola
iraversinn di sostegno dalla parie concava; con lx)Uoncino superiore
c spilla ritorta por adallarli all’oroccliio.
ÙTTl r IIRONZO
Divo ; perni.
Cercillo di ruota
Lungo bastone.
Mnrtollo col suo
Tre grosso sbarro.
Duo rasclù.uloi fraromcnlali.
Duo ganci.
Molti frammcnli ossidali cd indescrivibili.
OGGcrri I PIOMBO
Dugenlo (licinnnove mciielo di moduli diversi, ed in gran
parta corroso.
Un suggello.
Grande braciere descrillo già a pag. 5 , c disegnalo e colorilo
a piè della tavola 1. In esso furono rilrov.ali, un vaso frammcnlalo
c due anelli, una bngnaruola schiacciala o mollo mal concia.
Sgabello rollo no’ piedi.
Vaso semisferico a guisa di una campana, con manico
dissaldalo Icrminanle a lesta di Ariele.
Piccola campana priva di batocchio.
Una pignatta.
Dioiassello cardini di diverse dimensioni.
Cinque grappo.
Tre chiodi.
Parlo di una Ciitonn frammentala, di cui quallro maglie sono
a guisa di Bbulc.
Avanso di una catenusza di campana.
Uasetia di candelabro.
Piceoio manico di un vasello.
Cinque cardini di porte, duo de'quali senza piaslrine.
Cinquc biliclii con le loro piaslrc-
AUro bilico senza piaslra.
Specchio, 0 frammenlo di allro specchio di forma circolare.
Scrralura.
Diversi pezzi ili serrature, fra’qu.ili alcuno uiappc, scudi, e
slanchcllc.
Un lucchello.
Una borchia.
Due saliscendi.
Diverso scibe o piccole grapive.
Ago s-’icculare.
Plnlliiio.
OGGETTI DI KERRO
Cinque nccelle di diverse dimensioni.
Pala col suo manico dissaldalo.
Didciilc.
Piccola scrralura con diversi cliiodi.
Cancello.
Allro cancello rollo.
Una spnmgn.
Uu anello.
Quallro piccole chinvi.
Cassoncllo di scrralura.
Diversi cliiodi.
Diverse lamine c molli frammcnli.
Un lubo.
Allro lubo diviso in duo pezzi.
Un pezzo cilindrico tulto acciaccato.
Svariali frammcnli di luboialuro o di allri pezzi informi,
OGGETTI DI VETRO
Piccola boccia rolla nella bocca.
BoUiglia sferica con collo rollo.
Allra boUiglia con piccolo manico.
Duc caraffine sforiche.
Duo lazze.
Sei lagrimaloi, uno de'quali rollo.
Diversi frammcnli di laslrc da fineslrc.
Piccolo fusaiuolo frammcnlalo nel giro.
Sei pietre por bottoni.
Avanzo di un piallo con Ire mondo adcrenli.
Bilico privo di piaslra.
Tre grani da corone, ordinariaiuenle delli coralli.
Zappa franmicnlata.
Piccolo vaso.
Biccliicrc col manico lavoralo a piccole mandorlo iniorno,
ilio c frammentato.
Frammonli di diversi vaselli, o tazzoliue.
Orologio solato fregiato d'iscrizione osca, illuslralo a pag. S
e disegnalo a Tav. V.
Celebro iscrizione sopra laslro di Iravcrlino , nella quale si
parla della restaurazione della paleslra c du'porlici,c doll’aggiimzione
del Laconico e dol Deslriclario.
StaluoUa Icrminalc di circa C. palmi.
Tre palle di Iravcrlino trovalo nello sferislerio.
Piccolo pozzo bislungo di giallo anlico.
Allro quadralo di cipollino.
Piccolo pcslello rollo, frammentalo nella parie supcriore.
Capilcllo.
Diversi rollami di marmo bianco rinvenuti nel gran braciere, o
alcuni allri colorali.
OGGETTI DI STUCCO
MaschorcUa di un fauno.
Diversi frammcnli.
Trapczoforo frammcnlato-
Coporehio di un putoalo privo deU’ancllo por sollevarlo.
Slaluclla sen
Slaludtu di
gambo.
OGGETTI DI PERRA COTTA
mza tosta c frammentala nello braccia,
a vecchio, frammentala nello braccia c