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XXVI I ; a RTE in POMPEI-ELENCO ILLUSTRATIVO D ELLE TAVOLE
(Iiiir artista sia stata quella di proseutavc la Forza
vinta dall’Amore, esprimendola per mezzo dol
più torte de’ quadrupedi avvinto iu aurei lacci
ed in voluttuose gliirlaudo di rose, c domato da
dobolissiìiii putti i quali beffandosi di lui, c caratterizzandolo
come un imbelle fanciullo, gli lian
sospesa al collo un’aurea bolla. E siccome il vino
è tra le più possenti armi di Amore ha fatto pro-
scdcro l'azione da una Sacerdotessa di Bacco
che fa una libazione al Nume , ha collocato su
di uu sasso il cembalo delie orgic, cd ha ingliir-
Inmlato le due Ninfe locali dì edera oon oorimdi,
simboli tutti di obrictù-
Non ò du trasandarsi intanto cho il Foggini
nel Musco Capitolino pubhlioò un piccolo musaico
di circa un metro quadrato, rinvenuto uelle vicinanze
dì Anzio, cho molto al nostro somiglia.
In questo sono precisamente simili il leoiio avvinto,
i due amorini ehc gli stanno d' appresso
ed Amore istosso che suona la cetra ; vi mancano
però le Niulo, i duo putti alati con face e fiori,
od invoco della Sacerdotessa vi è Ercole iu gonna
muliebre in atto di filare : le quali cose ci fan
supporre cho uno stesso originale abbia servito
ad aincmlue i musaici , c conferma sempre più
V opinione che gli artefici subalterni copiavano
no'loro lavori lo opero più accreditate do'grandi
maestri dell’ arte, o se qualche diversità vi si
scorge par che dcbbasi attribuire al disdegno cho
essi avevano di essere intorainente servili agli originali,
oppure alla volontà di coloro che coni-
mcttevauo determiuatamente la rappreeentaiiza
de’ soggetti. E noi siamo dì opinione, che lu com-
posizioue del musaico Romano si avvicini molto
di più di quella del Pompejano al primitivo ori-
giuiile , come più mitologica, o drammatica ciie
voglia dirsi.
Gii altri piccoli musaici riprodotti iu questa
stessa tavola furono rinvenuti in diverse abitazioni
di Poinpei.
TAV. X X X IX .
TERRECOTTE. - Questa tavola contiene quattro
lastre di terrecotta con rappresentanze di Ne-
rcidi ; le due prime appartengono ail un fregio,
clic si conserva in parte nel Museo <li Pompei,
c del eui rinveDimcnto non siamo in grado di
dare alcuna notizia.
J.® lastra : Sul dorso di uu grifo marino nuotante
verso sinistra siede, col capo rivolto a sinistra
o con le spalle allo spettatore, appoggiata
sul iiraccio sinistro, una Nereido in mia posn graziosamente
trascurata, eon la gamba sinistra fortemente
ripiegata e ritirata sotto la gamba destra.
La parte inferiore delia pcr.sonn è coperta dn una
veste , della quale un lembo sembra che tenga
coir avambraccio destro innalzato c il cui gomito
poggia sulla coscia corrispondente.
2.“ lastra; Sul dorso di un cavallo marino
nuotante verso sinistra siedo, col capo rivolto a
sinistra, ma con la parto supcriore del corpo vista
di fronte, appoggiata sul braccio diritto, mia
Xercide. Un manto la ravvolge le gambo e del
tvambraocio sinistro abbassato, nella cui
iene una spada.
Iu ciascuna lastra sono quattro piccoli buclii
poi chiodi die dovevano tenerle infisse albi parete
: il lavoro u’ é molto acoiu-ato o pieno di vita,
e vivissimi anche i colori, di cui erano dipinte.
Altezza 0,2.55, largliczza 0,225, gi'os.sezza 0.015,
Le altro due la.stvc, la 3® c la 4® appartengono
ad un altro simile fregio di Noreicli proveniente
dalla casa di Fauno.
3.® la.stra : Sul dorso di un mostro marino
rivolto a sinistra siede comod.inieiite a destra umi
Noreido, la tinaie oon la dritta abbassata, il eui
braccio 6 appoggiato al collo della fiera , tiene
mi lombo della veste, die le ravvolge lo gatiibe,
mentre col braccio sinistro regge iumuizi a sé
una corazza.
4,“ laslra ; Sul dorso di un cavallo marino
“ aloppantc verso sinistra siede a dritla una Nc-
roide iu maniera però, die il sun braccio destro
c;n“ e il collo della tie;-a, il capo é rivolto a sinistra
e la parte suporioro del corpo allo spettatore.
