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IL TEMPIO N EL FORO TRIANGOLARE
. « 1 «m , monito il M W f c M b * * * . , m.ba.lnitoa accamualo, a ,|unl poco cl» ava,»a del
,„,ocii ¡¡nisko. assai a,Iconio „1 l.lo, ,„.sl,a„o cho con .p.oslo Inaoco la slatecllo s, appogg.asso
. al 1,0000 di soalcfoo, dal <i„alo ó „ „ ava,«, piosao l'anca sinislra. Da lo o po, s. , admc
. dio la sCmnolla dovosso insisicre « l picic dcslro. Slodic- lo lo,ino svolle o ddicalo, o l „ P a posa
. larei,1.0,0 pesare ad „ „a piccola sialo,, di Apollo. La sai, alios,o massiina o d, „ ,. « , i l , o la
, osconsiooo n'è l,„o„o. X,„, mi ,no: im f M k cl,c ,ms„ oascre <(,,1. «» dcmv» ,U (ampio jreao
G . Ma il migliore iugoiiicnlo iu li.vore ilcllii ipotesi euuaciiita il
4 sopraslimic , e colà h-itspmialo »
pruL Sogliiiii.) erede di lioviirlo in mi;
riu'iittorisficii del nostro tcinpiu,
nn pubblico edilizio, clic In rrligiouc i
I ooincidciizii croiiologicii, per la 'inalo si spicgliorobbc la nota
dono cioè, in cui l'u lasciato, c ia cunscguetilc distruzione di
; l’alta aiilicbilà dovevaii eoucoirerc a reudoie venerabile e a
,„amena, 0 In piedi. 1 IVainmcili del vasi dipimi, .aeeolli negli s e a.i dello ‘» " f “ " " « “ ™
secolo avaiili Desi, Lvislo oomo il (ereiiam mi ,/m™ pm lonUmo ,l„l lovremolo dell anno Od dopo Gusto.
o v ,rd »m ;:» ; r ' v , : i ; : , . r ; G c v .» v i..» d„bL¡o .1 „oviodo ,» i i„id cdv o , s . . r e a 4 i „ ,
op di. p. 99), cioè al llore dcll'miloiiomla di l'ompci. \„ol divo d,n«iuc dio, mnalsato un oleg.inlo
0 splendido ».„pio ad A|,ollo nella pai» pii, lo,par»,,» della e.Ui, saiimliea , non si oredelle ,1,
Vin,oliere i„ onore ¡1 , codilo dmleo edilizio del Foro lri„„s„lare, del ,piale po. o ,1 „„ovo tomp.o , elico
, ¡10,100 lo pleion, meando ¡i, UUli gli olivi lompj di Fompd, slahilisco Iva ■ „osi,a duo lempj
,ma cena reiasione. La .ina» potrebbe eslendorsi, so non ad mal iilonlica orienlasiono, oorb,monto ad
„ „a posisioiio lopogialica analoga. E so non paresse mia ooiigotlmvi arbilreiaa, si direbbe ohe ,1 grei.
„■ipode dipi,,» nel períbolo dd lempio ilalico soslilol I' onao pm/o«le, clic poggiava sul basamoiilo a
(Iritfi <!cl tempio greco. Nè il culto di Artemide venne escluso dal nuovo tempio, ma insieme con
Afrodite vi fu .specialmente adorata, come dimostrano i due altari collocali nel períbolo. I nno innanzi
alla base che sosteneva la statua in bronzo di Artemide, e 1’ altro innanzi a (¡uella del simulacro in
marmo di Afrodite. . . , , ,
Anche il prof. Von Dulm confessa (op. cit. p. 1 ! ) che lo nuove esplorazioni non haimo da o
alcun sicuro elomcuto per risolvere la gran 'lucstione della denominazione del tempio, potcudos. ugualmcu c
pensare ad Apollo, ad Ailcniido o Diana, e ad Ercole. 1 frammenti ruivcuuti del cervo in (crracol a
ridiiaiiiano naturalmente al pensiero l’unione di .picsto animale con Apollo iicll.a sUilua nuicsia eseguita
da Kaiuithos c necli anlichi didraclimi di Kanlouia. Recano pure una certa sorpresa gl innumerevoli
frammenti di vasi3on corone di alloro dipinte in bianco, raccolti negli scavi delle fondaziom; c come
il So-liano anche il Von Dulm, mette in relazioae la distruzione dell’ antico tempio greco sul Foro
iriaii'olarc con ia edificazione de! tempio Italico di Apollo nel Furo civile. 11 prof. Mau riconosce che
nessun altro nome, tranne ciucilo di Apollo, può farsi con iiualchc ombra di l'ondaiiiciilo; ma non ammette
la relaziono fra 1' abbandono del vecchio tempio dorico e la costruzione dello splendido santuario del
medesimo Dio accanto al Foro civile, lialtauJosi di una ipotesi l'ondata sopra uii’idtra ipotesi, c pero
di cosa assai incerta.
