’D ' E C A P O D l
denteîli dal lato interne, ed alF esterno ancor se ne veg-geno ta-
lune minori.
I riraanenti piedi seno essai più lunghi ed acutissimi ; il
primo pajo anteriore più lungo di tutti è due rolte ed Un terzo
la lunghezza del corpo-, -compreso il rostro.
Macropodia Tenuirostris, Leach. Malac. Brit. Tav. 23,
fig. i-5. Edîn. Encÿcl.
------Desmarest, Consid. p. i 54.
Ques-ta specie è -stata finora reputata corne esclusiva delle
coste d’ Inghilterra , e corne taie descritta solamente da Leaeh nella
sua Malacologia Britannica e nella Enciclopedia di Edinburg ,
tuttavolta essa è frequente nel Golfo di Taranto insieme con la
seguente.
2. M. falangio ; M- phalangium.
M. seulo pubescente , anlice spinis tribus erectis acutis, postiçe turberculis ob-
iusis i rostro bifido.
Cancer Phalangium, Fahr. Ent. Syst. p. 463. n. 84.
Jnachus Phalangium, Ejus. Supp. p. 358. n. 17.
Cancer Phalangium, Pen. Zool. Brit. IV . Tab. III.
f. 17. .
Macropodia Phalangium, Desm. Cons. p. i 55.
Questa specie distinguesi dalla precedente pel rostro di gran
lunga p iù co r to , talchè uguaglia appena la quarta parte délia restante
lungliezza del corpo, a contar corne sopra : le sue antenne
per lo contrario lo superano ben più ehe due volte ; ma le brac-
cia e le mani non sono cos'i spinose nella faccia interna , ehe
anzi ànno esse appena qualche risalto o scabrosità , essendo per
lo contrario un pô pelacciute.
Comune nel Mediterraneo.
i s A cm t ia i
3 . M. gracile ; M- gracilis, n. Tav. 3 , fig. 1 , A , B.
M. testa sitblrigona, regionibns exluberantibus , rolundatis, laevibus : rostro
brevi ; superciliis elevalis ; forcipulis bimaculalis ,* unguïbus validissimis.
La forma dello scudo , la breyità del rostro, la proporzione
e robustezza delle unghie , e la gibosità mammellare senza spin
e , cbe contrassegna ciascuna regione, distinguono eminentemente
questa specie dalle altre conos.ciute. Per lo chè cader non puo
il dubbio ch’ esser pos.sa un piccolo del phalangium , e molto meno
del tenuirostris. Esso appartener potrebbe ail’ Inaco Leptorinco se
i caratteri generici, specialmente la lungliezza delle antenne, ehe
poco manca per uguagliarsi a quella del corpo, non lo scostas-
sero troppo da quello. Esso è piccolo, non oltrepassando due li-
nee in lungbezza il suo scudo. Il rostro è cortissimo, solcato nel
mezzo, e sull’ orbita ha due rilievi rotondati assai sensibili. Lo
scudo si accosta alla figura triangolare , ma troppo largo nell’ an-
golo anteriore. Le regioni sono ben pronunziate , ma le protuberanze
sono in forma di mammelloni , e senza alcuna «pina nè asprez-
za. Sopra ciascun dito della tanaglia o chela evvi una macchia
liera presso la loro base. I piedi sono gracili e graduati , ma più
corti in proporzione di quelli delle altre specie note ( i) , non
avendo ehe il doppio appena della lunghezza dello scudo , e ter-
minali essi sono da unghie assai robuste , quasi pm grosse degli
altri articoli , mollo curve, e dentellate nel margine interno (2).
Ossérvazioni. I tre primi articoli delle .antenne sono quasi uguali Ira ïoro,
mentre ne’ caratteri generici si trova stalîilito che il seconclo sia triplo del primo
in lunghezza. Ma questa differenza non autoriza a distinguerlo genericamente, menT
tre tutti i rimanenti caratteri convengono al Macropodia■.
In quanto alla specie è ben distinta dalla tenuirostris e dalla Phalangium per
la disposizione de’ tubercoli, per la figura e proporzione delle unghie , e per
gli rimanenti caratteri meno essenziali.
(i) Questo carattere e tanto singolare, cbe noa solo van-ebbe a separare genericamente
la nostra specie clagl’ Inaci , e dai Macro pod i , ma a distrarlo ancora dal la seconda snddi-
yisione della settima de' Bracliiuri, fuori della quale poi non avrebbe alcun posto.
. (2) In cio sembra peccare la -figura del Macropodia Phalangium esibitaci dagli autori.