ramente. Il Risso avea pur descrîtte le specie del Medi-
terraneo che bagna le coste della Francia méridionale.
Ed il Roux ne andava pubblicando le stesse cose con mag-
gior latitudine , ed accompagnandole ancor con figure.
Otto ed Edwards talune specie del nostro golfo discopersefo.
Tutto questo perô non' toglieva l’ oscurita in che noi gia-
cevamo per rapporto allé specie nostrali ; mentre cl’ altro
lato fra le mani di.pochissimi le opere sudette si aggi-
rano. (i). Nè poche specie avanzano od imperfettamente
descritte , od oscuramente indicate , o mal definite. Ed
in vero, imprendendo nell’epoca medesimala pubblicazio.ne
della Fauna del Regno, esibi nel primo fascicelo la sto-
ria del genere Paguro, e quella della Frbsine, Idotea e
Stenasoma : ed indi nel fascicolo quarto illustrai 1’ Anceus
forficatus. e la Praniza. caeruleala, le quali specie ancora
moite dubiezze racchiudevano.
Non avendo interrotte giammai le mie investicazioni,
nuove ed intérèssanti specie vi ho da tempo in tempo
discoperte , sia nel mare, sia ne’ laghi e ne’ fiumi (2).
Nel Eivedere le, acque stesse del Golfo di Taranto per ben
due stagioni ( niarzo. e settembre i 83y ) , alla prima serie
perv-enni aggiungere altre. qualtro specie, 1 Alhanas nite-
seensy Leach-, il Cryptophlalmus Costa, Prest.; V Aega bi-
carinata ,.- Leach | c 1 Eopjfrus. squxllciruni, Latr.
Gli Entomoslracei non meno- quotidianamente. mi si
parano innanzi 5, e pochi forse di quelli finora discoperti da
Müller, Leach, Otto,,Hermann, Rudolphi, Grant, I)ela-
(1) Non ho fatta parola, clell' Olivi e- del Setagna „ aomeclw- quesû non indicarono che
pocliissime specie e le- o.vvie ; il primo nella sua Zoologia. Adriatica «d it secoudo nelle-
Inst.. Entomology
(2) Nell’ Awnuario- Zoologigo per 1’ anno 1834 pwhblicaiân?.brevfc note 1l. Edwxrsia spleixr.
dens e 1' dudouinia utriculus..
roche, Blainville, Oken’, Nordmann, Kollar, ec. alle mie
ricerche sfuggirono: in rimpiazzo delle quali non manca
taluna specie o nuova àffàtto, o per lo innanzi incompleta-
mente osservata.
Ricca quindi si mostra la nostra Fauna nella classe
de’ Crostacei, non altrimenti che per le altre classi degli abi-
tanti delle acque si avvera.
Per la quai cosa tempq, già parmi di poterne continuât^
Ja pubblicazio.ne in preferenza clelle altre classi, non
potendo tutte ad un tempo farle apparire.
Mi lusingo diavereimpiegata ogni cura perche questa
parte del mio lavoro non appaja nè arida nè ignobile : per
lo meno ho adoperato ogni mezzo che la terra nat'ia porge di
meglio, sicchè 1 edizione disadorna non vada. Che se pennelli
e bulini migliori offerti mi avesse , eerto non avrei alcuna
di tali cose omessa per farla service alia splendidezza del-
1’ opera.
Posso del pari rispondere e della real ta degli obietti,
che tutti conservati si trovano nel mio privato museo ,
e della fedeltk delle immagini dal naturale copiate sotto il
mio sguardo medesimo e colla mia direzibne , nonchè della
veracit'a, d’ ogni cosa che agir animali de’ quali si parla si:
attiene , essendo stato tutto dalla- natura dèsunto „ dame
osservato , e senza che sull’ altrui fède alcuna. cosa sit
fosse asserita.
Quantunque indifferente er fosse il sistema in un là-
voro che non guar.da 1’ elementare istruzione direttamen-
te , ma la sola esposizionc degli- obiettr, a» fin di- conosce-
re i nostri possedirnenti r. nulla meno,ho, or.eduto. attener-
mi a,quel diLatreille , per mantenere, Harmonia- del tutto
con quella delle parti'. Che se. tafvoîta: traditö si trova
per allogarvi. meglio alcun genere> fio ciô fatto senza-ap