4 CASA DETTA DEL POETA TRAGICO
M arte, e col mitico sonno d ie li colse Il nostro dipinto m entre conferma la intelligenza di (piclla
fìgiipa, negli altri pompojani dipinli, nc trae luce a vicenda; vedendosi in compagnia della dea quel
solo, clic nella Iliade si rip o rta; c perciò trovandosi una paiiicolar circostanza di quel racconto, d ie
non può farne scambiare con altro il soggetto. Nè si dica che il Sonno, nella omerica narrazione, si
diparte da Giunone, tem endo di presentarsi al cospetto di Giove. Sono assai diverse le esigenze dell’arte
da quelle della poesia. Se il pittore indicar voleva che la dea era stata accompagnata dal Sonno, non
poteva figurarlo nascosto presso ad un albero; m a non ha m ancato di esprim ere il pensiero di non
manifestarsi al dio, p er non eccitarne lo sdegno. Evidentemente Ip n o si asconde dietro la figura di
Giunone, la quale interam ente lo copre. Così per questo artistico ripiego non rim ane tradita la omerica
narrazione; che anzi se nc m ettono in veduta le minime parlicolarilà.
Le altre due nobilissime composizioni, che fregiavano l’atrio, si riferiscono alle om eriche narrazioni
del prim o libro della Ilia d e : sono esse la separazione di Criseide da Agamennone, c quella di Briseide
da Achilie.
Il prim o dipinto “ ci pone sotto gii sguardi la figliuola di C rise, la quale trepidante si avanza,
0 perchè lascia l’am ore di un polente sovrano, o perchè dopo il servaggio dee com parire alla
presenza del suo geniloi-c. A causa del suo smarrim ento ella è sostenuta da due figure, una delie quali
più adulta è certam ente servile, l’altra di un garzoncello fu riputata un C am illo , per accennare
alTecatombe inviata da Agam ennone insieme colla giovine prigioniera. Q uesta è già nel m om ento di
ascendere sulla greca nave adorna di eleganti fregi, ch’è destinata a trasportarla fralle braccia dcll’alBilto
sacerdote di Apollo. La mano, che si porge dalla nave pronta ad aiutarla, fu creduto dal Bechi quella
di Ulisse, il quale andò come capo di quella sacra spedizione Non so perchè una tale idea spiacesse
tanto al mio dotto am ico Raoul-Rocliclle, il quale vi riconobbe una esagerazione o llramontana Se
venti rem atori erano in ciucila nave im barcati, se l’Itaccsc ne fu trascello a condottiero e duce, sembrami
ben conveniente che quell'ulBeio a ini si comm ettesse; giaccliè Ulisse non avrebbe tolleralo che altri
si mostrasse soccorrevole all’am ata prigioniera di Agam ennone, alla presenza dello stesso re , che l’avci'a
accompagnata sul lido. Noi ravvisiamo in fatti Agam ennone in uno de’due guerrieri, che veggonsi alle
spalle della vaga Criseide: dir vogliamo nel personaggio barbalo, laddove nell’altro più giovine arm ato
(li asta riconosciamo qualcun altro de’duci, a cui meglio si addice rim bcrbc aspetto. Il personaggio
di A gam ennone m ancar non doveva in un simile soggetto. Esso veniva as.solulamcntc richiesto dal confronto
della omerica narrazione c dalle esigenze della estetica c dell’arte. In una spiacevole dipartita è
m estieri che si presentino entram bi i personaggi, de’ijuali avviene la separazione. In lai modo considerato
il pompeiano dipinto, meglio si spiega la trista fisonomia della figliuola di Crise, ecl il tenersi indietro
di Agamennone, il quale non doveva dall’artista presentarsi quasi insensibile a quella dura divisione.
Non meno bella è la seconda pittura della quale presentiamo il disegno nella nostra tav. V.
Vedi nel mezzo Achille assiso sopra eburneo seggio, e adorno di purpurea clamide, con viso addolorato
e fermo al tempo stesso, il quale impone Iram juillam ente di p ortar via la sua diletta Briseide. Un altro
giovine guerriero veduto di schiena, probabilmente Patroclo, è nell’atto di picondurrc ad Agamennone
la prigioniera di Achille; la quale preparasi ad allontanarsi in atteggiam ento di m olla mestizia. 11 vecchio
Fenice guarda con passione il suo caro alunno messo ad una si dura pruova, m entre i due araldi
Taltibio ed Euribate, dagli aurei caducei, tengonsi in disparte, dopo av er recalo Io spiacevole messaggio di
Agamennone. Cinque Mirmidoni, arm ali dell’argivo cimo e dell’asta, son pronti a’cenni del loro duce.
Con che venne ad esprim ere l’antico artista che il Pelidc si contentò di vincere la propria passione, nè
volle usare la forza p er resistere a’voleri di Agam ennone, tuttoché circondato fosse dc’suoi fidi arm ali.
Non è necessario aggiunger parole p er far rilevare i pregi di (¡uesli bellissimi dipinti, i (|uali
richiamano l’attenzione dell’archeologo e dell’arlisla. Solo vogliamo notare che Uille lo superstiti pitture
dell'atrio vanno riferite alle omeriche poesie. La separazione di Criseide da Agam ennone vicn seguita
dalla divisione di B riseide dal figlio di Peleo. La bellissima V enere accenna alla visita fattale da Giunone
p er carpirne il maraviglioso cinlo: c perciò ritrovi in vicinanza l’incontro di Giove c di Giunone siiirida.
Finalmente come conseguenza di quegli svariali episodi comparisce Teli sdraiata sul T ritone, rcicando le
arm i al suo addolorato figliuolo. Questa continua relazione colla Biade meritò alia ca.sa la denominazione
di casa omerica, siccome innanzi fu dello.
