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all’uso di sopra accennato sia stalo poslo il Berosiano orologio in cima del grandioso portico che
descriviamo È questo di figura presso che rettangolare sostenuto da grandioso peristilio di vcnliseltc
colonne " di m aniera dorica canniate c messe di stucco coloralo cd c osservabile come la severità
dorica del capitello venga raltcm prala da bizzarri c tortuosi fogliami, c la canalatura delle colonne
resti 'interrotta alla quasi metà dell’altezza da un piccolo risalto dello stesso stucco, le quali parlicolarilà
s’incontrano sovente in altri capitelli e colonne di greco lavoro nelle arcliiletturc pompeiane. I!
pavimento di lulto il porticato è di opera signiua, e di parte iu parte si veggono avanzi d. tubi che
s’immcllono nelle m ura che all’iutcriio dc’bagni corrispondono. L'atrio cinto dai peristilio era destinato
ad oso di palestra, come or ora direm o, ed ha il pavimento quasi lutto di lerra battuta a pezzetti
di mattoni frammista; intorno iniorno I r a ’1 peristilio c questo pavimento ò praticala una specie di
solco 0 canale che voglia dirsi " , p er dare scolo alle acque, e dalla parte che eorrispondc allo interno
dclle’terme sono aperti cinque pozzetti” di poca pro fo nd ità,! quali scrvivaii forse da purificatoi alle
piovane che Huivan dal tetto , le quali p er mezzo di m ascherate tubolature andavano a raccogliersi
nelle sottoposte cisterne ad uso delle tcrm c quivi apparcccbiate. Le pareli del porticato, specialmente
dal lato de’ bagni, sono gaiam ente dipinte di piante a festoni, di plutei e cancellelli, di vedutine e
paesaggi, di svariali vasi e corone, di tirsi ornati di tenie, di cacciagioni, pesci e fru tta , frammisti
lutti a delle grottesche, che, sebbene nella massima parte perdute, pure ancor m ostrano androsfmgi,
coccodrilli, alali grifi aggruppali ad altre figure term inanti in graziosi fogliami, cerviatti, capri,
Sirene, ed altre bizzaric di questo genere. Dirimpetto a queste pareli, e propriam ente su di uua porzione
del superstite m uro di cinta de! quarlo lato dcH'atrio, si scorgono preziosi avanzi de’più rari e diligenti
lavori di stucco clic prim eggiano nelle decorazioni di tulle le pareti delle nostre terme. Quelle bizzarre
grottesche arcliilelloniche, che dipinte si veggono nelle pareti pom peiane, qui sono espresse con
ammirevole lavorio di stucco da sorprendere l’archeologo c l’artista. E se or deploriamo la perdila
della m aggior parte di tali stucchi, cc nc rinfranchiamo dallo apprendere il metodo che gli aniiclii
avevano di preparare questo genere di lavoro, scorgendosi chiaram ente che in pria erano disegnati
0 graffiti sullo iiitoiiico e poscia rivestili di stucco, con valentia m odellato, diligentem ente finito,
cd artislam entc dipinto: il qual metodo truova la sua origine in D ibutadc di Sicione ricordato da
Plinio allorché la sua figliuola presa di am ore p er vago giovine che da lei si dipartiva im prese a
segnare all’om bra di una lam pada coll’aiuto di uno stelo i lineam enti di lui; del che avvedutosi Dibutadc
corse a riem pir quc’conlorni di preparala argilla, e diè loro le analoghe form e, in guisa che fm da quel
m omento cominciò a progredir la plastica; alla quale da Lisislcalo fu dato il necessario perfezionamento;
Questa plastica decorazione è divisa in tre com partim enti, ognuno in due zone accomodalo. Prim eggia
nella zona inferiore del primo una composizione di quattro figure esprim enti Ila rapito dalle Ninfe,
ricoperto alle spalle di svolazzante clam ide, stringendo nella sinistra il doppio giavellotto, c reggendo
con la destra l'id ria che appressa ansioso alla fonte ove corre ad attinger l'acqua: qui la fonte è
espressa da due Ninfe sem inude, delle quali quella cli’è più vicina a! giovinetto sostiene l’urna
sgorgante l’acqua, alla quale Innovasi avvicinala l’idria portata da Ha. Compie la composizione una terza
Ninfa appiattata c che distende le m ani per rapire il leggiadro giovinetto. Nella zona superiore è
espresso Bacco stante che scherza con una capra, c vedesi un paesaggio con cdifizi ed alberi. Mirasi
nella zona inferiore del compartimento a sinislra una veduta architeU onica, nella quale è espresso
un fauncllo nudo che sale sull’alto di una scala stringendo nella destra il lim pano. Più in allo giace
un giovine Bacco sdraialo con ritone in m ano, c pantera a suoi piedi accovacciata: ed anche qui
vedesi vago quadretto di paese con edifizi: la composizione di tutto queslo compartimento termina
con una specie di balcone sporgente, sorretto da un modiglione accompagnato da grandiosa voluta.
