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TERME
PRESSO LA PORTA STABIANA
P om pei opulenta città m arittim a della C am pania, di Osco-romana civiltà, per pubblici edifizi
cospicua, non poteva non avere le sue Term e che a’ bisogni corrispondessero della sua numerosa
popolazione, ed allo stato del suo incivilimento; imperciocché l’uso de’ bagni presso gli antichi popoli
era inviscerato allo andamento del ben vivere sociale: nè solamente l’impulso nc i-iecvcva dalla salubrità
d ie i bagni diffonder sogliono sulla m acchina um ana, m a precipuamente, a parer nostro, dalla necessità
di vestir le lane, e di ungersi di olio, le (inali cose un inevitabile untum e lasciavan di tratto in
tratto sulla superficie del corpo, sia che provocate venisse dal continuo strofinio sulla sua cpidcrm e,
sia che le lane m adide degli um ori dal corpo assorbiti un sucidume irreparabilm ente sulla persona
scaturissero. Cagioni cran queste che tutti i mezzi si cercassero da provvedere alla pi-oprielà cd alla
nettezza del corpo, ed in qualunque sito l’opportunità si presentasse di costruir bagni freddi c caldi,
vaste Term e si ergevano a’ bisogni delle popolazioni accomodale. Ed in v ero , seguendo l’origine della
voce T h e nm e , la tniovi derivata dalle sorgenti di acqua calda che in Grecia ed in Sicilia dieder luogo
a molti bagni che presso tali sorgenti si edificarono col nome di T enne addim andati. L’epoca però
più lussureggiante dell’uso delle Tcrm c la l'invieni ne’ tem pi del romano Im p erio , ne’quali sotto la
denominazione di Torme non si comprendcvan solo bagni caldi e freddi, m a si bene estesissimi
edifizi ‘ destinati a giuochi giimaslici, ad esercizi di corpo e di spirito, a giardini e passeggiale,
a biblioteche cd a grandi saloni di declam azione, ove la gioventù generosa in folla accorreva, c
specialmente nella nobile palestra del d ir sentito c maestoso. In quelle immense sale a tante sublimi
esercitazioni apparecchiate lu vedevi da p er lutto trasparire la im periai magnificenza, c dalle
grandiose dorate volte sostenute da colonne di orientali graniti, c dalle m ura rivestite di sceltissimi
marm i e di abbaglianti decorazioni, che ornamenlo facevano a’ più celebri quadri de! tempo, cd in
hello accordo si armonizzavano con le statue de’ più rinomali m aestri di Grecia; e cosi fatta magnificenza
pur si estendeva a’ pavim enti di svariati marm i o di paste vitree ricoperti, c per sino a’ vasi clic le
essenze le più olezzanti contenevano p er ungerne coloro, cui le lavande avevan già depurate le bisunte
c defatigate m embra. E qui non incrcsca di osservare che le unzioni di lali u ng uenti, sebbene
richieste dalla proprietà c nettezza del corpo, eran reputate mollo alla salubrità proficue, e l’iinio
fra gli altri ne fa em inentem ente l’elogio“-, accennando forse al detto di Romolo Pollione, vecchio al
di là di cento anni, che domandalo da Augusto di cpial mezzo si fosse servilo per conservare il vigore
e le forze sino a quella axaiizala età, pacatam ente rispose: In lu s mulso, fo ris oleo. O ltre a che è cosa
ben conta che terminati gli esercizi del ginnasio c della palestra, il ginnasiarca ed i palestriti passavi
nc’ ba"-ni caldi per d ar sollicxo alle membra stanche e molli di sudore c dopo di essersi seduti nella vas
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della \ l i n n n situala nel Tepiilarium, in altra sala si entrava U n c lm r ìim denominata, -=
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