iM :--|i
Y l -1 '
Ti:' :
YS
ii Si' ...
»
■■f I
1 ►
ì(
l i '
archeologo dato il nome di g)«7i«a ma noi non vorrem mo dislingiicre e (lilfinire tai cosa,
elle rimane tullavia incerta ed indclerminata. La rapprcsonlazionc figurala nel muro a sinistra ci olTre
una rarissima scena di sacre cerimonie. Una donna con veste senza maniche, e col capo ricoperto da
un peplo, pone l’incenso sopra un timialerio collocato su di una m ensa, tenendo coll'altra mano il piattello
l'Iie lo contiene. ¡Nel mezzo è alata donna con aperta tunica che colle mani elevate sostiene un grande
scudo. Finalmente daH’altro lato si osserva iin’allra femminile figura con tunica priva di maiiielie, e
panno sulla testa, che inchinasi verso una mensa lenendo un ricurvo bastoncello c cerca d'im porre
colla desira un sacro oggetto il coverchio ricoperto da un panno, alTalto simile a quello che ricopre
alcuni vasi figurali nella nostra tavola I n. 3, 5. Sembraci che ben si appose il Comm.' Avellino, quando
a quel sacro panneggio diè il nome d 'is tr ia n e , o istrianidi-, non senza osservare cho il peplo onde si
avvolge la lesta delle due donne, e il drappo d ie avviluppa il sacro vaso accennano alla solennità di
mistiche ed arcane cerimonie ‘A L’alata figura, d ie vedesi nc! mozzo sollevando lo scudo, può riputarsi
una V ittoria, che innalza quasi il trofeo; ma non ben s'indovina come se ne enlleghi la cfTigic colle
due scene di sacrifizio, che le stanno a’diic lali.
In questo cubicolo si osserva il culto riunito di numerose divinità; cominciando dagli egizii iddii
Isidc ed Amibi, c poscia passando a (picgli altri, de’qiiali veggonsi i simboli in mano agli Amori, cioè
Baeco, .Mercurio, Apollo, ed Ercole; a'qiiali fa duopo aggiungere Marie, e Diana, c forse anche Pane,
di cui notammo la relazione con Narcisso. Malgrado questa osservazione, e sebbene appaja più in alto
la sacra cerimonia da noi innanzi descritta, pure non sapremmo seguire la opinione del Falkener, che
rieonoseer volle in questa stanza un sa c ra r io , piuttosto che un semplice cubicolo ’A Tralasciando le
altre ragioni, clic ci allontanano da questa ingegnosa idea notiamo, soltanto clic in tulio quel miscuglio
di divinità mancano le principali, quali sono Giove e Giunone, delle quali si accenna però il culto in altri
dipinli di questa m irabile casa. Ed è pur da osservare che non havvi alcuna stanza, ove non si alluda
a qualclic religioso simbolo, o a qualche particolare iddio. Sicché la presenza di quelle divinità non è
da tenere una singolarità tutta propria di questo preteso sacrario.
S E C O N D O C E IÌIC O L O A S IN IS T R A
L'entrala ed il pavimento sono perfettam ente simili a quello degli altri culueoli innanzi descritti,
l’c r quel che ronrcrnc le pitture, aver si può una generale idea della decorazione dalla nosira favola
III, ov’ è co’pi'oprii colori figurala la intera parete di fronte alla porla. Vedi in essa ie solile graziose
cd eleganti archilctiure con svariati ornamcnli, tra ’quali ripelonsi i disrhi sospesi sulle svelle c .sottili
colonne. Nei mezzo è nn quadretto rettangolare, e due allri circolari se nc veggono a’ lali. E per dir
]>rima di questi ultimi, avvertiam o rappresentarsi in uno la prolom e di Marte giovanile ecl im berbe con
galea e scudo; nell’altro la prolom e di Venere con corona radiala e peplo, sulla cui .spalla è l’Amore
tenendo nn ventaglio a foggia di foglia : è la solila l'apprcscntanza della V enere Vertieordia tanto
IVcqucnIc in Pompei 'A E in relazione di questi due dischi fra loro è evidente, accennando a’noli am ori
di quelle duo divinità Mollo im portante è il quadrello medio, ove si scorge una donna seminuda
con corona radiata la quale è nell atlo di pescare: c vi è da presso una giovanile ed alala figura coi'onala
di foglie, tenendo colla destra un ramo. Il Sig. Panofka vi ravvisò la V enere pescatrice " ; pensò pure
ad Afrodite il dolio Avellino F il quale traeva da quesla pittura argom ento coniro coloi'o che riconoscei’
volevano Ipno o il Sonno nella figura simile n quella alala con ramo, osservata più volle in allre pom]iejanc
|)iltiipe: come son (¡iielie che a Zefliro c Glori, ovvero a Bacco eil Arianna si riferiscono Il chiarissimo
Ilaoui-Roclielte osservò rlv‘ dovesse nella pescatrice riconoscersi piutloslo la Ninfa Calatea, della (piale si
“ qÚísIo arnese cl ricorda II sárcrüolalc lilm dcnomani.
