------Entom. Syst, emend. 3 , pag. 54 | n. 20.
------Petagna, Inst. Entom. 1, p. 3i y , n. 3.
------Latreille, 12, p. i 5o : n. 2.
Acridium lineola, Oliv. Encycl. meth.
------Charpent. Hor. Entom. p. i 3i . Tav. I V , f. 1.
Trovasi nel mezzogiorno della Francia ed in Italia ,
nella Ungaria , Dalmazia , in Portogallo ; e nelle Indie
Orientali, seeondo le assicurazioni di Germar dirette a
Charpentier. Fréquenta specialmente gli orti, ed i giar-
dini ; ma non cagiona danni notevoli, talchè niuno si
duole di esso, non ostante ehe vi si perpetui.
Osservazioni. îo avrei dovuto citare sotto questa specie il nostro chia-
rissimo Cirillo , il quale lo ha figurato nella Tav. 2. fig. 1 , del suo Specimen
Entom. Neap. ; ma non solo lo ha egli dato per VA, tartaricum ,
( Gryllus tartaricus) erroneamente , ma la figura stessa pecca di preci-
sione , siccome lo sono quasi la maggior parte di quelle tavole. Perdona-
hile è a quel dotto uomo l’ errore nel quale è incorso, a causacchè la frase
del Fabricio è talmente compendiata , e tanto poco di versa dàll’ aîtra spet-
tante al Lineola, ehe fa d’ uopo di somma avvedutezza per non cadere in
equivoco. Il prelodato Cirillo imputô a Röesel ed a Drury che malamente
figurato aveano il G. tartariçüs , impercioccliè lo aveano rapprese'ntato
entrambi coll’ elitre senza alcuna macchia; mentre cio lo avrebbe dovuto
fare entrare in sospetto della identità della sua specie col vero G, tarla-
ricus , sapendosi ehe i due summentovati autori godono faina di accura-
tissimi-iconografi presso i dotti entemologi , siccome lo sono di fatto.
Questo giudizio perd emerge dall’ ipotesi , ehe he’ Linneo , ne’ Fabricio
illusi si fossero intorno aile note caratteristiche ehe distinguono il G.
lineola dal G. tartaricus. Che se per lo contrario la çostqla rossa , ehe
il primo de’ sullodati autori attribuisce ora aile a l i , ed ora ail’ elitre , non
esistesse realmente ; e se la caréna dello scapôlare non è veramente e co-
stantemente rossa , siccome la pretende il seeondo, a malgrado ehe questo
non sia un carattere valevole a distinguere una specie ; allora il G. tartaricus
de’ summentovati naturalisti è lo stesso ehe il lineola. Il signor de
Charpentier , cui è caduto in mente taie sospetto , a causacchè non vede
nelle descrizioni alcuna costante uniformità, nè trova espressi nelle figure
i citati caratteri prodotti per distintivo del tartarico , suppone che il som-
mo Linneo ingannato si fosse nel credere , che il color rosso de’ femori
posteriori , per azzardo trovatisi sottoposti ail’ elitre -, sia proprio dèlF elitre
b delle ali. Giôva perd notare , che i femori non sono rossi ; e se con
tai nome designato avesse le tibie , queste sono rosso-livide , e pare impossible
che tanto sepolte si fossero trovate sotto de 11’ elitre da non es-
sere avvertite dall’ acutissimo occhio dell’ entomologo svedese.
I nostri scrittori patrii , Cirillo e Petagna , riportando il G. lartari-
eus corne esistente tra n o i, si contentarono copiare le frasi di Linneo e
di Fabricio , senza nulla aggiungere di più preciso. Che se assicurato ci
avessero di aver trovato il menzionato insetto colle ali aventi la costola
rossa , potremmo essere certi della esistenza della specie , ch io non ho
mai vista. Il prelodato de Charpentier, illustrando la diagnosi del lineola
soggiunge , aver esso una g ran macchia nero-cerulescente sulle a l i , in
forma di fascia. Certamente sarà questo un carattere di cui va freggiata
siffatta specie in Germania , o quegli esemplari almeno che il lodato scrit-
tore ha tenuti present! ; ma il nostro lineola non lo présenta , nè veruno
entomologo ne ha fatta menzione , del che si maraviglia eziandio lo scrit-
tore prussiano. Non è da preterirsi intanto, che la figura ch’ esso n’ esibisce
è poco esatta e grossolana , e mostra essere assai più picciolo di quello
che tra noi si t ro v a , e che da tutti è portato a dimensioni maggiori.
3. Acridio piangente ; Acridium plorans. Tav. I. f. i.
ci ^ ic, c , d.
A. Testaceo-flavicante, capite magno, liriea verticali a-
tra ab oculo ad os decurrente ; Clypei caréna fe r rugi-
nea, jlam-albido cincta , lateribus maculatis ; Elydris
griseis , nervis albis hinc illinc fusco maculatis , striga
jlavida ad partem anticam ; alls hyalinis olivaceis, a-
pice bimaculato ; fermoribus poslicis atrocoeruleo-macu-
latis , tibiis apice rubris basi macula subcoerulea , spi-
nis albis apice nigris.
Il Capo è grosso , liscio , di color giallo , con fronte
ai’cuato, gemnato, di color bruniccio ; antenne di 25 ar