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Corridoio che conduce fuori delle terme.
Agiameuto.
Ingresso che sporge sulla strada della Fortuna.
Corridoio che conduce allo spogliatojo.
Spogliatoio.
Sedili di fabbrica nello spogliatoio.
Corridoio che conduce fuori le Icrme.
Ingresso che sporge nella strada dell’ arco.
Guardaroba.
Frigidario.
Nicchie del frigidario.
Grada di discesa nel bagno.
Lingua di bronzo donde scaturiva 1’ acqua.
Condotto per cui usciva l’ acqua dall’ alveo.
Corridoio che dallo spogliatoio conduce ai t'oriiclli.
Stanza dei fornaciai.
Porla per cui da delta stanza si esce sulla strada dell’ arco.
Fornello-
Calidario, 0 caldaia dell’ acqua calda.
Tepidario, o caldaia dell’ acqua lepida.
Frigidario o conserva dell’ acqua fredda.
Scala che conduce alle caldaie.
Picciolo corridoio che dalle caldaie conduce al cortile delle stoviglie.
Cortile delle stoviglie dei bagni come legno, carboni ec.
Colonne che sostenevano il tetto del detto cortile.
Scala che sale sopra i tetti delle terme.
Porla di uscita sulla strada del Foro.
Tepidario.
Luogo nel Tepidario ove si è trovala la bracicra di bronzo che lo scaldavi
Calidario o stufa col pavimento sospeso, o vespaio.
Laconico.
Labro.
Ragno caldo.
Ingresso delle terme delle donne.
Vestibolo di dette terme con sedili di fabbrica.
Corridoio che introduce allo spogliatoio del bagno delle donne.
Spogliatoio-
Sedili di fabbrica delio spogliatoio.
Frigidario o bagno freddo delle donne.
Tepidario di detto bagno col pavimento sospeso, o vespaio.
Calidario o stufa col pavimento sospeso, o vespaio.
Laconico.
Labro.
Bagno caldo-
P I S G IN A
La Piscina n.” 1 clic somministrava le acque alle Icrmc era dalle terme medesime divisa dalla strada
che andando a! foro vi s'inlroraeUc. Gli acquidocci di comunicazione fra questa piscina c le lermc
passavano per un arco che a guisa dei nostri cnvnicii-via attraversava la strada intermedia. Di questo
arco clic durava ancora allorquando scavossi la strada sottoposta ora rimangono solo le spallo, in cui
sono visibili i tubi a traverso i quali scorrevano le acque alle terme.
F O R N E L L I ED A CQ UE
1 fornelli che alimentavano di vapore c di acqua calda i bagi
11 principale di questi ingressi n.° 30, si apre sopra un coitile n.
i c le stufe, hanno tre ingressi.
33 , di figura irregolare allo a
contenere legni, stoviglie e tante altre cose secondo i diversi bisogni deile terme. Questo cortile era
in gran parte coperto da un tetto i cui travi partendo dai muri laterali trovavan sostegno sulle due
colonne di fabbrica (Tav. 1, n." 34), Ivi una piccola scala (n,“ 35; sale ai fornelli ed alla parte superiore
dei bagni. L ’altro ingresso fn.“ 26) introduce alla piccola stanza (n.° 25) nella quale sporge la bocca ilnlla
fornace ('proc/’iimiitm^ In questa stanza stavano i servi Ibrnaciaj {forniwnrii) pur alimentare cd attizzare
il fuoco- L ’cssersi qui trovata una quantità di pece ci rammenta come i servi Ibrnaciaj presso gli aiiiicbi
si servivano di pece per ravvivare il fuoco dei fornelli. Gli scalini elicvi si veggono (n.“ 31), salgono
alle caldaie, 11 terzo ingresso comunica allo spogliatoio del bagno degli uomini per il corridoio (n." 24).
È da notarsi che fra questi fornelli cd il bagno delle donne non vi è comunicazione.
Il fornello (n." 27) è rotondo, ha nella parte bassa due condotti che introducono il vapore dui
foco sotto i pavimenti sospesi, o vespai, c dentro le pareli vacue delle slulc (n.” 39, 49, 50). Al fornello
si avvicina tanlo, quanto è l’ inlcrvallo di met. 0,13, un vacuo rotondo in cui slava il calidario, o caldaia
(ieiracqua calda (n.° 28), contigua alla quale era con i’islesso intervallo situato il tepidario ossia caldaia
dell’acqua tepida (n." 29), e alla distanza di mel. 0,80 da questa era il frigidario (n." 30), ossia recipiente,
deir acqua fredda, quadrato ed intonacalo come piscina in cui docciavano le acque della piscina di
sopra descritta. Così qui si vede cbiaramcnle come il calidario traesse dalla vicinanza del fornello nome
c calore, c il tepidario viceversa lepore e nome dall'essere dal fornello medesimo più discosto.
