CASA
NE L L ’ ISOLA VII.
D E L L A R E G I O N E IX .
La casa , clic imprendiamo a descrivere c della quale publilichiamo la pianta nella (av. L , l'u
sooverla nei mesi di ollobrc , novembre c dccembve 1880 , e benché non possa dirsi una splendida
abitazione, tuttavia merita di essere parlirolarmcntc considerata.
Per un rustico androne (1) si entra in un atrio senza impluvio (2). In questo sulla parete
meridionale è cavata una niccbìa in forma di piccola edicola, con fionloncino sostenuto da duo colonnette
c rivestita d'intonaco bianco; vi si rinvenne il 27 ottobre, insieme ai simnlacri dei Lari, una statuclla in
bronzo della Fortuna, conservala ora noi Museo di Napoli. Certamente ardeva sospesa innanzi a questa
divinità una lucerna di bronzo, a foggia di piede umano, che si rinvenne anche nella delta niccliia (Vedi
tav. I li, icll. A). L ’androne è silnalo fra due cubicoli (3 e .1); c sul lato soltcìitrionalc dell’ atrio si
trovano una rustica cella (5), conlcncnlc la gradinala del piano supcriore, c un cubiculo (C) con amido -
ingrosso, che potè servire anche da tabliiio. Sul lalo meridionale poi, discendendo due gradini di fabbrica,
si entra in uii’arapia stanza (7) con finestra sporgciilc sul peristilio c con decorazione a fondo rosso;
forse posteriormente la si voleva ridurie ad atrio, o viceversa, presentando il suolo un avvallamento,
clic sembra accenni ad un impluvio. Da questa stanza si accede a varie località ; cioè a drilta stanno
due cubicoli (8 c 9) e un’allra gradinala (10) pel piano supcriore, a sinislra, montando un gradino,
si trova un vano di comunicazione col peristilio (18), c finalmente in fondo sono una breve fauce (M>
c un ampio cubicolo fincstrato (12). Sulla parole Ira gl’ingressi della l'aucc e del cubicolo si logge
graffilo un saluto che un tal Successo manda a Felice e a Forlnuala. La breve fauce, contenendo a
sinislra 1’ adito di un angusto cubicolo (13) c a dritla quello di xina rustica cella ( l i ) , mena alla
cucina (15) con altra colla adiacente (!C) ; e svoltando verso est introduce in im orlo (17). IVmscond)
ncll’atrin, poiclic manca il labliuo propriamente dello, si entra dircllamciUc nel porlico del peristilio (18),
sostenuto da quindici colonne di fabbrica, rivestile d’ intonaco giallo ; mancando il lablino, il portico eia
sorretto nel lalo anteriore da altre due colonne più robusto, ricoveric d’ intonaco rosso. L architrave di
esso era ad archi poggiami sulle colonne, come si rileva da uu bell’avanzo, che ancor n’cs'stc sulle colonne
del lalo orientale. All’angolo nord-ovest dell’arca destinala alla coltivazione dei fiori c fabbricato il pulml
di terracotta, c poco discoslo, quasi di fronte all’ ingresso, è situala una vasca circolare di marmo
bigio, sorretta da monopodio, nella quale versava acqua un Amore iu bronzo, con un dcllino sulla
spalla drilla, lornuto a luce il 3 novembre c trasportalo al Museo di Napoli. Addossalo alla colonna
angolare sud-est sl.a un pilaslro di fabbrica con tavola marmorea sovrapposta, sulla quale si rinvenne
il 0 .lecembre una slaluelta in marmo di un Amorino, che seduto su di un sasso regge con la mano
sinislra o sulla gamba corrispondente una maschera di Pane, furala negli occhi, nelle narici c nella
-
n i ' \ -