11 manto, clic lo ricopro lo gambe, lo av-
vol“ C del pari il lirncoio sinistro ablinssato, nella
cui mano tiene sullo gambe ima spada.
Svoiituratainciitu (pie.stc lastre furono in tempi
posteriori rivestite di uno strato di stucco , pel
quale le forme vennero alterate in gran parte.
I l lavoro ncir argilla sembra di poco inferiore a
quello delle due lastre precedenti ; nessuna traoda
di dipiiitui-a. Altezza 0,285— 0,29, larghezza
0,265, grossezza 0,015.
TAV. X L .
PITTURA MURALE. Ja mi excdra della Casa
detta degl’ epigrammi greci della quale abbiamo
parlato nella illustrazione della nostra tav. X X X V I ,
fu rinvenuta la parete che qui riproduciamo. 11
quadro di mezzo ha una rappresentanza di Jiartc
c Venere. In questa exedra venne ritrovato un
grande istrumciito musicale di bronzo a guisa di
siringa, che ora conservasi nel Mu.seo Nazionale
di Napoli.
TAV. X L I .
BRONZO. — Abbiamo detto a pag. 8 del presente
capitolo die delle non poche statue decorative
rinvenuto in l'ompci, son da avere in altissimo
pregio le statuette in bronzo del l'auiio
danzante, del Fanno con l'otre, del Sileno ebro
c ilei volato Narci.so, che jiel materiale, per iiv
dimensione, per la rappresentanza e per la esecuzione
formano un mirabile ciclo di inoiuimeiiti.
Questo statuette già da noi puliblicato e illu.slrate
in altre parti della nostra opera (Ved. Descriz.
Gen, tav. 1.5-19-94 o Gasa dd Fauno tav. 5) sono
qui riprodotte solo per maggiore comodità dd
lettore.
TAV. X L l l .
TERRECUTTE. _ Rlprodndamo in questa tavola
I
diversi frammenti. 1 due primi sono rrnm- L’ ARTE IN l'OMPEI-ELENCO ILLUSTRATIVO D EL L E TAVOLE
menti di sana con testa leonina come grondaja;
il primo proviene dall’ atrio della casa detta di
Sallustio od il secondo, die ora si trova nel Musco
Nazionale di Napoli, verisimilmente dall’atrio
della casa del Fauno.
11 terzo e 1' ultimo fi
a due serbatoi di acqua molto nili l ' i
1' altro: fra palmetto ben lavor.ato, nel mezzo della
lastra, un ddfi:io co:nc grondaja.
I l quarto é a:icbe mi frammento di sima c
fu riiiveinito nd 1872 nolln casa dotta (id Niobidi
: nel mezzo havvl la parte niitcviorc di im
cane, c il canaletto per lo scolo ddlo acque é
praticato fra le sue gambe ; ai duo lati vedesi
iiu ricco ornato ."i rilievo.
Finalraente il quinto frammento appniticiio
ad nn sorbatojo d’ acqua. Dal mozzo sporge nn
leone, fra le cui gambo la foglia di acanto pel
getto dell’ acqua; da destra o da sinistra si avventano
al leone due grifi alati. Quosto pozzo
insieme con altri simili trovasi nd Museo di
l ’ompei.
TAV, XLTII,
PITTURA MURALE. _ XcH’ottobrc dol l877 s’in-
cominciò il distcrro dell'Isola V della Reg. IX .
Al n. 11 si rinvenne un' abitazione notevolissima
por In simmetria delle sue parti e per la fre-
sdiezza c vivacità della sna decorazione. I l ala
snilc cui pareti si ravvisano tracce d’ incendio,
mostra la decorazione frcsdiissinia che qui pnb-
blidiiamo- In questo dipinto si vedono i soliti
riquadri rossi e gialli, con zoccolo nero a! disotto
0 con fregio nrcliitcttonico al (li sopra. Xcl riquadro
di mezzo liavvi un piccolo quadretto che
rappiesenta Bacco col tirso.
TAV. X L IV .
PITTURA MURALE. _ Rn decorazione cho qui
pubblichiamo appartiene al tab'inio «lolla suddetta
abitazione dell’ Isola V «iella Reg. IX (X. 11).
In mezzo oi riquadri rossi e celesti delle paioli
•si o.ssorvaiio talune figure isolate di guerrieri in
piedi, poggianti sopra piccole basi giallo, armati
di cimo, scudo, lancia o talora aiiclic di
parnzonio.