"Lcggrel In Esicliio ole - j itfè r.c
leurslo panalh. c. 23, Il Jungcrmanno ad Coline, llb. X segm. 19!; gli
ol. IV lidie pillore p .s u .e c lò cbe dice AvclI
olle lo l’om|irl, vedendosi I
i (Ug.,tov«)-liiianioavTrrt
a ricoprir le iinisaglnl del
Il dollissimo Lobc
psono ricoprire sp
« orgll ni
di Co))ua col doppio slniuljoro vcinio,
"Cavcdonl SsjdiopJB.o lOt.tS.eiiiD.drlCcu/cp.eSivcdlinircRioul.noclii'llr
., c l’Avelllno sopra un Inirlo di Oeinosienc nello
r. Rioul-Roclicllo n i
igucsio proposlcn.ln
l'n boll’csemplo co nc forniscono lo
sullo quali vedi II CavrdonI, InCarcllH,
Ila ilalTilluslrvarclicologo, et
veggono alcuni graziosi dipinti in questo, c nel precedente cubicolo ®‘: ma non so come il dotto arclicologo
abbia preso per una donna la figura clic l’accompagna cd in qualunque modo d ar coin'errcblic di
quesla una più plausibile spiegazione, comunque inlerprclar si voglia il soggetto. Io m entre sono da un
lato ¡lersuaso che nessuna probabilità ei olire la interpretazione che a Galalca riferisce il dipinto, l’itcngo
dairnitro clic la vicina figura col ramo sia appunto del Sonno; come p er altri monunieiUi fu opinione
del eh. Comm. Quaranta, c come altrove fu da noi pure sostenuto ®A DiiRcilc {wi sarebbe m eltere iu
i’a|)|)oi’lo il Sonno con Galatea. Perciò vogliamo proporre, una nostra conghictlura su questo singolai’c
dipinlo. La protomc di Venere pur con corona radiala, che vedesi nel disco vicino, c’induce a credere
che sin parim ente Venere nel quadretto di mezzo la donna ellìgiata con somigliante coi-ona. E sebbene
non ci sovvengano luoghi di anticlii scrittori, che ci presentino Venere in atto di pescare, pure i varii
momimcnli che in tal guisa ci offrono la dea degli xYmori " , sono abbastanza illustrali dalle note relazioni
di Venere colle marine acque, clic dar le fecero il nome di royri». O r vedendosi il quadi-cllo di cui
ragioniamo fralle due prolomi di Marte, c di Venere, può supporsi che accenni agli amori di ([uestc
due divinità ; nella quale ipotesi, mentre Afrodite occupata alla pesca sla attendendo il dio della g uerra,
già le si m ira vicino il Sonno, che prender dovea la cop[)ia divina, c farla avviluppar di legami, esponendola
ad inattesa vergogna. Nel mito di .Marte e di Venere tutte le tradizioni parlano del loro sonno e
non è quindi improbabile che la simbolica figura di questo dio della notte sia messa vicino alla dea
nella circostanza delle sue relazioni con Marte.
