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Prima ciliamo una bacchica lesta di rosso anlico. Come oggolli
comunissimi addilcrò un mortajo col suo pesicllo, una basella, ed
un peso: ma più inleressanle si i una coppa di rosso anlico.
Nel giardincllo superiore furono rilrovaU una tavola circolare
di marmo, od un Ironco d’albero clic forse le serviva di sostegno ;
so però dir non si voglia sostegno di qualclic slatuella.
Sono finalmente da ricordare alcuni scudi a guisa di i>clta
limala, cd uu disco istorialo; che servirono di ornamenlo ngli
inlcrcolumiii, siccome fu osservalo uclla descrizione. In uno dei
suddelU scudi si osserva tma tesla Salircsca di pronunziale od
esagerale fallczzo da un lalo, c dall’allro lato jioclii omnmenU
graffili. Ili alilo rollo in ire pezzi vedesi una comica mascliera a
destra, ed innanà un corno rorcscialo: all’opposto lalo un ramo
con Ire fiori.
Di maggiore imporlaiiza c il disco, clie olfre duo complicale
rnppresenlaiioni, cd mi nuovo esempio delle policromia nell'antica
seoilura; giacché reslnno non poclie Iraccc di differcnU colori.
Da una delle due facce vedesi un uomo vigoroso con succhilo
gonnellino di giallo colore, ìl quale Cene colla shiislra la lesta di
un ncrcggianle vilcllhio, e colla destra gl’immcrgo nella gola il
collcilo. Innanzi é un Satiro barbalo con coda, che tiene il vaso
desUnalo a raccogliere il sangue della vilUma, dello grecaracnlc
o?r,i7ov. ! peli e la coda del Salirò sono dipinli di oscuro colore.
N'ell’allra faccia del disco vedi a sinislra una irregolare coslruzione,
sopra di eui scorgesi uua enorme Icsla di cornuto Pane, lima di
rosso, doslinain ccrlanicnlc nd indicare una fonie. In mezzo é un
panciuto 0 nudo Sileno con rossa barba , e con breve panno
azzurro, elio nc ricopre porzione del corpo, il quale lion ctm arabe
lo ntaiii una cesia Colma di frulla, offiandola imianzi nd un’ ara
accesa, da cui sorger si mira la fiamma di rosso. Noi ci risorbiamo
d’illustrare più nmpiamciilc questo importnnlissinio moiimuenlo.
Solo awerliamo cbo ci sembra nuovo no’monumcnli Q rapporto di
un Salirò colla uccisione di un loro : e ci si ricliiama al pensiero
la tradizione elio negli orienlali culli derivar faceva il succo doiruvu
dal sangue del loro; non senza pensare all'allica fcslu della ffiipAom'«
(|30U?OV<»), nella quale il sagrifizio di un toro é messo in rapiiorlo
co’mislerii di Uacco (Schol. Arislopb. Nub. 9S5 ; v Ilolle rechcrch.
sur le culle de Bacchus, toni, i ivig. 363). t pur risaputo il
frammenlo di Simoiiidc Aiovóeou ^oujévo» 3sfiroyra (Alhcn. I. X
pag. 456, C), dal quale rilevasi bmnulnisi a Bacco un bue;
qualunque sia la ìntolligciizn clic dar si voglia a quello parole.
In quanto airallra rapprcscnlazionc, pnrei elio il Sileno ben
si ritrovi fra’due elcmonli, a’quali é dovuta la generazione di tulle
le cose, cioè l’acqua od il fuoco, il priucipio umido od il socco;
0 che accennar si voglia alla duplice purificazione, ovvero nd un
scmpUcc sagrificio do’frulli delia lerra allo doilA solari c Innari
animnlrici della nnlura. Ma di queste idee sarà per noi più cslosanionle
discorso in allra occasione.
CASA DI MARCO LUCRIZIO
TAV.I.
IN D IC E D E L L E TA V O LE
ne zd orDamceloCel gi:
lelelloiing.lS.
del perislllie: pzg. 16
EDO del perislilio ipig.
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