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La superiore cd estrem a parte di questo m uro è pur vagamcnlc fregiala di svariati rabeschi. Nel
m ezzo c una figura muliebre sedente di fronte con patera c tam buro, nella quale piuttosto clie ima
Baccante potrebbe taluno raw isare una Cibclc, traendone argomento dalla sua attitudine accoppiata asolili
simboli di (]ucsta Dea. Sono a’due lati due altre figure egualmente femminili con lunghe vesti ed ali di
farfalla (Psiche); la prima delle quali tien colla sinistra un vaso a form a di cono rovesciato, c l’altra
un piccolo bastone da pastore, ed altro simbolo ora perduto.
Dalla cornicetla di stucco in parte conscn-ata rilevasi che la volta della descritta stanza era a guisa
di quelle che ora chiamansi a botte, e che sono frequentissime in Pompei.
Bellissime oUrammodo sono alti-esì le pitture della terza parete di questo prezioso cubicolo. P er nulla
dire dc’soliti rabeschi, e complicati ornam enti, de’quali non c possibile dare una m inuta descrizione,
osscrvansi non poclii quadretti con importanti rapprcsenlazioni. In uno ci si office un alalo ¡mito con
clamide, che tien colla destra il pedo, c conduce colla manca un capriuolo, o un ariete dalle ritorte
corna. In altro vedi un marino m ostro con taurine form e, uscente in coda di pesce, fra due delfini.
In altro una Psiche con quattro distinte ali trae p er un laccio una tigre. Uiffìcilc è ad intendere il soggello
del principale quadretto, che fu rinvenuto assai danneggiato dalla mano de’secoli. Rappresenta esso un
uomo clamidalo sedente, o piuttosto sdrajato al suolo, che poggiando il destro braccio ad un sasso,
volgesi a guardare una donna che gli è dinnanzi, c che col destro braccio si attiene ad una colonnella.
Lo stato deplorabile, in cui questo quadrello ci è pervenuto, ci persuade ad astenerci da qualunque
conghictlura intorno la probabile sua interpretazione.
Finalm ente la zona superiore di questo m uro fralle varie decorazioni, c fra’graziosi quadretti di
paesi ci presenta tre figure sopra altrettanti piedistalli. A’due lali sono due Amori alati c con clamidi,
uno de’quali ha lunga svolazzante tenia e situla, l’altro licn colla destra un m artello, e colla sinistra un
vaso di parlicolare forma. La figura media è virile di fronte ed in piedi, con clamide che ne ricopre la
m età inferiore del corpo. 11 capo è radialo, e coverto al di sopra da una lesta di elefante, di cui si
veggono le zanne, ed una piccola proboscide. Tien colla destra la clamide, e colla sinistra un tirso:
appoggiasi ad un pilastrino, e col piè sinistro prem e una lesta di elefante, della quale sono egualmente
visibili le zanne, e la proboscide. Presso è un Icone sedente.
Il cav. Avellino non tardò a ravvisar Bacco in questa singolare figura e le fanno un vicino
confronto le monete di Nicaca della Bilinia, che ci offrono egualmente un Bacco in m uliebre apparenza
e col tir.so, in atto di calcare la testa di elefante
Intanto ci piace di osservare che è la seconda volla che il possessore di questa casa si mostra
dedito al culto di asiatiche divinità, qual si è quesla de! Bacco venerato in D itin ia : ed i ra d ii, dei
quali vediamo fregiato il capo di Dioniso, accennano alla sua solare significazione, della quale non è
(luopo citare i filologici cd archeologici confronti.
È poi ben conosciuto che il leone e l’elefante non ¡sconvengono all’Indico Bacco, che presenta frai
trofei della sua vittoria gli animali delle regioni da lui dome c debellate. AI che puossi aggiungere che
il leone e l’elefante sono entram bi simboli solari ed apollinei; e perciò assai bene si addicano al Bacco
radialo, che richiama benanche alla solare intelligenza di quella mistica divinità.
Noterò da ullimo che nel cubicolo finora descritto furono rinvenuti non pochi istrum cnli chirurgici,
ed un grazioso candelabro, de’quali diremo in line di questa descrizione. Ora però ci sia lecito di notare
( he l’aver trovato in molte pompcjanc abitazioni ferri chirurgici dimostra il costume di aver prontam ente
e nella stessa casa i mezzi per eseguire le ceriisichc operazioni; le quali erano per avventura affidale
a’scrvi della famiglia, che sovente erano istruiti nelle più svariate cognizioni.