L’ultimo compartimento prc.scnla nella infcrior parte Sileno con nebride e pedo in alto di porgere il
ritone ad un nudo salirelLo clic a lui distende la desira, sorreggendo con la sinistra una grande
face. La superior parte è fregiala da una imponente figura di Diana vcslila di lunga Innica c con
due cervelte a’ suoi lali: essa solleva con la sinislra il suo peplo, c sostiene con la destra una palcra.
Tulla questa parte principalé della decorazione è arriccliita di accessori e simboli ili ogni genere,
romc cigni, ritoni, lire. A m orini, due tabelle diltichc aperte, in ciascuna delle quali vedesi e.sprcssa su
fondo blcu una b iga, scorgendosi chiaramente le redini di generosi destrieri c porzione delle ruote:
>• Soao mollo prcectoll le osservazioni
uestc Terme paragooace eoo quello già pi
roseola tlcllo rplgraieosca ilell'emielelo Ber
sopra di ognuna di esse svolazza ia V ittoria, cd è chiusa nella parte inferiore da una fascia di
piccoli paperi, oche m.otant! presso ad acqualiclie piante, cetre, delfini, ed altre adornczzc che alle acque
ed a bagni han relazione. E qui osserviamo col collega Cav. Mincrvini che i dittici tenuti dalle Vittorie
alate, trovandosi m rapporto colle bighe dalle Vittorie guidale, alludono alle gare, a’giuochi di ogni
genere, cd alla gloria dc’vm cilon e possiamo dire senza gran tem a di errare, che stiano qui a
ricordare le vittorie da’ generosi palestriti riportale. Di questi preziosi stucchi abhiam curalo di far
ritrarre i più conservati nella lavola V ili.
Sebbene le nostre Torme appartenessero ad una piccola città come Pompei, pur nondim eno son
(lesse non solamente fornite della P a la e s ln i, ma sibbenc dello S p h am s te r ium c del Cobimbum (ossia
vasca da nuoto), ricordalo da Marziale » e da Plinio il giovane ” , per addestrare il prim o la gioventù ad
invigorire il corpo, e per esercitar l’altro i giovani ai nuoto : e nè p ar che vi mancasse V liip p o d romm
p er avvezzare quc’ forti all’esercizio dell’equitazione P er quanto concerne ii nuoto, scorgiamo nella
locahla segnata al n .“ 16 della pianta VApodi/tcrium (spogliatojo) per coloro che si andavano a tuffar
nell’acqua, il che truova tutta la probabilità nelle diverse grappe superstiti di ferro, c nella impressione
delle tavole lasciale m feriormenic a’m uri, le quali mostrai! la presenza di arm adi deslinali forse a
serbar gli abili di coloro che da (piesto passavano nella contigua gran vasca per accostumarsi a nuotare.
L questa vasca profonda palmi sci ad un bel circa, con quattro scalini ne’due laterali, c tre nel m uro
attiguo al cortile, cd era, come attcstano le antiche tracce in essa rim aste, rivestila tutta di bianco
m arm o, al quale accenna Plinio con le espressioni e x edito dcsiliens aijtia suscepta ma rma re ulbcscil I
(lue compresi laffirali ii.' 14 c 13, formanti due serbatoi di acqua della profondità di presso a due palmi,
con pavimenti di opera signina ornali di pezzetti di marm o di diversi colori, e là, dove manca il
signino lavoro, di una fascetta di musaico di bianche e nere lesseriue, sem bra cliiaro che destinati
erano a serbar le acque che occorrere potevano alla grande vasca da nuoto; convincendocene le diverse
ciùavi che ancora vi restano ad attcstare l’uso p er cui quelle acque erano in essi riunite.
