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Il train ,k e,,ri u,,lh,,ir II, <8); . S 'i l „1 «rei quo k pmoiimge est..............d..'.ù..c.o..u..t.e.i.',. ..i.ic.. ..p.c..u..t.-il
. eoo,Iter qric h .» ¡ J ite In nymplio ? U.ilro qu iiiir p.woillo eiiiicliision n n nai. qui . impose, elio
. .'.ceorde mal aree Pcspressioe ilii visaga, eó je eliertlie e,i vaie 1 epa,.oui.se,noni, 1 „laso ilelieieure
. ilo Pamoiireu, rari par in seii rie la veis aimite. II y a plosi je ne sois pas convaii.co quo lai.lolle
. gcniiriilo ile la ligure soli celle il'u.ie porsoni.c qui éconle. l'ailos 1 obsorvation; qu no Ijriiil cloigno
. Vienne a ciiilivor volro allenlien, vo.is ilemeiircs immollilo, le rogarli vagoo, la boiielie cntroovcrla,
. l'oreilte lonrneo vara Itenilroil il'oii pari ce broil, el la lite pins ou inoii.s pandiie smvanl quo te
a son est idiis oii iiioiiis (lislincl cl ijuc voiis faites poiir le saisiv plus ou iiioiiis d ellorl; ccpendani, votrc
« main suspeudue la paunie cn bus, sciublc vouloir eouvrir de sou gesto ct co.uiue óteindrc lous Ics
, br'nié liteleolonr, Tronve.-vous lei ria,, ilo parali ’ Le rloigl levò designe évidennnenl un bnl el, s>
« la tele s’incliiie c’est par un n.ouvcmoiit inslinctif, pour accoinpagncr, aecontucr 1 indication. Loin
« d'clrc pcrdu dans mie audition vague, le visage juarquc .me attcntion qui tuut culièrc est dnagoo
a vcrs le sol. Celle divciaciico ciilic le gesto ct io regaid s’ explique, si 1’ on suppose aux picds du
ajcunc bonmie uu auininl quelcouipie, auquol il mi.utrc soit uu objct à sais.r, soil uno vo.c a smvre,
a et doni il observe avcc un iulérit souviaiil Ics dóciles hcsilatioiis. L biiiolbésc a ole emise par
a Bruim dans un rapporl sommairc sur les foiiilles de Pompéì {llull. Insl. 18l>3 p. 92). Pour lui,
le piélcndu Narcisso ii'est i]u’ un Diunvsos qui joiio avoc un cliicii, un lion ou imo paiilbère. Lest
a de tontos les iulcrprétalions proi>osccs la plus nalurcllc cl la plus viaiscmblable s. Ed mlatli gli
alli ibuli, quali la corona di bacclic d' edera c la nebride, ben cunvcugouo a Uionyso, . cm alti cd
clceauli calzari ricordano le cndvomides, clic il dio porla talora su i nionuracnl. figurati. L epoca, a a
quìilc va indisculibiliiienlc attribuito l’originale de! ncstro bronzo, è quella in cui il rallinamcnio della
cultura mlcllcltualc avca spenta la fede, gii entusiasmi c le ardenti passioni dell' eia precedente; o
l’epoca, nella quale mi Prassilcle poteva pcrincllcrsi di susurrare neiroreceliio della bella Frinc die egli
non cicdova affl’iddii; è i! tempo in cui il tono religioso così splciididamcnfc trattato da i'idia cedeva
il poslo nelle'rapprcsenlanac ilegii ilei, ail un carallore allallo umano, e Apolle, qnal giovine iinioorlate
in vacanze, insilila eon la fraccia nna Ineerlola, Afrodite, divina belaira, si eceopa dell, sua aurea
ebionia e del suo specchio, e Dionysos selleria con la sua paniera. Si polrabbe objellaro olia la base
della sMnelta pompejana è aulica, a elio so di essa non v'6 Iraeeia ili zampo; s, poltebbc ;,ggini.gerc
ancora die sur una base cosi stretta non v’è posto per due. la’objezionc sarebbe certamente gi-avc, se
fosse provalo cbc il bronzo di Pompei sia un originale. Invece nulla impedisce di considerarlo come
una copia, Escinpj di copie bellissime, che rivelano la mano di mi maestro, non mancano; o a qualcuna
l’artista non ba esitalo di apporre il suo nome, come appunto fece ratenicsc Apollonio, clic riprodusse
il doriforo di Pulicldo. Neiranlicliità, allorché uno scultore di genio aveva trovalo un tipo, una posa,
mi movimento, uu motivo, l’arte durante un certo tempo amava di riprodurre quel tipo, quella posa,
quc! movimento, <)ud motivo, ma sempre con libertà c senza imitazione servile. 11 segreto della
-randezza iiisuiierata dell'arte greca è riposto a))punlo in questa Iradkionc iirlislka, lontana ugualmente
così da ogni servilii come dalla innovazione ad ogni costo. Clii non sa a quale moltitudine di \cncri
non diede origine rAiioditc di Ciiido? A un procedimento simile è assai probabile clic sia dovuto il
bronzo pompejano- L'artista, con e bene osserva il .Mariba, sarà stalo colpito senza dubbio da lutto ciu
che vi era di elegante c di abbandono nell'originale, o per nulla masclicrarno avrà tolto via ranimalo,
elio si trovava ai piedi del giovinetto. In tal modo la figura principale veniva a distaccarsi in tutta
la grazia ondulata dello sue linee c del suo atleggiamcnlo.
