G e n e r e P A L E M O N E ; P a la em o n \ F a b r .
G en e r is c h a r a c t e r e s e s s e n t ia l e s . P e d u m par secundum
prima major plicalumque , utriusque carpo inarticu-
lato didactylo. Antennae superiores breviores triphyllae ; inferiores
corpore longiores.
C h a r a c t e r e s n a t u r a l e s . Abilus Punduli ‘ at rostrum siirsum
flexum ; lateribus spina acuta longa. A n term ausuperiores triphyllae
pedunculo triarticulata , arliculo primo compressa subtus, excis-
■ so. Antennae inferiores corpore longiores , pedunculo brevi qua-
driarticulato insidentes. Pedes maxillares exterioresfiliformes qua-
driarticulati, arliculo secundo majore , margine externa excisso. ,
ultimo unguiformi. Mandibulae extremitale superiore bifida , altera
parte laminiformi, altera crassiore detruncate. Pedum par
primunt et secundum didactylum gracile , simplex vel inarlicula-
tum , anterius dimidio brevius ; reliqua monodactyla decrescentia,
Cauda pentaphylla , lamina media angustata , extremitate trun-
cata spinulosaque ; lateralibus ovalo-elongatis , simplicibus , mar-
ginibus bicrassatis.
Ossmaziaai. Tra i generi ne’ quali ctWisi stanno î goïnhcïi il presente rac-
cMucte fl numéro maggiore e te specie più distinte proprie del' nostro Mediterrane
©. Nè V ha chi più ne avèsse discorarte del signor Rissor: delle quali
perà sottratte se ne reggono talune e regisAate in generi dïrersi. Tali sono il
P. margaritaems e i l Laevirhyncus riposti' nel sig. Ippolito, siccome ne rientra.
fra i Palemoni fl sua lysmata Trüianus.
Latreille (i) non menziona ehe due delle specie suddette come le mèglia
determinate , rimettendosi per & altre a quanto ne giudicù il prelodato signor
Desmarest il quale tutte le riconobbe, e titubante rimase sulla ricognizione gene-
rica stessa ehe mostra ad un tempo l’ imperfezione delle descrizioni, e la leg-
gerezza de caratteri su quali i generi riposano. Nell’ indicar le specie nostrali
mi studiei'Q ferne rile «are le note diflèrinziali, onde discemere le costaati e la
ambiguë. %-, (i)
(i) Cay. Regu. Anirn. vol. IV. pag. 97.
P. roslro ensiforme elato subrecio ; supra 7-8 dentato» sublus bi-velrlriden-
talo, apice bifido.
Cancer squilla, Lin. Syst. Nat. p. 2988, n. i 6'5.
Palaemon squilla, Leach, Mal. Brit. t. fâ , f. i i - i 3.
------Opus. Subs. lib. 2, Tab. I l l , f. 5.
------Fab. Mant. Ins. 2. p. 32i , n, 5,
B aster. Squilla fusca.
------Latr. in Cuv. IV , p. .98.
------Desm. C o n s id e r , p. a35,
Trovasi nel Golfo di Taranto egualroente che sulle coste
dell’oceano brittanico , ore fu discoperto e descritto da Leach,
siccome pure su quella della Francia.
Osscrvazioni. Quantunque trovîsi dal Linneo assegnato un tal nome ad una
specie del suo grande genere granchio (Cancel') e dat Fabricïo con maggior
precisione ad un astàco ( As lac us ) , appticavasi non dimeno con. poco di-
scernimento a moite specie. L’ analisi acurata fatta ne* tempi più recenti d*ogni
parte spettante alla organizzazione degli aniniali di cui si ragiona, ne ha dato
a ben discêrnere moite specie che restavan tra îoro confuse. Qiundi lien difficile
ed ambigno è l’ adottare corne sinonimi i nomi a n t i c h i e d il citarsi le
figure de’ vetusti icônografî.
Non c* a maravigliarsi quindi s’ io non cito sotto. la presente specie il Peta-
gna, perciocchè l’ Astacus Squilla di questo nostro scrittorè è un aggregato delle
frasi fedelmente copiate del Fabricio, d’ una figura poco esattache malconvie-
ne a qualunque delle specie nostrali di quest* ordine. E fo avervi aggiunto quel
variai rostra Yeclo ei meurvo, ne ba talmente generalizzata 1’ applicazîone , che
dubbia oltremodo ne rende la cognizione della specie. ïn quanto al Fabricio
debbo pure notare, ch’ ei vuole nçl Cancer squilla cinque denti ne’ lati del to-
race , i quali mancano in tutte le specie del genere palemone.
2. Pal. porta spada; Pal. ensférus.
P. roslro thoracis subaequale apice adscendenle, supra qtuinque subtus qmdri-
denlalo ; anlennis tongis ; appendice media caudali bispinosa, spinis longissimif.
------Riss, Crust, de . j?ïic. p. io-6.
È questa una delle specie perla prima volta descritta dal Risso,