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la memoria del seguito trionfo. Noi già facemmo altrove rilevare che il ¡ii-olagonista di (¡ucsta bella
composizione non è altrimenti una àlenade m a lo stesso Dioniso, coniro le opinioni di allri dotti
archeologi e clic si rappresenti la vittoria di Bacco sugl'Indiani; nella quale occasione conviene al
dio la lunga bassaride, trovando un sicuro confronlo principnlmciitc nelle m onete di Nicca, che allo
stesso indico trionfo si riferiscono "A Non possiamo term inar quesla breve descrizione, senza avvertire
che un insigne archeologo chiama quest’ultimo dipinto p e z zo capitale dcU’a iìtk a p ittu ra ; cd in falli
m erita un lal nome per (ulti i pi’cgi di arte, che vi si ravvisano, c che sono altresì comuni agli altri
magnifici dipinti di questo nobilissimo triclinio.
Passando al terzo grande quadro, che fregia il m uro di frante, può ben dirsi che la sua im portanza
archeologica superi di gran lunga quella degli altri due finora descritti. N'cdcsi primeggiare la figura di
Ercole coronato di edera c con tortile collana e con largo panno, clic lo ricopre dalle coscio in giù,
il quale mostrasi barcollante, perchè vinto dalla forza del vino; onde colla sinistra si attiene ad una
lunga asta, o piutloslo tirso con tenia ¡lendente, e col destro braccio si appoggia ad un parlicolar
pei-sonaggio con lidio vestimento, che reca in una nebride svariale frulla. Circonda da (ulti i lati l’eroe
una turba di Baccanti animate daH'estro dionisiaco, c co! capo cinto di corone di cllera, o di allra
pianta. T u tte prendono parte allergia, ma una di esse si accoppia ad un bacchico Erole per pi-odurrc
in Alcide lo stordimento, accrescendo l'azione del Iracamuito liquore. Ella appressa il fragoroso timpano
ali'orccchio destro dcH’croe, m entre l'Amore dà fiato alla doppia tibia dii-igendone ráculo suono entro
ìl sinislro orcccliio di Ercole "A Presiede a questa scena di turbamento e d'ebrietà la stessa regina di
Lidia, Omfalc, la quale approfittò dello stato del suo prigioniero per rapirne le arm i, onde già se nc
vede impadronita m cnlrc ba sovrapposta al capo la leonina pelle che si rannoda sul p e tto , e si
appoggia colla sinistra alla clava. La scena si appalesa chiaram ente per una di quelle orgie destale da
Omfalc a causa del suo am ato prigioniero "A e la figura di Alcide è chiaram ente f[uella d d l’E/'coic Bibace,
come si manifesta benanche dal volalo scifo rovescialo, che un xispo .\m orino cerca a mala pena di
muovere; ed il turcasso giacente al suolo m ostra che l'eroe ba perduto l’uso delle sue arm i. Varie furono
le opinioni sulla singolare ligura a cui si attiene il vacillante eroe. Noi senza arrestarci a quelle del
eh. Panofka o di allri, seguimmo la idea del Comm. Avellino nel riputare il Lido .Vii il personaggio
in quistione, cbc si appalesa per un eunuco cd aw crlim m o clic le an lidic tradizioni, m cnlrc aKribuivano
il titolo di re di Lidia a queslo A li, Io m ettevano nel tempo stesso in rapporto colla discendenza di Ercole
e di Omfale "A Fa poi pieno confronto al pompejano dipinlo uu notevolissimo passaggio di Luciano "®,
che fu da noi citalo in tale occasione, c che spiega perfettam ente le forme, c le vesti dcH'Ali nel pompejano
quadro effigialo. Dalie quali cose tutte da me ossen ale il mio illustre c compianto amico R aoul-Rodicltc.
(li (luesto medesimo pci-sonaggio parlando, condiindcva « c se queslo eunuco è ofFd livamcntc un personaggio
mitologico, come è più conveniente am mettere, trattandosi di sì im portante e notevole dipinto, c non
già un semplice m inistro de’ voleri della Regina di L idia, noi pensiamo che In vera spiegazione di
([uesto personaggio cosi curioso è quella che ha dala ii sig. Mincrvini » "A
arverlimmopureDon Ü3 guarlnell’HIaslrarcunalucernj nulle col sossello nicdcslmn:
ino urcli. napal. ao. III. pag. Ì2 s. lav. Il n. 3. Ivi
ai [elle le allre iiarllcolariia cbe rlclilamaiie la >ae.i
dell'Èrcole Bilw « nella reggia di Omfale.