Sarebbe qui il luogo di parlare de! bellissimo gruppo di bronzo dcH'Ercole con la cerva, che si
é scm))ro ritenuto di pruvciiieiiza pompejana, cd orasi conserva nel Musco Nazionale di Palermo. -Ma
in un Calaloijo di unii,■hi oggclli scavali dal 1707 in poi dal Principe meililario, nel fondu delio s. Nicolò
presso Torre del Greco, e poi nel 1831 dal Ile donali al ìlusco di Palermo (catalogo ¡lubblicalo nei
Duvimwidi inedili per servire alla sloria dei Musei d'Ilulia voi. li p. 93) si legge: a Iko.szo — Una
a slaluella iap|ircseiilanle un Ercole, clic col ginocchio sinistro iireinc il fianco di una cerva, che è
a distesa a terra, c con ambe le mani procura di sciiianlaric le corna. Posa questa sopra una base
a quadiata di marmo bianco, cd apparteneva ad una fonlana. » È ora dunque assodato cbe il_ detto
gruppo si rinvenne non in l ’ompci, ma nelle vicinanze della moderna Torre del Greco; cp¡>eró bisogna
escluderlo da questa rapida traltazionc.
Fra i bronzi minori la Nike mostra particolarità, clic la fanno degna di una considerazione. Innanzi
tutto è da notare cbe il globo, .sul ijuale poggia la figura (alla m. U,40), é uu’aggiunla moderna: in
realtà essa, essendo in atto di volare, doveva essere sospesa, eome mostrano gli avanzi di un anello
nel di.rso c come alcune analogie insegnano. Moderna é anche l’ asta, cbc la dea tiene nella sinistra,
c in luogo della quale si lia da pensare ad una palma ovvero anclic ad un trofeo, come a|ipunto lo
porla la Nike sul braccio sinislro nelle monete di Demetrio Poliurcclc. È mollo possibile elio ancbe
il braccio drillo della Nike pompejana si debba l estaiiiare secondo il lipo di queste monete, c veramente
con una trumba (Jula), alla quale sia in atto di dar fiato. A ipie.sto accenna il deltoide rortcìiieiilc
rialzalo c il capo volto a sinislra del riguardante.
Un poslo notevolissimo nella storia della plastica occupa il cosi detto Doriforo di Policlcto, sUilua
di marmo clic si ammira nel Musco di Napoli. È .iicrito non piccolo del Friedcricìis l’aver rieonoseiuta
in i,ne.sfi slaUK. una copia dell’ opera famosa di Puliclolo, la quale ci viene appunto additata dal e
icsliiuonianzc classiche come una statua iu bronzo di ua robusto giovine, die portava m.asla (ii?-,), quale
•Ulributo caralfcrislico. Mentre il motivo e lo stile non lasciano alcun dubbio die 1 originale debba
ndribuirsi al famoso maestro di Argo, la trattazione dei capelli nella nostra statua accenna diiaramcntc
ad un origliale iu bronzo. Parecdiic altre rcplidic della medesima statua suii pervenute sino a noi.
