geu. Pandalo di Leàch. Wei tempo stesso perù, nè la descrizione
del Riso è si chiara e compléta come sarebbe a desiderarsi ; nè
pare che siasi conosciuta la specie da’ signori Demarest e La-
traille, siccome io non conosco il Narwal de’ precitati scrittori.
Pertanto , taluni de’ caratteri del nostro pandalo son tali che
a rigore entrar non lo farebbero in questo genere. Esso di fatti
non ha i piedi del secondo pajo diseguali tra loro, ma invece sono
ugualissimi nè maschi cost, come nelle femmine ; e sono poi ripie-
gati siccome esser yogliono ne’ Palemoni: piedi del terzo quarto
e quinto pajo non sono già gradatamente più corti di quelli del
secondo , nè più grossi de’ medesimi , siccome il signor Desma-
resa li vorrebbe, ma invece sono più gracili e lunghi a segno
che tutti oltrepassano di molto i piedi anteriori ed il rostro me-
desimo , e quasi sono uguali tra loro.
Allorchè esaminai per la prima volta questo elegante cro-
straceo vi riconobbi i tratti principali del Pulaeomon pristis del
sig. Risso ; per le moite note differenziali lo distinsi appellandolo
Palaemon Tarentinum, comecchè in quel mare il pescai. Richia-
mato a più matura disamina parmi doversi riporrere meglio tra
i Pandali ove lo hanno riposto tutt’ i malacologisti recenti per non
creare un genere distinto solo per gradi poco discosti dall’ orga-
nizzazione normale di quelli.
Il nostro Pandalo ha un rostro si lungo che oltrepassa la
meta della lungbezza del corpo intiero compresa la coda, cur-
vato alquanto in sù, compresso, finamente dentellato, cogl’ inter-
valli guerniti di lunghi e folti peli , e termina to in punla acutissi-
ma. Il margine anteriore dello scudo toracco ha quattro spine
acute, due superiori maggiori âccanto ail’ arco orbitale, e due
minori all’angolo inferiore ; Le antenne intermedie sono di molto
più lungbe. del rostro, il cbè non avviene nel Narval. Tutta la
superficie è poi rivestita di villi assai densi, che sembra quasi
velluto.
Il resto del corpo è pur villoso,ma i villi sono più rari e
men lunghi. La lamina codale media è guernita di alcune spi-
nuzze acute distese , e disnost'e sulle due angolisità superiori ,
terminando ancora in una punta acuta. .
Il suo colore generale è il rosso di corallo, ma i villi di
color leonino che rivestono lo scudo toracico ne alterano la chia-
rezza : e perô vien per lo lungo si questo che 1’ addomino or-
nato da sette strisce d’ un rosso vivace e brillante , alternanti
con altrettante di un bianco argentino splendente che nel me-
scersi insieme il color cangiasi in leggiero violetto. Gli occhi
sono neri , reticolati, con un piccolo occhio liscio la cui peri-
feria interseca quella della cornea maggiore stando nella superior
parte della medesima ; i loro peduncoli sono corti.
Le antenne superiori sono più lungbe del corpo, contando
dall’ astremità della coda a quella del rostro , e 1’ esterne lo a-
vanzano d’ una meta. I piedi delle tre ultime paja hanno il primo
articolo spinoso e gli altri lisci : quelli del secondo pajo si
ripiegano , sono uguali e didattili ; e quindi son proprî del genere
seguente Palaemon.
La femmina porta le uova nel mese di giugno ; esse sono
di color verde ceruleo.
La carne è gratissima e stimata. Trovasi nel Golfo di Taranto
e forsi in tutto il Mediterraneo.
Siccome di questa specie non si ha una buona figura , cosi
ho stimato esibirla ; anche perché meglio si possano vedere le
differenze ch’ esistono tra questo il Pristis ed il Narwal dell’ Oceano.
Pandalus Narwal, Latr.
Astacus Narwal, Fabr. Mant. I , p. 33i.
------ Petag. Inst. Entom. I , p. ^16 , n. 3.
Palaemon Pristis, Riss. Crustac. de Nie. p. io 5 , n. 4-
Cancer armiger? Herbst.
P a n d a l e Na r w a l , Desm. Consid. p. 220, n. 2.
Palaemon Tarentinum, Cost. Atti della R. Acc. delle
Sc. vol. Y . Tav. 2. (inédit. )
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