I » Vedi Raoul-RoclicllecAeizifeprmIurrs de Pompei |iag. 103, c scgg. agg. |iag.
opponeed alcune Idee del rh. Jahn oreA. BeilroyeS. V II3.pag. 235, s.
Ti'AOS arile medsgllo di
« r iiu e jd .a n n o p .d O .s .
ir Avellino fa giuslamcalc la osservaiiooecliclo sialo di quesla mitologica flguni f
nodo assai leggiadro addllnlo dall’Amorino, cbc nc so
Itola parlar di All I
di Epincslanalle fragm. p. 182 s. cd. lUcli. era sialo procrealo «
archeologo fei
Gerhard AniiAsSildierrte uv. CXII n. ( ,
D quadro
illusiraloda noi con parlicolare memoria, che ha per
iiiTaleni sembra la intelligenza diqucsio bacchico
il paragone coll’Amore clic vcdesi sulla spalla d
dall’Avellioo c dal naoul-RccbelIc: Jaum. deiS.
Ili Questa Idea abbiamo Icidalo di sinbllire
argomeulo dal ripclulo gruppo di An
II; Xaiilo/rupm. In
Slrahono Uh. V p. 219. V
.g r.a aliq.fra gm . p. 116 si
” • 'ArrT! ti fl-.K AraÒE pii S . OfCw ài _rà i( ,
dydVK, s ii A riOÌ v.il EipdSpinlc imvsljowi Awnerrf.vi ípiS o .’ Oc vippiv A Vi
ETEME, \lU Umiuj dmnvimm, JI0I”I’Ì1S ?l 9UAÉUS ÀpiI'ViM, «li ÈI9I1T
rrS ilxIl'lH N IviíúoTO ole. i » Dia Siria g. XV.
ih.Napei. ai fl.pag.37 se
Questa magnifica dipintura (p er lutti i riguardi degnissima di considerazione) vedesi nella nostra
(av. V ili. Son pure di grandissima im portanza, come di sopra dicemmo, i quadretti relativi alla favola
di Psiche. Vedi nel primo, eh’è nella porzione di m uro di lato all’entrata, un Ietto su cui è distesa
mollemente una Psiche attorniala da altre simili figure, una delle quali porge il ricolmo bicchiere:
nel mezzo è un’altra Psiche, che accompagna ad animala danza il suono delle nacclicrc, m entre
un Amorino dà fiato alla tibia travci-sa, cd allro prende parte all’armonia col lieto seoppiellar delle dita "A
Due altri quadretti costeggiano la grande rappresentanza del Bacco fanciullo. In uno la Psiche preparasi
a toccar col plettro le corde di una cetra; m entre due Amori c due altre Psiche assistono ivi presso
in variate altitudini "A L’allro quadretto ci ofl're nel mezzo la Psiche, coronala quesla volta di edera,
che suona una lunghissima duplice tibia m unita di pinoli : altre somiglianti Psiche si m ostrano vicino,
una delle quali ha piccola tuba d ire tta : due Amori in femminili vcslimenla compiono a’due lali la
scena "A Un solo quadrello adorna la parole a sinislra della grande p ittura del trofeo, essendo la
desira parete tronca dall’ampia finestra verso il peristilio, o supcriore giardinetto. Questa volta tre Amori
preparansi ad una comica rappresentanza; uno degli Amori ha barbata maschera e ricurvo bastone,
m eiilre due altre maschere femminili poggiano sopra una m ensa: c da presso un’alata figura, forse
la V ittoria Finalmente i due ultimi quadretti fiancheggiano il prezioso dipinto deirOm falc, come si
\'cdc nella nostra lai ola VII, ove sono co’proprii colori figurate queste vaghissime dipinture di Psiclie.