Quella del"Braccio mioro nel Valicano è molto meno conservata; ima |wrte della ti^Ja, i due avambracci,
una iiarfe della gamba destra sono restauri moderni. Una lem statua nel IL Musco Arclioologicu di
Firenze lui ambe" le mani rcslniiralo , come pure il naso, il piede sinistro, una parte delia gamba
drilli e del trmico d’albero. In una ciuavta, clic trovasi parimcnic lu bircnze, le duo braccia sono allatto
„ 10,limo c iriilissiin» rosteuriite. Ina quinte, csisloiilo a Casso), non ha ili anliro allro obo .1 torso: o
linai,renio inni soste oil ullinn. nello Calte, ia l'oorlalr. a Iterlino c priva ilelli, teste, ili porzione .Ielle
line e-inibo e itel b.aeeio sinislro ; nni il braoeio ileslro ó iiileeanicnte conservate, cnn la inailo o
niri ¡arlo dello dite. Olire „ilo sliilno, non nnnicn.o bosli od orma, che riproducono .1 inodosnno Upo
stelnario- fro ossi ricotdcroino solo f orma di bronzo , olio opporlemio a. losor, arbsboi dolla famosa
Villa Eroolancso, o cl.o tornato a lace il 28 maggio 17.vil ora si oon.sorva noi Mosco di Aapoli; sol pollo
[lorla inciso il nome dcH’autorD con questa iscrizione:
,\IIO.\AQNIOS APXIOY AOItXAlOi; KIIOIDH
Vale a dire: Apollonio, aleniesc , figlio di Archia, fece. Mentre gli auliclii copiavano d’ordinario
assai liberamente, la rassomiglianza a! cuiilrarlo fra le sci statue meuziuuatc e grandissima : il clic la
„.Uuralmenle pensare ad un originale mollo celcbic. Ma quale era cpieslo ongmalc , ® ®''' ;!® ”
u-ii l’-mfore’' I! in-imo ad iiilravedcrlo fu il Biuim , die soleva prendere la replica del Natica »
come mi esempio delle proporzioni e del carattere della scultura di Policlolo. Ma lu solo ucl 18G.Ì
ebe il Friodcridis {Per Dorgphoros d. Pohjldel, Berlin 1803) in m, prò;,ramni« pubblicalo m
occ-isioiic della XXlll festa di Wiuckciiuaim a Berlino stabili die la statua doveva ben rappicsoutaic
m,‘ dorypliuros o pitalor di lancia, c die il suo originale non era altro die lopera più celebrata
di Polic cto , nota appunto solto il nome di Doriforo, lu appoggio d. questa opinione lo s esso
Fricdcridis nel suo catalogo dei gessi del Jliiseo di Berlino, dfò una pietra mesa, rapprescntaule
un “ iovine’ nudo, in piedi, nella identica posiziono della statua di Napoli, c armato di lancia.
E sclun nuova prova fosso necessaria, sì potrebbe anclic far meuzionc d. uu bassonl.cvo (rovaio e
T freT ito te A r 1. ,ir„rt«„e„gler, X l L , L M . orr/i. iM- i» Aita» 1878 p 287 In, M l l ) , nel
nualo si velo 111. giovine, olio conmiiin, lei.temonte verso i l ilio, iieoimlo ni si» cnvolte.Lo poso, i i.iovmio,ilo
l elli, "iimba siiilslri, o ilello brneriii liroriimo iissiii in vie,,» lo noslro stelno; nell,, mimo sni.slri, poi W ■
1 1, oildossiite lilla »palla. .Ma so va lodato il l.-rie,kridis por la sua senporta, obo boi. può iliiv,,
rivoluziono, a noi, niioor lode In, dirillo lo Sol.ooo, elio con .ma paziente od aoomala mitegmo rivond.eo
, Pompoi la proziosa siate,,, rilenula goncralmeidc di provonicnza crcoliiuosn. bocondo . rappor , ollioi.ili
tornò luco I 13 aprite d.l 1707 nolltedilizin noto solto il „orno di tono to r à . mia slaUia , , nomm
dio ropprosonla on nomo con lo mairi rollo e lo gambo mancai,I, . . Il 22 ,1, giugno s. Iroio . ona a d
•lino olio il si". Poroz-Condc oon conqneiide il 3 di agosto . iim, piramide per appoggio di om, siete,,
di „ armo c odio sodia vi è piade quasi infioro o qualrlio eslromo d. allro J l i agosto . si sono
7;:G:;'7";'";o";77d77;m,o7:'''™
;;''r7:;;Vir::;o:n:i:rT:r;::;,t;:T 1-, «ola cbe perfettamente risponde ai dati dolla relazione clkuile c quella appunto, in cu. .1 1 ® ^
• ,v ;i l l i . leteo E così non solo la scarsa messe artistica di Pompei venne arr.ccbila
r,mLcLimporlanl'issiiua, ma, quel cbe è più, si ebbe da tale rivendicazione un altra argo„,e,^
,,er del idre corno palestra l’enigmatico edilizio, iu cui torno a luce, non poteiidos. dubitale Ce a ,il .
L ,v.rof. ria stila mia di quelle slalue di efebi solite a eoiiocars. nei gmuasj, o alle quali alludo l limo con
e pmote 'cV. «■ W M V , 18): 1 *™ '™ »' « ” * “ I"®'»''“ ! ‘7''"*“ " " “ ' S » " " " " “
“ " ' t ' i i i " 7 " : : : , : " : : » doglio di mo„z,o„. m d,» .teme o » .« . « » , „o.. f m,,, ,i
nomo di livio e l'allro solto quello di Droso, oro nd Musco d, Aiipoli. bneoiio eniveiinto noli pillo
ri G tiT T iT i Y iTteTiSi :
Il ,„eoeo eli. te dm T ^ r io iS ^
'ie'ùn I'u''aeee’llala'eoi'.ie im l'alto dimostralo. A ralforzare tale atiribi.zione delle due slaluc coueorsc
auclm’.l rinveuimciito fatto ivi stesso di una iscrizione o frammento d’ iscrizione, murata, non si sa
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