■■Vcaeslpubblicsioi
dorlenico tom.Ulav, LVII, ilill'lngbjriial « È ch lirin ie iilcd e llo nctl;
soìlir. OfiKriea lav. XXI, e dii naoul-Bcehclle
sul quilc si TCEgino le poche ossem ilo ni del dollisslrao
CriseidetiTei'ifiv'v, y . j i i .
•’ Pubblicata, ccnqualche li
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Ilo Agamennone accompagni sino alla na
CASA DETTA DEL POETA TIUiGICO fi
Nella porzione di m uro, ch’ò a d estra, presso l’entrata del ta b iin o , è dipinto in campo giallo
a alalo Amore con clamide recando la face.
STANZE E CUBICOLI
A DESTRA ED A SINISTRA DELL’ ATRIO
S ta n ze tta a sin is tra d e ll’a trio (N.° C). Questo compreso ha soglia di piperno. Il pavim ento è signiiio.
Sorge a sinistra un piccolo pilastrino di fabbrica; c di Iato è un grado di m atton i, che dava principio
ad una scala probabilm ente di legno, la (luale conduceva al piano supciùore. Le pareli son gialle, divise
a scompartimenti da rosse linee e con bianchi ornam cnli, term inate inferiorm ente da zoccolo rosso
con gialli riquadri ed ornati. Nel campo giallo a sinistra è un bianco augelli^ volante con ali aperte,
il destra un (¡uadrctto ora perduto. Nel m uro di fronte nell’angolo è un incavo arcuato, con grado al
disotto, per inserirvi qualciie mobile. Più in su nel campo giallo è un cigno con tenia nel becco e
fralic unghie, non che due quadretti alfaUo perduti. Ne’ due lati ove non era la scala, vi è pure una
porzione di parete ricoperta di bianco inloiiico, sul quale spiccano rossi rùjuadri, ove sono alcuni gialli
ornamenti. Tragli scompartim enti sono sospesi un disco o patera con tenia pendente, un vaso o catino
con manico superiore, c festoni di foglie. Appaiono in allo i fori che ricevevano le travi del soifitto,
cd al disopra una porzione di rozzo intonico bianco appartenente alla stanza del secondo piano.
P otrebbe supporsi che questo primo compreso da noi descritto, dal quale era lecito osservare
chiunque entrasse nella casa, o si preparasse a salire nel piano sup criore, sia da riputar la dimora
del portinaio, o p er dirlo in vocaboli latin! cella ostiarii.
Piccolo chiuso u d e s tra d ell’a trio (N.° 9). Questo rozzo compreso è si angusto, d ie non sem bra
capace di accogliere comodamente un uomo. Sarebbe forse destinalo a ricovero di un robusto cane
messo ivi a custodia della casa? Il dipinto del latrante animale all’ingresso di ijucsla noliilc abitazione
porge un argomento a sostegno della nostra conghictlura
Cubicolo a sin istra d e ll’a trio (N.° 7). P er la soglia di pietra vesuviana si passa al pavim ento,
cli’è a musaico di bianche piclrtizze^ circondalo da nere lince. iMollo im portanti sono i dipinti che nc
fregiano le pareli. Quella di fronte ci offre ai due lati c nella parte inferiore rosso inloiiico con
gialli ornamenti. Al destro lato è nel campo rosso un Am ore alalo con clam ide, cd al sinistro un
simile Amore con lazza. Nel mezzo della parete è un largo scompartimento di giallo con verdeggianti
lesioni, circondato a destra cd a sinistra da svelta e capricciosa architettura, che mostrasi in liianco
fondo. Questa arcfiitcttura offre d’ambe le parti, nel basso un rosso pluteo, ed indietro una trabeazione
sostenuta da una tenue colonnetta con jonico capitello, ed all'estrem o della cornice è un alalo grifo;
più indietro apparisce un’altra simile trabeazione, sotto la (juale si m irano ancora due svelle colonnette:
e sulla cornice poggia un vaso ad un sol manico (prochoos). Un grazioso quadrello adorna il giallo
.scompartimento. Esso ci presenta il clamidato Frisse, col capo circondato di nimbo che attraversa il
m are sull’ariete; cd Elle tutta nuda e con scarmigliata cliioma a lui distende deplorando le mani
La medesima disposizione cd i medesimi ornam cnli scorgevansi nelle altre pareli di (jucslo elegante
cubicolo; vedendosi egiialinenle nel giallo scompartim ento, sì del destro come del sinistro m uro, un
quadretto costeggiato da due graziosi candelabri, il cui fusto vien form alo da due .serpeggianti linee
fra loro intrecciale, e sormontali da un’aquila. Il quadretto a sinistra ci offre Euro|)a con gialla
clamide svolazzante, portata sul dorso del loro, la cui coda è ritta in aria p er la velocità del corso 32.
11 (luaclrcllo a destra presenta una oscena ripetizione di Apollo c Dafne.
R icorreva al disopra, ed intorno intorno per tulle le pareti di questo cubicolo, un beilissimo
Ircgio, ove in fondo bianco si osserva una complicala pugna di Greci ed Amazzoni Essa dislinguesi
in varii gruppi, c sem bra eseguita sulle reminiscenze degli antichi hnssirilievi, riproducendo in parte
le scene scolpile nel fregio del celebre tempio di Figalia. Cominciando dalla sinistra p a re te , vedi fra
due alberi un’Amazzone con pclla c bipenne 3‘, prem endo il dorso di un cavallo ferito, e (fifendendosi
da un greco assalitore. La seconda scena ci presenta un guerriero clic stringe la spada ed afierra
pc’ capelli un’Amazzone, la quale invano si difende collo scudo. T ra diversi alberi senza foglie scorgonsi