ne grosse ed acute cingono i lati : sottoposte aile quali se ne tro-
vano moite altre î ed un doppio ordine di punte cinge i lati
della bocca. Le braccia sono grandi triangolari, la di cui faccia
inferiore liscia e quasi piana , l ’ esterna molto tubercolata , e
mezzanamente lo è pure 1’ interna ; con taluni tubercoli piu ri-
levati e quasi spiniformi nello spigolo superiore. Il carpo è pa- *
rimente guernito di molti tubercoli : le mani son lungbe poco me-
no clie il braccio , lisce ed un poco rigonfie nel mezzo , tuber-
cola te nello spigolo superiore ; le dita sono. inarcate , svariata-
mente dentellate ( i) . Piedi gradatamente decrescenti , cilin-
dracei , i di cui femori anteriormente terminati da tre risalti :
le tibie con un solco longitudinale nel mezzo della faccia superiore
; tarsi terminati da unghietta picciola , poco curya , e
molto acuta. Tutto rivestito da cortissima e rigida peluria bru-
na , ehe lo rende ruvido al tatto , sotto la quale mostrasi tinto
di un bel color rosso o scarlatto.
Maja condyliata? Risso , Crust, de Nie. p. 42 i n< x*
Trovasi in grandi profondità nel goîfo di Napoli 9 siccome
in altri siti del mediterraneo.
Io non o ancor vista la femmina , mentre del maschio
posseggo parecchi individui.
Osservazioni. Riferisco questa specie al genere Milhrax come quello a cui
maggiormente conviene çe’ caratteri primarî. Nulla meno se ne diparte eviden-
temenle per la proporzione degli articoli de’ peduncoli delle antenne esteriori
( essendo nel nostro Mitrace il primo quasi uguale se non più lungo del se-
condo , in luogo di essere più corto ), e per la forma delle diele specialmente
delle lor dita le quali convengono strettamente con quelle delle Pise.
(i) Parmi degna d’ osservazione la rimarçhevole anomalia ehe questa specie présenta
nella forma e dentellatura delle sue maniochele. I mperciocchè in taluni esemplari esse si
mostrano colle due dita molto archeggiate, la cui estremità dilata ta e dentellatà ail inter-
no, simile dd tutto a quelle della Maja; il dito inferiore s’ incurva per rialzarsi,, enell’ ar-
co jnterno del superiore o mobile v’ ha nel mezzo un sol tubercolo. In altri per lo contrario
le dita sono più allungate e men curve, ed oltre la dentellatura estrema se ne trova ap-
cora un’ ultra presso la base dell’ uno e l’altro dito , con una protuberanza intermedia nel-
1’ inferiore che immette nell’ interno deU’ arco def pollicé , e la mano stessa è moite più de-
licata. Ne tali difference appartengono a sessi dislinti avendo io messi a confronte individui
tutti maschf.
G e n e r e PA G U R O , P a g v r v s ( a ) , Fabr.
G e n e r i s c h a r a c t e r e s e s s e n t i a l e s . Antennae esterio-
res longae , articula secundo spina mobili praedito :
intermediae breves. Thorax crusta tenerrima tectum.
Abdomen m o lle , spiraliter intortum , appendicibus
binis ad ova retinenda in latere altero.
. Characters« naturale s. Caput corporis indisiinctum. Antennae
4, quarwn duabus oculorum lateribus exterioribus insertis, longissimis,
setaceis, cum spina laterali mobili in secundo pedunculi
articulo: duabus brevioribus inter oculos, geniculatis, articulo ultimo
bipartito penicillatoquer Oculi duo approximati , peduncido
subeylindrico subrecti^i et squama superciliari ad basin praediti.
Pedum par primum forcipatum., quatuor posteriores didaetjli.
Thorax crustaceum, tenerrimum. Abdomen molle, subcoriaceum ,
spiraliter intortum, coclearum cavitatibus intrusum, reconditumque;
estremitate duriuscula , pedibus 4 rudimentaras munita: m latere
flex o appendice membranacea ac pinnulis duabus ad retinenda ova,
Osservazioni. II Genere Pagan- i naturale a bastanza « di facile ricogni-
rione. I paguri destinati dalla natura a vivere accovacciati nelle cavitk spirali
delle chioceiole marine, o testacei univahi, devono per neeessità esser vestiti
da tegument! molli, e flessibili, onde adattarsi agli anfratti di quelli. Quindi
il loro addome è molle , allungato , gradatamente deerescente , per abitudine
ripiegato in spira, e munito di quattro piedi rudimentari all’ estremità, de’ quail
servesi per mantenersi aderente alla cavità della conchiglia , e per punto di
appoggio allorchè deve accorciare il suo corpo, per ranniccliiarsi.-e gnarantirsi
dall’ attacco de7 suoi nemici. La parte anteriore del suo corpo, ossia i l torace,
è auch’ esso molle, specialmente ne’ lati, i l ehe permette adattarlo alla decre-
«sente cavità del sno domicilie : nel mezzo peiö , e n el! anteriore parte , clic
costituisce- la regione stomacale, la sua crosta è più dura, talchè ne mantiene
dopo morte la forma. Cio solo basta a fer distinguera a colpo d’ occhio, i- cro-
stacei di questo genere, ogni ultra cosa concordemente cori'ispondendo al me-
desimo fine è oggetto esclusivo dell’ accurate analisi de’ naturalisti.
Linneo percio , ponendo mente’ a questo solo carattcre , risguardù tutti i * V
(■ *)■ n«7»p»*, nome dato d'Aristotile ad un grande crostaceo del gcncre Granchio'(.C<mcer)’.
V edi. Granchio pagUi’O.