La seconda zona di questo Iato della parete fra svariali ornamcnli ci offre a’due lali d u e / ’sicòe
in lunga tunica, una delle (juali ha globo c radio, simboli di Ura n ia , c nclia porzione di mezzo un
grazioso paesaggio, al di sopra del quale si osserva su di un piedestallo una V itloria (raLla da una
biga d’impcnnali cavalli ’A Nel muro a sinislra, fra due Amori vestili di guerrieri arnesi, scorgesi un
quadrello rettangolare con Elle trasportata in sull’ariete, slcndendo a Frisso la manca, il quale si m ira
nelle onde a lei ri\’olto in simile atteggiamento ''A Non sono da ripularc di lieve interesse le pitture
della zona superiore, alcune delie (¡uali m eritano di richiam are l’atlenzionc degli arclicologi e degli
am atori. Vedi fra gli altri dipinti un bacchico Erole con grappolo c cornucopia: una Baccante coronala
(li edera, c con altra corona ad armacollo, pcrcote il timpano. Ella poggia i piedi sopra un globo
segnato da quallro cerchi che s’inlersegano O ltre due pavoni, e due Moni, vedi un xYmorc volante
con lepre ed asta da cui pende un grappolo: e certam ente questi simboli sono in allusione della
vendemmia c dell’Autunno. Nel muro a destra, oltre i due guerrieri Amori, vedi nel mezzo un (¡uadrctto
colia ripetuta rappresentazione di Polifcmo, che riceve la lettera di Galalca dalle m ani di un Amore
Il Ciclopc, m unilo di un terzo occhio sulla fronte, siede lenendo una pelle di fiera cd il bastone;
mcnlrc a lui si appressa l’Amore cavalcando un delfino ’A Al dì sopra scorgesi un xVmore con corona
e- p atera: poscia un uomo barbato con timpano c lii-so, danzando sopra un globo simile a quello innanzi
descritto: c senza dubbio questo seguace di Dioniso è in vicino rapporto colia Baccante in simile
alteggiam cnlo, che gli è dirim petto. Sotto è un pavone, e due cani alle prese con un cìngliialc.
Finalm ente nel m uro, ov’ò la porla, sono due dischi eolie protomc di Giove c di Giunone. É a notare
da ullimo che tutta questa decorazione era chiusa da cornicella di stucco intagliata e colorita, come si
vede nella nostra lavola III; e che nella zona supcriore alla corda della volta appariscono m arini mostri
c delfini, con un sistema non infrequente in simili decorazioni.
Da quesla descrizione si a|)palcsa quanto fossero tra loro in relazione le svariale ^¡ipresenlanze di
questo cubiculo. Le prolome di Marte c di Venere, c quelle di Giove c di Giunone hanno una notevole
corrispondenza; cd i Ire principali quadrelli di Venere pescatrice, Frisso cd Elle, Polifcmo c l’Amore
iI*l .
T '
i l .
T u ui In rarcle poi, meno In itorlcsuporiorciimiuia dalla comicolla dlsluoco, irorssi
edili con non poca varloto dal ZaIm nella sua 3’ collorlonc ornam. md Gemdldt eie.
lav. 30;ovcsi legga la breve nu sugosa dlcliiarar Ione dol Jelm. La maggioro esailcrta
della nosira riproduzione ò unieamonloilovulaalla proiorlono, di dio ii Rcal Governo
di S. SI. onora (|uoslj nosira pubWloaiione ; la quale ci portneilc lo sludio dello
pompojancanllclillàcomuolla calma, dio assolulamenlc richicdesi a raggluogerc la
perfeziono.
Questo soggcIIo 0 g li noto por varii allri dipinli di Pompol.
■■ Xola il eli. Avellino trovarsi una simile forma di globo nelle monoio, cilando l,i
illuslraziono lallanc dal OH. Cavcdon! biilltii.dcH'isi. dieorr. arch. 1839 p. (87 c
sog., Il quale oredd cbe accennasso alla corrosione del calendario falla da Giulio
Cosare: ondo dee riporlarsi ad epooa posccrioro all'anno708 di Roma ; ¡ruKcii. oreA.
rial musca Corionicovol. XI
ssl descr. di’vasi Jalla