In quanto al tempo della distruzione del tempio, il prof. Von Dulm crede di averne trovato un
indizio nella poca conservazione delle rondamciila sui lato sud c nella pendenza, certo i
del terreno su quel lalo: dal che egli conclude die la rovina sia stata cagionata da i
1 cedimento del
terreno verso sud, essendo venuto meno al suo ulliciu il muro di so.slcguo del foro triangolare, mentre
il lempio (così egli erede) non era fondato sulla roeeia viva. E siccome in fatto su quel tratto del
muro di sostegno, clic corrisponde al tempio , gli anliclii massi di pietra calcare si vedono sostituiti
da un’opera incerta di lava, simile a quella delle parli piò recenti del muro di cintu, cosi ritiene il
Von Dulm clic il tempio sia caduto primo di 'lucl rcslauro del nimo di cinta, clic iu l'alto m opits
inceWnm, probabilmente poco prima della guerra sociale (Ovj;i«i<eck-M.vu, p. 43). Ma il prof. Mau, su
particolari a lui forniti dal prof. Sogliano, ei fa sapere clic lo stilobate è londato sulla roccia, sut
lalo destro a ni. 2,04, sul lalo sinistro a m. 2,50 solto il pavinienlu del icnquu. Tale loiidameiito manca
in qualche parte, ma in nessun ¡luntu Cu trovato spostato; cd ove manca, la mancanza coincide 'luasi
sempre con quella dei gradi, onde era preceduto; vuol dire che le parti mancanti ruronn tolte c adoperale
ad altri usi dopo la disliuzionc. Coiiiraddiec poi alla ipotesi dol \on Duliu la inlcgrila degli strati i i
terreno, die iiilereedono tia la fondiizioiic c i! niuru di soslegim; integrità clic non si sarebbe dovuta
riseontrare, se la rovina del tempio fosse stala causala da un cedimento del terreno su <iuel lato, llimanc
dunque incerta la data della didinzitme, e sulo può diisi che l’aiilichissimo toinpio dorico di Dompei in
un’ epoca non prossima alla catasti ofc linaio era già distrutto.
Finainicnle il prof. Von Dulm (op. cit. p. 21) riporla la scgucnle iscrizione, graffila nel tulo
di nn antico blocco di gradino (ulto m. 9,29, largo in. 11,943) giacente in silu nel lalo lungo
sclleiilrioiiolc del tempio (il settimo blocco a cullare da ovest), c della quale il [iroC. Garin Zaiigciiicisler
lece l'apografo:
Lo Zaiigcmcistcr vi annota:
L lB [RM lS i l
il R è alto in. 9,90, 1’ S in. 9,19. È da leggero:
Libcralis ll.
8 .1 clic cosa (jucsta epigrafe si rii’crisca , non si )'uò , come
« graffili, sicuramente decidere. Ma è iiossiliile clic essa sia stala Ir;
« uno 0 più compagni veimc '¡ui a giocare su i gradini del tempio
« di sinoco si trovano auclie, per esempio, in Roma sul Foro, l’er
vvicne per la gran mass;i dei
iala (la (lualcmio, il quale con
accanlo ad esso. Simili notizie
ranticliilà (li (picsto giaffilo , si
ùediine clic esso verisimilmciile non risalo ad un tempo
3 può dalla forma
„.„Ilo anteicT, 0 |.oò honiosioio otlrlboirei «gli ..llioii »...pi di l’otepoi . . D„ , |o „» ireirsiooo ¡1
prof. Von nulm argoiiiciila cho l’ intonaco , del quale il tufo ileU’antico tempio era doMiiapic luestilo,
già negli ultimi tempi della eillà più non esisteva.
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