P R IM O C U B IC O L O A S IN IS T R A
Maraviglioso cd oltrem odo im portante riesce questo prezioso cubicolo, per la riunione di rare cd
eleganti pitture che in tulle le pareli lo adornano. Senza dire de’capricciosi rabeschi, ccl archilcllurc*",
de’m oslruosi animali, c di altri svariatissimi ornam cnli che vi si osservano; noterò clic tutti i m uri, non
escluso quello ov’è la porta, ci presentano non pochi dipinti, che sommamente interessano all’nrchcologica
scienza. Nel m uro, ov’è l’entrata, osservasi sopra una mensola Am ore colla leonina pelle e la clava tenendo
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colla destra un ramo. Nel muro a sinislra comparisce nel mezzo un quadrello, che ci presenta il faln
di Narcisso, soggello tanto frequente nelle pompcjane pitture. Il giovincUo è coronalo, e porta nella
destra due giavelloUi. Rimpello è Am ore con rovesciata face, non allrimenli che in allri simili dipinli
l'u osservalo, facendo quasi l’ufficio di genio della m orte mercè quel funebre simbolo Vedi da un
lalo del dello quadrello un uomo nudo con clamide, e con una specie di pctaso, elevando colla sinislra
un’asta: dall’ altro una donna, dal cui capo sporgono le corna, con sislro c p a te ra ; la quale fu dal
Cav. Avellino iiilerprelala per Iside: c certam ente i simboli non disconvengono a questa dea.
Nel muro di fronte è pur nel mezzo un principale quadrello costeggiato da altre figure. Vedi in
esso un ilifallico Pane in allo di scovrire una Ninfa giacente, presso della quale scorgesi al suolo un
timpano. P er quanto sieno frequenti in Pompei simili rapprcsenlazioni non possiamo tralasciare di
avvertire che Pane conosciuto amante di Eco " Irovasi in vicino rapporto con Narcisso, del quale la
slessa Ninfa era perdutam ente innamorala Di Iato al descritto quadrello sono due A m ori; uno dei
quali ha pclaso, clamide, borsa " , e caduceo, lulli gli allribuli di Mercurio: l’aliro presenta i simboli
dionisiaci del corno potorio e del lirso. Vedesi in queslo muro un incavo, o nicchia, per collocarvi
qualche mobile
Finaliiienle nel muro a destra è nel mezzo un quadrello rappresentante una donna presso un pilaslrinu,
ia quale slcnde la destra verso un Amore, che a lei presenta con am be le mani un oggcUo indetcrminalci:
m entre un allro Amore nuota in uu vicino laghclto. Il Cav. Avellino pensò non potersi addilare ima
sicura spiegazione di questo dipinto il eh. Panoflca riconobbe V enere seduta su di una roccia in
alto di guardare due Amori nuolaiili A noi sem bra vera la spiegazione proposta dal Raoiil-RoclieUe,
die vi ravvisò Galatea ricevendo la lettera inviatale da Polifcm o; soggetto che si ripclc benanche in
altra guisa nella medesima casa, di cui stiamo ragionando ‘A Da un lalo del quadro di Galatca, sulle
archilellure Avellino vide un uomo barbalo con clam ide, poggiando la destra ad un’ asta, c Lenendo
nella sinislra una palcra, su cui s’innalza un scrpenle. Egli riconobbe in quesla figura un Esculapio.
Lo stalo in cui la parete è ridotta ci vieta di verificare se sia da preferire, come pensiamo, la descrizione
data della suddella figura dal F alkener “ ; il quale n arra essere una divinila colla testa di cane, tenendo
nella sinistra mano l’alalo pctaso, c nella desira una verga. Dal che trac rappresenlarsi l’Egizio Mercurio
Anubi, la cui presenza è abbastanza giiislifìcata dalla figura della Egizia Isidc, che gli è di rim petto.
Dall’alti’O lato de! quadro di Galateo è uua figura femminile in lunga veste, che licn con am be le mani
una face; cd ha il capo ricoperto di un pileo, che sembrò ad Avellino sormontalo da un’oca. Non può
dubitarsi clic in questa figura debba riconoscersi una D ia n a , ovvero E c a tc , a cui ben si addicono le
accese faci'’'; e forse il pileo di particolare foggia osservalo da Avellino potrebbe richiamarci la idea
ad un’asiatica divinilù, e fare appropriare a questa im magine il nome di Leucofriiic proposlo la prima
volla dal Falkener ®A Chiude da quesla parte le rappresentazioni un Amore, collocalo egualmente sopra
una mensola, recando il plettro c la lira simboli di Apollo.
Non meno interessante è la zona supcriore colle solile decorazioni, fralle quali appariscono Triioni
con ¡svariali simboli. Notevole è nel m uro a sinislra un quadretto con pesci, ove scorgi una m urena
volgersi al cibo offertole da una mano um ana: la quale parlicolarilà fu dottam ente illustrala dal
Com mendatore Avellino
Il muro di fronte ci offre capricciosa arcliitcttura con m aschere c Grifi. Alle due estrem ilà sono
due Amori, uno de’quali ha lo scudo e l’asla; l’altro lìcne con ambe le mani la lira. Pel mezzo è una
figura alala con un simbolo incerlo nclia destra, c nella sinislra la lira. Sotto è un grazioso quadretto
di paese, ovo è notevole una parete con grande ap ertura, alla quale classe di pareti fu da un valente
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