La prominenza, che si osserva fra la parte esterna delle descritte vasche e l’arena della palestra
presenta un viale solidamente disposto con grandi lastre di tufo di Nocera, da offerire una località
al giuoco della sfera abilmente accomodala. E ci m antiene in lai divisamenlo l’cssersi in questo sito,
al quale si perveniva dalla strada p er mezzo dell’andito n.“ 29, ritrovale due grosse palle di pietra
esattam ente rolondc, l’una dell’altra più grande, da servire a’ giuochi de’giovani Pompcjani, che con
quc’ pesanti esercizi invigorivano i loro muscoli c ne sviluppavano la forza.
L’allro andito segnalo nella pianta al n.° 21 nelle varie sue divisioni lascia scorgere il pendio
del grande letto che difendeva dalle intem perie i sottoposti locali, come il m uro di sostegno si
rende solamenic osservabile per le tracce che lascia ancor ravvisare di alcuni suoi graziosi dipinli,
come di paeselli, di grifi, di delfini, con fasce ornate di aquile c di altri delfini, capri, androsfingi
e simili eleganti adornczzc. Le località contigue seguale al n.“ 20 con gli annessi due compresi
menano alla parte sotterranea dell'edificio per mezzo di due scale, come si veggono nella pianta
indicale: esse han pavimcnlo di ordinario musaico, sou ricopcrlc dì volte, e prendono luce da lanternini
che in cima di queste souo (ipportunamciilc ricacciali. Ne duole intanto d ie i diversi pregevoli lavori
di stucco, dello stesso m erito di quelli già descritti, clic decoravano le pareti delle m ura che in
parlo ancor si mostrano al disopra delle stanze n.‘ 18, 19 e 20, siano andati perduti, e clic i pochi
avanzi di adornczzc arcliileltonichc, di gruppi c di altre figure sfuggile alla edacità del tem po, restino
lutlora a farci lam entar la perdila irreparabile della loro integrità; e soprattutto del gruppo di
mezzane figure esprim ente Dedalo clic ba già form ata ccl applicala un’ala all’omero sinisffo d’Icaro
sumtc al suo cospetto, nel m entre che si affatica a term inar l’allra. E sebbene queslo bel gruppo
sia in gran parte perduto p er essersene staccalo io stucco, pure i superstiti graffiti il fecero conoscere,
descrivere cd illustrare al Minervini nel voi. dell'anno V de! suo Bullettino archeologico. Dal portico
11." 17 si Ila l’ingresso iu due compresi n." i 8 c 19, illuminati dalle rispettive finestre sporgenti
sull'atrio, am cndue rivestite di bianco m arm o; e fu nel compreso segnato col n." 18 rinvenuto un
grande braciere di bronzo, che abbiam fallo disegnare c colorire nel basso della tavola prim a Di
'■ Vcill II liollciilno Ardicolaglcci tiirao V.
■‘ l.it tonsfrvo di .icqiij, o piscine clic dir si vosliano, orano inscniouii a’bagni
a'gliinisl: Maníale parla di piscine In rapponoallo Termo, ricordandn dio allo
lorrcnw si iihllavano al niioio; lib. III. op. XLIV.
'• Calta mollo al noslro proposilo la lollora C del llb.6 dì Pllnlo II gioranc ove
moro ad uno spazio non dissimile da quello dell’alrio della
I slosso ruolo parlando doll'aequa cbc ranlva dell’allo a
onis piiciMoro, jiwi fmilris servii ac suijacel. Jlrrpiici uijuque jucunda. ,
>> L’alrio (Idia paloslra, allorcbè non ora da ailrl giuochi froquenlalo, po
lirohaliilmeale servirò per addeslrarsi all'cquilazlooc. Non iroviara ragiono cbe
escrcilaelono polcssc ineonlrarc ostacolo da alcri oscrciii o essere Incoiupaii
con allro praiiclic del glnnaslo-
Un slmile hracicrofu rilrovalo nello prime lerme scavalca PoDipoi noi (8:
che Iu già pubblicalo dal Cav. Beohi olla lav. S4 del V. i." icipopera del r. M.
Corbonico-
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