TAV. XLV.
PITTURA MURALE.— Nella parete, cho cinge il
portico intorno di un grande edificio pompeiano,
campeggiano le due vaghe c belle figuro riprodotto
nel primo quadretto della presente tavola.
Rappresentano queste (Ine figure l'origine della
coinnicdin. Nata nelle orgio baccliichc cc la dimostra
questo dipinto, in cui vedesi una Baccante,
appoggiata col gomito alla spalliera della
•sedia ove siedo Talia, fare attenti il volto, cd i
moti al declamar di questa Musa, ai cui piedi
lin deposto il timpano in segno di aver sospeso
1' ebrifestantc clamore. Il volto della Baccante é
molto espressivo dell'attenzione, clic presta agli
accenti di Talia, elio é in faccia tutta accesa «li
Febo, c par die l’ estro le scintilli dagli occhi.
La Baoc.mto più calda di vino , che di onestà
temperata, ha indosso un sol pallio tiiichino che
dall' omero sinistro cascandole sul fianco dritto
le lascia mula la metà della vita. Talia, la testa
adornata di un'iinirn mitra, é vestita di iin.-i tunica
talare di color giallo. Questa tunica é forse
quella stessa , che l’olluce descrive fra le vo.sti
comiche, c che ohiaina Summelria. Dalla spalla
dritta le discendo sino ai pieili , clic calzati di
socco riposano sopra ini suppedaneo, un manto
di color piombo, .sopra il «piale sostiene con la
sinistra nna inasohei'a comica, iu cui si ravvisano
tutte quello fattezze, clic come cnrattcristiclie delle
mnsohoro da cominodi.a ci vengono da l’olliicc
minutamente descritte, ed ha in grembo il serto
di quella fronde onorata che suole onuir chi poetando
scrive. Quella verga ricurva, cho tiene colla
destra, é il bastone pastorale cliiainato pedo dai
latiui, Imjobolo dai gi-cci, con il quale i pastori
giiiilnvano lo greggi, dato in nttrlbnto alla coni-
mcciia; forse perché inin voluto simboleggiare con
questo , che siccome i pastori conducono a ior
posta gli armenti, così essa costuma gli uomini,
i «piali prosi al diletto de'comici componimenti
da quella parto si piegano a cui questi gli
spingono.
Questa pittura é condotta con .sorprendente
facilità; paic clie il pennello abbia seguito, nel
suo rapido volo, il pensiero del maestro, elio ia
inventò ; come niente vi si può trovare da aggiungere,
COSI nulla v'i si può dire superfluo.
Quatniiqiie valente artefice do’ tempi nostri
.si darebbe \-auCo di questo lavoro ; eppure quest’
opera nell’ anticiiità nitro non era, che il prodotto
di uu pittore oriiaineiitista.
Non meno pregevole dol suddetto dipinto é il
secondo quadretto della nostra tavola, lavoro del
mcdcshno artefice, ed ornamento della stessa parete.
Dal cauto X IX dell’ Odissea nc attinse l'argomento
il pittore. In questo pittura Tenelopc
viene a colloquio col tonto desi«lcrnto suo Ulisse,
senza conosecrlo, poiché se le presentò, in sinui-
imilato sembianza di un veccliio accattone, dandosi
il falso nome di Etone. Scalzo, come mendico,
con quel bastone in mano, clic Enmco gli
dié a sostegno dello scabroso viaggio, siedo sopra
un tronco di colonna a modo di chi é rotto dagli
anni e dal cammino stanco. Non ha indosso, die
una corto tunica bianca, cd un piccolo pallio dì
color giallo. Penelope con bel garbo associa al
contegno di Diana le leggiadro grazie di Venere.
Desiderabile, c ritrosa ad uu tempo a tonti giovani
proci, COSI appunto doveva elfigiarla il pittore.
Una tunica turchina senza maniche la cuopre
sino ai piedi , su cui con liolUssimo nudare di
pieghe é licvoiuciite gettato uu manto bianco.
DaH’aspctto c dai gesti sembra che la sconsolata
racconti all’ incognito marito, quanto siano importune
le istanze de' proci prosi alla sua bellezza
e come allo violenti voglio dì loro, tonto inimc-
rosi 0 forti, sian tre soli di natura imbelle a resistere,
ossa donna, Telemaco garzonctto o Lacitc
decrepito. Unico scampo, in tanto pcriculo, aveva
chiesto cd otteiuito corno dilazione a nuove nozze
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