Questo fornello e questo caldaie erano per si acconcio modo fra i due bagni collocali, che si le
stufe come i bagni caldi tanto degli nomini quanto delle donne erano alla fornace da uno c dall’alirn
lato contigui , acciò le acque e il vapore non perdessero il loro calore vagando per lunghi condotti
per arrivare a distanti siti. Ed eziandio molto acconeiaiuentc il livello delle caldaie e delia piscina
era non poco superiore a quello dei bagni, acciò l'acqua che da queste si diramava, potesse scendere
a riempire le lavazioni e risalir poi per gli acquidocci dei labri o vasche, e pollare per mezzo ad essi
all’ uso di quelle lavande.
HACNO DEGLI UOMINI
Il Bagno degli uomini ha tre entrate (n." 3, 12, 17). AU’ingresso principale (n." 3) il quale sporgo
sulla strada che va al foro (n.° 2) son tre gradini, scendendo i quali, si trova il vestibolo , corte ,
0 portico delle terme ('n.” 3). La piccola stanza, alla mancina dcU’uomu che entra (n." 4), è destinala
airagiamenlo. Il cortile (n.® 5) lia un ambulacro coperto (n.® 7) clic lo cinge in tre lali sostenuto da
undici colonne, e quattro pilastri miti di fabbrica stuccati, e dipinti. I sodili scholim (n.® 8) che si vedono
intorno a’ muri disposti , erano per gli schiavi che accompagnavano al bagno i loro padroni , o per
coloro clic ministravano a’ bagni medesimi, a'quali sembra pure essere stata destinala la stanza ("n.® U)
clic noi sporgendo Luciano cbiamererao orar« o exhcdra. La porta (n.° 12) che si apre sulla strada
della Fortuna, conduce pure nel medesimo Vestibolo per il corridoio (n.® IO) in cui era collocalo l’altro
agiamcnlo (n.° H ) . Da questo vestibolo pel corriduio (n.® 13) si penetra nello spogli.iloio dc'Bagni (n.® 16),
a cui si perviene pure per l’altro rorridoio che corrisponde sulla strada dcH’arco.
DELLO SPOGLIATOIO
Questa stanza (n.° 14) ha in tre lali sedili di fabbrica con suppedanei ossia gradini da riposare
1 piedi (u.® 15) a spalliera dc'quali a tanta distanza quanta nc può occupare agialamciUe 1'uomo
che siede sono buchi ne! muro atti a ricevere cappellinai, o attaccagnoli di legno a cui coloro clic
spogliavansi per andare a bagnarsi nelle contigue stanze, appendevano le vesti.
Questa stanza è tutta coperta dal cornicione in solto di stucco levigatissimo, colorito di giallo,
la cornice di modinalura traente dall'Egizio ha intaglialo un fregio composto di lire con de’ deliini,
chimere, c vasi; il fondo di questo cornicione ò rosso (Tav. I I , A n.® 2). Nel centro della p.ircle
in cui gira 1' arco della volta della stanza è un picciolo finestrino chiuso da un vetro, nel quale
dall’ alTumicatura clic vi si scorge, rilevasi che vi doveva stare il lume (A n.® 3). Solto la volta nel
mezzo dello archivolto è aperta una finestra (n.® 4), alla mct. 1,30 per mct. 1,50 di larghezza cliiusa da
una sola gran lastra di vetro colala e non soffiala, grossa mct. 0,00, c murata ncll’istessa finestra, della
quale si son trovali molli rollami tuli’ ora in opera. Ciò prova all'evidenza che erano nell’ uso
comune degli anlicbi le finestre vetrate più solidaraenle costruite delle nostre. Sotto questa finestra e
lavoralo di stucco un gran mascherone barbalo, c chiomato (n.® 1), dai cui capelli fluiscono acque in
mezzo ai vortici delle quali due tritoni con vasi in spalla si battono , c vi si veggono molli dcllini
clic annodano colle loro code certi putii che si dibattono per svincolarsi da quelle catene. Ornamenti
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