A sinistra non è più Psiche la quale è intesa alla danza, m a balia un Am orino, col capo cinlo di
edera, appoggiando all’omero ima bacchica anfora; m entre un altro Amore suona la cetra, cd una
Psiche balle a cadenza le mani : iiilanlo sono in disparte fra loro aggruiipali un altro iVmorc ed un’altra
Psiche, dandosi un affettuoso bacio '-A L’ultimo quadretto presentaci assisi a lieta mensa Amorini e
Psiche: c fra’prim i scorgesene uno inteso a suonai- la doppia tibia; m entre un altro in disparte bacia
affctluo.samcnle una Psiche "A In tutti questi quadretU vedi nell'alto una tenda artisticam ente distesa;
cd in alcuni m irasi neirindictro sopra un piedestallo, o ra una Psiche, ora uu Bacco barbalo, cd
ora campestri divinità. Noi già ossenam m o altra volta, che in tutte qucsle rappresentazioni, vedesi
frcqucnlem enle prim eggiare una coppia di una Psiche e di un A m ore: e quin di, am mettendo pure
che ijucste liete pitture furono destinate ad eccitar la gajezza in una sala da pranzo, non possiamo
non ravvisare in esse espresse altresì quelle simboliche idee, che gli antichi attaccavano alla intelligenza
del mito di Psiche; lanlo più che le troviamo vicine alle grandi rappresentanze della infanzia di Bacco,
del dionisiaco trofeo, c deU’ErcoIe Lido ; nelle quali è tanto evidente il religioso c sacro inlcndim cnto
Chiudiamo la descrizione di questo maraviglioso triclinio, coirannunziarc, che nell’atto dello scavo
furono in esso ritrovale le tracce di un letto, clic si estendeva in tre lali della stanza. Poggiava questo
sedile 0 letto (>ai>Ti) sopra piedi di legno rivoslili da lam incttc di argento con bastoni di ferro im piantali
nel pavimento. Era liiltora visibile il cuscino sovrapposto, che però subitam ente si j'idiissc in polvere "A
Questa [larlìcolarità, della quale spiacevolmente non fu ricavalo un disegno nel momento della scavazione,
dà m aggiore appoggio alla opinione clic si tratti di un vero triclinio. É notevole clic ia parte superiore
di questo splendidissimo compreso è rozza c disadorna : dai che si deduce evidentemente clic fosse
destinala a fregiarsi con nobili aj'azzi (aulaca), i quali compivano la decorazione deircicgante triclinio.
F A L C I B E L L ’ A T IIIO
Presso al ta b lim vedesi a sinistra u n'apertura, che p er mezzo di soglia di m arm o conduco ad un
¡liccolo androne, al quale può bene attribuirsi il nome di faiices, perchè destinato a dar comunicazione
al i-(isto (leiredifizio. Segue una scala larga c spaziosa di otto scalini, la quale era forse ricoperta di
ro Ilaoul-Uwhcito nel juur/.. JisSaa. 1852 p.
orazione del eh. Julm, Il quale nc ha ragionalo pIS di
A'ea. Sdihs. Gaillsci. der iriiaaichafl. (861 p. 168
re ossorvazioui Delia illusiratiouo alla lav. XVIII del
W.(co. ove se ne ripelo II discgno.N onclllamoI piccoli ri
». rii. pag. Sto segg.i pcrcbà non dauno alcuna idea ile
a con che furono ricavali: mll la pag. 65.
■ Avellino 5till. cit. p. IO. Haoul-Rocliclic 1. c. p. 237.
■ Vedesi pubhiic.aia.tal Zahn III, lav. XLlll. con qualclit
considerazioni sul scuso moralecd ru/cmico del noslro dipinto. Vedi pure ciò che
scriveRaoul-Romcltol. c. p. SIC, i) quale ricorda alirrol il ballo Irniiv«; sebbene
IC DC’BericAle non s.iprcmnio dividere In .sna opinione sulla dislintlone elic fa ira l’anfora messa
Vedi puro le In rapporto coll'Ainoro, come simbolo funebre o baecùico. Vedi Minerviiii men.
.. . ! i' !
rbyraelo dea CriroAiscAsM TU
'■‘ Avellino/.e, p. 19-20 rie
ineinorail dagli anllebl, nel qi si danzando (Polluee. il
'■•CIO si raccoglie da
Ealkener p/crn.e«. p.O
i8i7p.l36.Dclros(0, la.
benanche ad un' Esedra
IV. Ranofka lo appella leuùiernio, MI. d
me fu osservalo dal Rooul-Rocheiie I. c.